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FEDERICO SACCO

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I MORLUSCEH

DEI TERRENI TERZIARII

DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA

DESCRITTI

Dott. FEDERICO SACCO

PROF. DI PALEONTOLOGIA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO

PARTE. XV. (CYPRAEIDAE, ed AMPHIPERASIDAE)

(con 250 figure)

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TORINO CARLO CLAUSEN

Libraio della K. Accademia delle Scienze.

Aprile 1894.

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JAN 1 1895

I MOLLUSCHI

DEI TERRENI TERZIARII

DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA

PARTE XV.

(CYPRAEIDAE ed AMPHIPERASIDAL)

Fam. CYPRAEIDAE Gray 1824.

Lo studio e la classificazione delle Cipree si presenta assai difficile al paleontologo per la mancanza quasi completa dei colori che tanto servono al zoologo e per la semplicità e sovente anzi per la deficienza di ornamentazione in queste conchiglie; ma tali diffi- coltà vennero poi di molto accresciute dall’uomo stesso che nello studio delle forme vi- venti fondandosi, a seconda degli autori, ora sulla forma, ora sulla radula, ora sui colori, istitui una lunga serie di sottogeneri che si presentano ora in un vero disordine e sovente senza nesso e senza rapporti ragionati fra di loro. In complesso era assai buona l’antica classificazione del Gray; quella del TroscHEL fondata sulla radula riesce inoppor- tuna affatto pel paleontologo che, dovendo tuttavia adattarsi alle leggi di priorità, è obbli- gato a seguirla, sovente a tentoni, direi. Il JousseAUME dieci anni or sono espose una nuova classificazione delle Cipree ma non tenne abbastanza conto delle suddivisioni prima di lui indicate, giacchè alcune delle sue fanno duplicato con altre già proposte; inoltre egli non apprezza convenientemente gli studi del TroscHEL, così per esempio egli critica l’adozione fatta dal TroscHEL dei sottogeneri, ciò che egli indica come métRode trino- minale qui devrait étre plus justement appelte méthode triviale! e, viceversa, nelle pagine seguenti del suo lavoro egli stesso propone per le Cipree 22 suddivisioni nuove! che egli indica come generi ma che non sono generalmente altro che veri sottogeneri di Cypraea. Risulta quindi evidente la necessità che venga di nuovo fatto uno studio razionale e generale delle Cipree, per modo da uscire dal disordine in cui si trova oggidì questo gruppo riguardo alla sua classificazione ed alla sua suddivisione; solo allora potrà il paleontologo collocare con un po’ di sicurezza le varie forme fossili nei diversi sottoge- neri, mentre che allo stato attuale tale collocazione è talora assai incerta e provvisoria.

Il materiale esaminato fu straordinariamente ricco ed abbondante, constando di oltre 10500 esemplari, dei quali tre quarti ad un dipresso sono dell’Elveziano torinese, quasi un quarto del Pliocene, relativamente pochi del Tortoniano; straordinaria è l'abbondanza

4 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

delle Cipree nel Miocene di Torino, il che basterebbe già ad indicarci il clima del Pie- mote di quell’epoca, essendo noto che le Cipree sono specialmente forme dei mari tropi- cali e subtropicali. Ricordo ad esempio di detta straordinaria abbondanza come il BELLARDI ed il MicHELOTTI in un solo scavo che fecero eseguire a Villa Forzano, mezzo secolo fa, raccolsero più di 1000 esemplari di Cipree; nel Museo di Torino trovansene diverse casse e continuamente se ne raccolgono altri individui in gran quantità in quasi tutte le escursioni fatte per ricerche di fossili nei colli torinesi.

Riguardo alle Cipree fossili d’ Italia si è verificato un fatto che portò finora molta confusione nella loro nomenclatura. Cioè il LAMARCK avendo fra le mani il materiale della Collezione di FauJAS de St.-Fond, ricchissima in fossili del Piacentino, nel Vol. XVI degli Annales du Museum (1810) ne determinò le varie forme, bensì con diagnosi ma senza figure; poco dopo il BroccHI nella sua Conch. foss. subapp. II (1814), in- dipendentemente dal lavoro del LamaRcK, determinò queste stesse forme, naturalmente con nomi diversi da quelli lamarchiani, dandone, oltre alle diagnosi, le figure.

Ne seguì naturalmente una confusione straordinaria; la maggior parte degli autori avendo solo fra le mani il lavoro del BroccHI ne adottarono senz'altro le denominazioni dimenticando affatto quelle precedenti del LAMARCK; altri invece, come il DEFRANCE, il DesHavEs, il BRONN, ece. non conoscendo questa duplicità di denominazioni, segnarono sui loro cataloghi sia i nomi di LAMARCK sia quelli di BroccHI, e ecco come per questi autori il numero delle specie di Cipree del terziario italiano è quasi doppio del vero.

Davanti alla inesorabile legge della priorità, consultando direttamente l’antico lavoro (1810) del LAMARCK mi trovai naturalmente obbligato ad adottare in gran parte i nomi lamarckiani interpretandoli dalle loro brevi diagnosi, giacchè non ne esistono figure, per quante ricerche abbia fatte a Parigi ed a Ginevra (dove conservasi la collezione La- MARCK) non son riescito a rintracciare gli esemplari tipici. Siccome però anche le specie del BroccHI vennero talora variamente interpretate, così avendone in mano gli esemplari originali credo opportuno darne la figura ponendoli talora provvisoriamente a tipo della specie lamarckiana, quando la identificazione è sicura, giacchè altrimenti dette specie lamarckiane, in mancanza di figura della forma tipica su cui furono create, rimarrebbero sempre di incerta ricognizione.

Nello studio delle Cipree del Piemonte ebbi sovente a notare come, oltre alle forme caratteristicamente giovanili, olivoidi, esistano ben spesso forme già munite di labbro e di denticolazioni, ma gracili e di aspetto giovanile, per cui, pur indicandole provviso- riamente come varietà, a fine di distinguerle diedi loro per lo più un nome col suffisso juveno. D'altronde una gran quantità di consimili forme non completamente adulte, sia viventi che fossili, vennero senz’altro indicate da molti come specie a se. Quando meglio si conoscano i fenomeni di costruzione e, a quanto pare, di ricostruzione del guscio delle Ciprec, si potranno più giustamente interpretare dette forme che pur mostrando, come dissi, caratteri giovanili, talora raggiungono completamente la mole degli adulti.

DESCRITTI DA F. SACCO 5

Genere CYPRAEA Linnro, 1740. Sottog. MAURITIA TroscHEL, 1863.

In complesso questo sottogenere corrisponde al sottog. Aricia, Gray, 1832, nome che si dovette abbandonare perchè già usato precedentemente in zoologia per Vermi (Savi@NY 1817), e per Ditteri (RoB. 1830). Il JoussEAUME suddivise questo sottogenere in vari altri (Arabica, Trona, ecc.) che non sono però sempre ben delimitabili ; perciò qui considero ancora il sottog. Mauritia nel suo largo senso, come proposto dal TroscHEL.

MAURITIA APENNINENSIS SACC. (Tav. I, fig. 1).

Testa magna, crassa, ovata; dorso inflata ; in regione aperturae subplanata, circum angulato-marginata. Spira apice subvisibilis sed non prominens. Apertura laeviter ar- cuata, basi dilatata. Plicae dentales sat crassae, in labio externo 27-28 circiter, in labio columellari numero minores et basi percrassae, tuberculiformes.

Alt. 70-76 Mm. Lat. 40-50 Mm.

1861. Cypraea leporina Lk. MICHELOTTI, EÉtud. Mioc. inf., pag. 96. 1877. » » » LOCARD, Faune terr. tert. Corse, p. 83. 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, 2151.

Tongriano: Cassinelle, Carcare, Dego (non rara).

OsservazIONI. Nell’allargamento basale ricorda la Basterotia leporina, la Trona stercoraria, ece., ma per altri caratteri avvicinasi assai ad alcune Arabica, ciò che in- dicherebbe come questi sottogeneri derivino da forme affini. Però Io stato di conserva- zione degli esemplari e la natura tenace della roccia riempiente l’apertura impediscono di riconoscere l’interno della bocca e quindi di diagnosticare in modo completo questa qella specie.

Sottog. BASTEROTIA BayLE IN JOUSSEAUME 1884.

Le forme di questo sottogenere sono caratterizzate dalla profonda escavazione a cuc- chiaio che presenta la columella alla sua base; essa si avvicinano molto alle Mauritia, alle Trona, alle Arabica, ecc., tanto che si può supporre che alcune di queste derivino dalle Basterotia.

BASTEROTIA LEPORINA (Lk.).

(1810. LAMARCK (Cyprea), Ann. Mus. Vol 16, pag. 104, N. 1). (1845. GRATELOUP ( » ). Conch. Bass. tert. Adour, Tav. 40, fig. 3).

1842. Cypraea leporina Lk.(pars.) SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 43. 1851. » » » HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 63.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (alquanto rara).

OssERVAZIONI. La specie tipica del Miocene di Dax, per quanto mostra la figura nonchè dall’esame di diversi esmplari, è relativamente rara nel Miocene piemontese, dove essa è sostituita dalla var. yncoides. Non credo accettabile l’indicazione di subleporina dato dal D’OrBIeNny alla forma figurata dal GraTELOUP come C. Zeporina, giacchè detta fi- gura è fondata sopra un esemplare della tipica località di Dax e corrisponde affatto alla descrizione data dal LAMARCK appunto sopra un individuo di Dax. Diversa dal tipo

6 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

è la forma viennese figurata dall’HorRNESs (loc. cit., Tav. 7, fig. 4) per cui credo op- portuno indicarla come var. vindobonensis ; invece la forma dello stesso bacino figurata al N. 1 di tav. 8 sembra molto affine alla var. Zyncoides.

B. LEPORINA Var. PRAECEDENS SACC. (Tav. ], fig. 2).

Testa affinis var. lyncoides, sed plerumque minor, denticuli propinquiores; rima minus recta, basi minus exavata. Alt. 28-45 Mm. Lat. 18-30 Mm.

1861. Cypraea lyneoides Brongn. MICHELOTTI, Etud. Mioc. inf., pag. 96.

Tongriano: Carcare, Dego, Mornese, Cassinelle, Sassello, Pareto, Mioglia (frequente). OsservazIONnI. Lo stato molto imperfetto di tutti gli esemplari, per quanto nu- merosi, non permette un esame sicuro della forma; si può tuttavia constatare come essa sia alquanto variabile, per presentarsi talora più ovata, talora coll’apertura un po’ più espansa alla base, talvolta colla columella meno o più grossolanamente denticolata, ecc.

B. LEPORINA Var. LYNCOIDES (BRONGN.).

Testa elongatior, minus inflata, superne minus subrostrata. Rima plerumque con- strictior, rectior, basi. saepe minus profunde latior. Alt. 40-75 Mm. Lat. 25-48 Mm.

1801. Cipraea lyna L. BORSON, Ad Oryct. pedem. auct., p. 183, N. 4. 1820. » » L.? BORSON, Oritt. Piem., p. 21 (200).

1823. » Iyncoides A. Br. BRONGNIART, Mém. terr. sed. Vic., p.62,Tav. IV, f. ll. 1825/0065, ». ' Brongn. BASTEROT, Bass. tert. S. O. France, p. 4l.

1825. » cf. testudinaria L. BORSON, Oritt. Piem., p. 173 (305).

1826. » tynceoides A. Br. BONELLI, Cat. m. s. Mus. zool. di Torino, 2551,-52. 1826. » » » DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 43, p. 40.

1831. » lino? Linn. BORSON, Cat. Coll. Mus. min. Turin, p. 607.

1831. » cf. testudinaria L. » » » » »

1831. » Iyncoides Brongn. BRONN, Ital. tert. Gebild., p. 16.

1835. » » » DUJARDIN, Mem. Couches du sol en Touraiîne, p. 303. 1838. » » » MICHELOTTI, Geol. Zool. Ans.tert. Piem., p.4 (398). 1842. » » » SISMONDA, Sym. meth., 1" ediz., p. 42.

1842. » ZeporinaLk. (pro parte) » » »Î >». (pr43.

1844. » lyncoides Brongn. DESHAYES in LAMARCK, Hsst. nat. An. s. v., X, p. 581. 1845. » » » GRATELOUP, Conch. Bass. Adour, Expl. PI. 41, f. 12: 1847. » » » SISMONDA, Syn. meth.. ed., pag. 47.

1847. » » » MICHELOTTI, Descr. Foss. mioc., pag. 327.

1848. » » » BRONN, Index paleont., p. 383.

1848. » lyne L. Gm. —_ » » » »

1852. » Iyncoides Brongn. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. strat., III, pag. 50. 1861.» » » (pars) MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag: 96.

1890. » » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 2149.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequentissima). ? Tortoniano: Stazzano (rarissima).

OsseRvAZIONI. Il tipo del BronGNIART è dell’Elveziano torinese. È notevole come non sia stata generalmente osservata la grande affinità di questa forma colla B. leporina. Molto prossima, se non quasi identificabile, è la var. praelonga Grat.. Ripresento, la fi- gura di questa forma perchè quella tipica data dal BRONGNIART è alquanto imperfetta specialmente nelle ornamentazioni labiali ; sono molto rari gli esemplari in cui le den-

DESCRITTI DA F. SACCO Yi

ticolazioni columellari si avvicinino per grossezza a quelle indicate nella figura del BRONGNIART, ma non credetti doverne fare perciò una varietà a se giacchè dopo un accurato esame potei convincermi come esistano infiniti passaggi fra la forma con denti grossi, e quindi tra loro assai vicini, e quelle a denti gracili, e quindi fra loro più di- stanti; d’altronde i denti rivolti fortemente verso l’alto come osservasi nella figura tipica della C. Zyneoides sono solo dovuti all’imperfezione del disegno, giacchè in realtà ciò non esiste; anche il numero delle denticolazioni è variabile, come ebbe già a constatare il Brox- GNIART coll’indicazione relativa: circiter 22-25. Se poi si credesse necessario distinguere la forma a grossi denti ([yncoides tipica) da quella a denti più gracili e più distanziati (di cui do la figura) si potrebbe appellare questa var. denticulolyncoides Saco.

La spira talvolta appare subvelata od anche in parte scoperta nei primi giri.

Fra i fossili di Stazzano rinvenni un frammento basale di columella di Basterotia, da cui sembrami potersi concludere che la B. leporina visse sino al periodo tortoniano.

B. LEPORINA Var. TAUROMARGINATA SACC. (Tav. I, fig. 4).

Testa affinis var. lyncoides sed interdum aliquantulo depressior; labium externum marginatius. Elveziano: Colli torinesi (non rara).

B. LEPORINA Var. TAUROGIBBULA SACC.

Testa affinis var. lyncoides, sed gibbosior. Elveziano: Colli torinesi (non rara).

B. LEPORINA Var. TAUROSPIRATA SACC. (Tav. I, fig. 5).

Testa affinis var. lyncoides, sed spira plus minusve visibilis; denticuli columellares basi passim obliti.

Elveziano: Colli torinesi (non rara).

Osservazioni. Si direbbe una forma che conservò parte dei caratteri giovanili.

'BASTEROTIA ? suBLYNCOIDES (D’ORB.). (Tav. I, fig. 6).

(1845. GRATELOUP, (Cypraea Zyncoides). Conch. Bass. tert. Adour, PI. 41, fig. 12). (1852. D'ORBIGNY, (. » sublyncoides), Prodr. Pal. str., III, pag. 48).

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

OsseRvaZIONI. Il GraTELOUP non conoscendo bene la C. Zyncoides BroneN. (che è solo una varietà di B. lZeporina Lx.) le identificò una Ciprea che distinguesi dalla 2yn- coides (e quindi dalla B. Zeporina) specialmente perchè il labbro columellare è interna- mente liscio e solo denticolato verso l’esterno, ed inoltre perchè detto labbro nella regione basale ha l’escavazione meno ampia, meno profonda, meno a cucchiaio, col margine interno poco o niente denticolato, più profondamente inciso; a tale specie il D’OrBIGNY diede il nome di sublyncoides, indicando esistere essa anche nel Miocene di Torino. Questa forma. merita assolutamente di essere distinta specificamente dalla 2. leporina; anzi per i caratteri differenziali sopranominati essa si distacca anche dalle tipiche Basterotia, av- vicinandosi per detta forma della columella alla Luria lurida, alla Porcellana erusta,

8 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

ecc., per cui altri ne potrebbe costituire un nuovo sottogenere che si potrebbe appellare: Jousseaumia.

Gli esemplari piemontesi furono finora confusi con quelli della B. Zyncoides; al. Museo di Torino ne furono inviati, circa 50 anni fa, alcuni esemplari di Bordeaux de- terminati come C. subamygdalum.

Esiste una serie graduale dalla forma ovatolonga, da me figurata, (che è leggeris- simamente più allungata del tipo figurato dal GrAaTELOUP e che è pure la forma più comune in Piemonte) alla var. taurorotunda.

Quando non si riesce ad osservare l’interno dell’apertura si può talora confondere la B. leporina colla B. sublyncoides.

B. SUBLYNCOIDES Var. TAUROROTUNDA SACCO. i (Tav. I, fig. 7).

Testa ovatior, rotundatior, minus elongata: excavatio columellaris basilaris saepe

minus profunda, margine minus incisa et agranularis. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

B. SUBLYNOOIDES var. EXTUSPIRATA SACC. (Tav. I, fig. 8). Testa laeviter elongatior ; excavatio columellaris basilaris valde minus lata et minus profunda. Spira apice visibilis. Elveziano : Colli torinesi (rara). OssERVAZIONI. Forse trattasi solo di una forma a caratteri giovanili.

Sottog. MANDOLINA BayLE IN JOUSsEAUME, 1884.

Molto affini al sottog. Trona Jouss., se pure non debbono costituire un sottog. unico.

MANDOLINA GIBBOSA (BoRs.). (Tav. I, fig. 9, 10). Testa oblonga-gibbosa, latere spirae apposito subplanato, posterius elongata (Bors). Alt. 30-87 Mm. Lat. 19-53 Mm.

1820. Cypraea gibbosa Bors. BORSON, Oritt. Piemont., pag. 21 (200) Tav. I, fig. 5. 1827. » cf.stercorarin L.— BONELLI, Cat. m. s. Museo Zool. Torino, N. 1631.

1831. » gibbosa Bors. BORSON, Cat. Coll. Min. Turin, pag. 607.

1838. » » » MICHELOTTI, Geol. Zool, Ans. tert. Piem., p.4, (398). 1842. » » » SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 42.

1847. » » » MICHELOTTI, Descrip. Foss. mioc., p.330, Tav. 14, fig. 1847. » » » SISMONDA sSyn. meth., ed., pag. 47.

1848. » » » BRONN, /nde»m paleont., pag. 383.

1852.» » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. Strat., IIl, pag. 49.

1855. » » » SISMONDA, Note terr. numm. sup. Dego, Carcare, p. 5. 1861.» » » MICHELOTTI, É/. Mioc. Inf., pag. 95.

1884. Mandolina » » JOUSSEAUME, £t. fam. Cypreidae, pag. 88.

1890. Cypraea » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2148.

Elveziano : Colli torinesi, Baldissero, (frequente).

OsservazIONI. Sembra caratteristica dell’Elveziano; ricorda alquanto le viventi C. rattus e C. stercoraria. Dalle figure del GraTELOUP e da esemplari esaminati risulta che questa specie esiste pure nel Miocene di Bordeaux, Dax. ecc. Il GRATELOUP erro. neamente identifica questa specie colla C. pyrula Lx.

DESCRITTI DA F. SACCO 9

Per quanto alquanto variabile nella forma ‘triangolare, subovale, ecc.), nella denti- colazione più o meno evidente, nel labbro esterno più o meno marginato, ecc., tuttavia la M. gibbosa conserva quasi sempre una facies complessiva abbastanza costante che la fa riconoscere facilmente.

Si incontrano non raramente individui giovanili incompleti od almeno giovani di Cipree che paiono attribuibili preferibilmente a questa specie, quantunque in tale stato credo che riesca sovente incerta la determinazione specifica.

M. GIBBOSA var. MUCRONATOIDES SACCO. (Tav. 1, fig. 11).

Spira elatior, mucronata, labio columellari minus conjuncta.

1820. Cypraea argus L.? BORSON, Orilt. piemont., pag. 24, (203). 1831. » » » _ » Catal. Coll. min. Turin, p. 607. 1848. » » » BRONN, Index paleont., pag. 382.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (frequente).

OsservazIONI. Non è una forma giovanile come potrebbe supporsi a primo aspetto, sia perchè ha il labbro esterno compiuto, sia perchè talora raggiunge dimensioni note- volissime; d’altronde collegasi insensibilmente col tipo.

M. GIBBOSA var. PERGIBBA SACCO. (Tav. I, fig. 12).

Testa valde gibbosior. Elveziano: Colli torinesi (frequente).

M. GIBBOSA Var. LONGANTIQUA SACC. (Tav. I, fig. 13). Testa elongatior, fusulatior. Spira plerumque perspicuior, labio columellari saepe minus conjuncta.

1855. Cypraea gibbosa Bors. SISMONDA, Note terr. numm, sup. Dego, Care. ete., p. 5. 1861. » » » MICHELOTTI, Etud. Mioc. inf., p. 95. 1890. » » » var.— SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte. N. 2148.

Tongriano : Carcare, Dego, Pareto, Sassello, Mioglia, Cassinelle (abbondante).

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OssERVAZIONE. Gli esemplari tongriani finora conosciuti sono sempre in cattivo stato di osservazione; quando se ne conoscerà qualcuno completo probabilmente vi si troveranno altri caratteri differenziali dalla M. gibbosa e forse tali da fare assurgere questa forma al grado di specie.

Sottog. LYNCINA TroscHEL, 1863.

LyYNCINA MINOR (GRAT.). (1845. GRATELOUP (Cypraea ovum var. minor). Conchyl. Bass. tert. Adour, PI. 4l, fig. 16).

1842. Cypraea fabagina Lk. (pars) SISMONDA, Syn. meth., ediz., pag. 42. 1847. » » » » » » » 2* ediz., pag. 46. MIBd7.. » » » » MICHELOTTI, Descr. foss. mioc.. pag. 328.

Elveziano : Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequente).

10 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

OsseRVvAZIONI. La maggior parte dei paleontologi piemontesi classificarono finora questa forma quale C. fabagina Lx., come mi risultò nettissimamente dai cartellini di tutte le collezioni esaminate. Tale erronea interpretazione è in parte attribuibile al fatto che in una collezione di fossili di Dax, Bordeaux ecc., inviata classificata al Museo di Torino nella prima metà del corrente secolo, le forme in esame furono appunto deter- minate come C. fabagina. È perciò che credetti opportuno di porre le sovracecennate indicazioni di C. fabagina nella sinonimia di questa forma, giacchè ne rimane spiegato sia il paragone fatto dal Sismonpa alla C. ovum GraT., sia la diagnosi data dal MrcHE- LOTTI per la C. fabagina e che invece è fondata sopra questa specie.

Il GratELOUP indicò la forma in esame come varietà della sua C. ovum, (1833), ma questo nome deve cadere in sinonimia già preesistendo una ben diversa C. ovum Gm.; quindi il nome di varietà deve diventare nome specifico, ed il nome di 0. sub- ovum proposto dal d’OrBIGNY (1852) per sostituire quello di C. ovum, deve rappresen- tarne solo una varietà, varietà che parrebbe quasi passare alla Basterotia leporina; d’altra parte alcune varietà di L. minor si avvicinano a qualche Zonaria, donde parrebbe che il limite di questi sottogeneri non sia poi così netto come altri vorrebbe.

L. MINOR var. CONJUNGENS SACC. (Tav. 1, fig. 14).

NB. La sinonimia è identica a quella della var. minor.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequentissima).

OssERVAZIONI. Serve quasi di anello di congiunzione fra il tipo e la var. minor, passando gradualmente ad entrambi. Venne generalmente classificata dai paleontologi piemontesi come C. fabagina.

Sottog. PANTERINARIA Sacco. 1894.

Forme affini alle Vulgusella, ma più ovate, più rostrate alle estremità, con pieghe columellari più numerose, gracili, protratte all’interno ed all’esterno, qua e subbifide. Tipo P. pantherina (SoL.).

PANTHERINARIA PANTHERINA (SOL).

(1685. LISTER. His. Conchy!., Tav. 691, fig. 28). (1817. SOLANDER in DILLWIN. Descript. Cat. of. Shells, Vol. I, pag. 449).

P. PANTHERINA Var. FOSSsILIS Sace. (Tav. I, fig. 15).

Testa magna. Plicae dentales aliquantulum perspicuiores.

Tortoniano: Stazzano (rara).

OssERVAZIONI. È interessante sia il fatto dell'incontro di questa specie nel terziario piemontese, sia l’essersi essa pochissimo modificata dal Miocene ad oggi, per cui se avesse la colorazione della forma vivente probabilmente si potrebbe confondere con essa. Per la natura della sabbia che sta nel fossile si potrebbe forse supporre che esso derivi piuttosto da un deposito pliocenico che non miocenico, quindi sono desiderabili ulteriori ritrovati.

Sottog. VULGUSELLA JousseaUME 1884,

Questo sottogenere, di cui il suo autore pose a tipo la C. tigris L., deve essere al- quanto più limitato di quello che indichi il JOUSsEAUME, dovendosene staccare il gruppo

DESCRITTI DA F. SACCO 11

della C. Iyna pel quale il TroscHEL sin dal 1863 fondò il sottog. Lyneina. Il TRoscHEL contemporaneamente istituì pure il sottog. Tigris pel gruppo della C. tigris L., ma tale nome devesi abbandonare (e sostituire con quello di Vulgusella) perchè usato antece- dentemente in Zoologia.

VULGUSELLA ORBIGNYANA (GRAT.). (1845. GRATELOUP (Cypraea). Conch. Bass. tert. Adour, PI. 41, fig. 2).

Alt. 38-52 Mm. Lat. 28-38 Mm. Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). OssERVAZIONI. A primo tratto ricorda alquanto la C. ovum GraT. (C. subovum D’OrB.). La maggior parte degli esemplari piemontesi costituisce varietà distinte.

V. ORBIGNYANA Var. COLLIGENS SACC. (Tav. I, fig. 16).

Testa apice subumbilicata; denticulationes paullulo numerosiores, in labio externo aliquantulum extus protractiores.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).

OsseRvazIONI Costituisce graduale passaggio fra il tipo e le var. Genei e macro- donta.

V. ORBIGNYANA var. GENEI (MICHT.). (Tav. I, fig. 17).

Testa apice brevior, depressa, plus minusve profunde umbilicata. Denticulationes minus perspicuae et extus minus protractae, numero paullulum minores. Cauda saepe obliquior.

1827. Cypraea globulus Bon. BONELLI, Cat. ms. Museo zool. Torino, 2555.

1840. » prunum Gené BELLARDI e MICHELOTTI, Orit. piem. p.64, Tav. VI, f.1,2. 1842. » » » SISMONDA, Syn. meth. ediz., pag. 42.

1847. » Genei Micht. MICHELOTTI, Descr. Foss. mioc., p. 326. Tav. XIV, fig. 1. 1847. » » » SISMONDA, Sym. meth., ed., pag. 46.

1848. » prunum B. M. BRONN, Index paleont., p. 384.

1852. » Genei Micht. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, pag. 50.

1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2161.

Elveziano: Colli torinesi (non frequente).

OssERVAZIONI. Il nome di globulus Bon. si dovette abbandonare già esistendo una C. globulus Lx.; lo stesso dicasi del nome C. prunum Gerné preesistendo dal 1837 la C. prunum Sow.; quindi la correzione del MicaELOTTI diventò solo più appellativo di va- rietà.

V. ORBIGNYANA Var. MACRODONTA (Bon.). (Tav. I, fig. 18).

Denticuli minus numerosi, crassiores, distantiores, plerumgne extus protractiores.

1827. Cypraea macrodonta Bon. BONELLI, Cat. ms. Museo Zool. Torino, N. 3703.

1842. » » Gené SISMONDA, Syn. meth., 1" ed., pag. 42.

1847. » » » » » » ed., pag. 47.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. Strat., II, p. 50. 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2163.

Elveziano ; Colli torinesi (non frequente).

2 F. Sacco.

12 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

OssERvAZIONI. Distinguesi dalla var. colligens specialmente per mancanza di de- pressione apicale (ombelico). In alcuni esemplari le denticolazioni sono ancor più rare (solo 12 nel labbro columellare), più distanti e più protratte all’infuori che non in quello tipico di BonELLI che feci figurare; anche la forma sovente è più ventrosa.

Qui, come in altri casi, fu attribuita al GENÉ la denominazione della forma, mentre invece essa fu proposta, per la prima volta, dal BonELLI nel suo catalogo m. s. colla indicazione mihi.

VULGUSELLA SUBROSTRATA (GRAY), (1825. GRAY. (Cypraea) Monograph. of Cypraidae Zool. Journ., Vol. I. p. 369, N. 30).

Siccome questa forma non venne figurata, rimase dimenticata, la si può ben ri- conoscere dalla semplice descrizione; tuttavia secondo la diagnosi originale del GRAY e quella amplificata del DesHAvEes (in LAMARK, Mist. Nat. An. s. vert., Vol. X, p. 581), sembrami che la C. subrostrata, Gray, sia affinissima alle forme elveziane sottoesami- nate; quindi, in via provvisoria, di queste costituisco semplici varietà della C. subro- strata, specie che il Gray indica trovarsi a Nehoue e che il DesHAyEs dice esistere allo stato fossile non solo a Nehoue, ma anche presso Orglande. È ad ogni modo assai desi- derabile l’illustrazione completa di questa specie per poterla ben riconoscere; notisi che il suo carattere di spire conver, distinct appare anche in alcune forme dell’Elveziano piemontese, e che il carattere di columella laevi sembra essere solo relativo, giacchè il DesHAyEs dice che esistono dentellature columellari, solo meno numerose che quelle del labbro esterno.

Noto ancora come la specie in esame abbia nulla che fare colla vivente C. subros- rata GRAY, 1828, la quale è una Zrivia e quindi può conservare tale nome specifico.

Sembrano affini alla specie in questione la C. splendens GRAT. e la C. rugosa GRAT. (che però si distinguono nettamente anche solo per le forti pieghe columellari), la C. subambigua OrB. (C. ambigua Lx. 1810, non C. ambigua Gue. 1789), la C. lucida (GrAT.) ece., forme che in parte rappresentano forse solo varietà di una stessa specie.

Se poi le forme elveziane sottodescritte non fossero specificamente identificabili colla C. subrostrata o con forme affini, dovrebbero raggrupparsi attorno alla forma Haveri Micart. che ritornerebbe al grado di specie.

Progenitrice della Z. subrostrata è la Z. Moloni (Bav.) dell’Eocene vicentino, la quale forse potrebbe considerarsi solo conie una varietà della Z. subrostrata.

Riguardo alla collocazione sottogenerica di questa forma debbo notare che mentre essa pare sia attribuibile alle Vu/guseZla, per alcuni caratteri si avvicina eziandio alle Zo- naria, alle Proadusta ed alle Lyncina, specialmente alla L. melanostoma, da cui distinguesi tosto per la denticolazione che non si estende internamente nella regione columellare, provvista anzi di marcata depressione longitudinale come nelle Zonaria; ad ogni modo la specie in esame sembra indicare un passaggio fra questi sottogeneri.

Nell’Eocene troviamo la VulZgusella (an Bernaya) angystoma (Desz.) che ha molti caratteri di rassomiglianza colla specie in esame. Fra le forme viventi affinissima è la V. princeps Gray. del Golfo persico, della quale potrebbe la V. subrostrata essere la forma atavica più o meno diretta.

V. SUBROSTRATA? var. HaveRI (MicHT.) (an species distinguenda). (Tav. I, fig. 19).

Testa subovata, postice subumbilicata; antice rostrata; rostro marginato; apertura

DESCRITTI DA F. SACCO 13

elongato-angusta, subcanaliculata, inferne revoluta, superne vix sinuosa; columella ob-

solete plicato-dentata (MICHELOTTI). Alt. 30-41 Mm. Lat. 21-28 Mm.

1820. Cypraea N. 15? e N. 19 BORSON, Oritt. piem., pag. 23 (202) e 24 (203).

1827. » porcellus Br. BONELLI, Cat. ms. Mus. Zool. Torino, N. 2548.

1831. » sp. N. 15 e 19 BORSON, Cat. Coll. Min. Turin, pag. 607.

1838. » porcellus Br. MICHELOTTI, Geo. Zool. An. tert. Bild. Piem., p. 4 (398). 1842. » » » SISMONDA, sSyn. meth., 1% ed., p. 43.

1847. » Haueri Micht. MICHELOTTI, Descript. Foss. mioc.,' pag. 326, T. XIV, f. 8. 1847. » Haweri » SISMONDA Sym. meth., 2% ed., p. 47.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., II, p. 50.

1861. » Haueri » MICHELOTTI, £t. Mioc. înf., pag. 95.

1890. » » » SACCO, Caztal. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2146.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara). OssERVAZIONI. Riuscendo per ora alquanto incerta la ricognizione della subrostrata, credo più opportuno di prendere per base di paragone la presente forma ben conosciuta.

V. SUBROSTRATA ? Var. PERLABIATA, SACC. (Tav. I, fig. 20).

Testa affinis var. Haveri, sed: labia, externum praecipue, extus marginatiora. Elveziano : Colli torinesi (non rara).

V. SUBROSTRATA ? var. TAUROPLANATA SACC.

Testa affinis var. Haveri, sed: depressior, minus inflato-gibbosa. Elveziano: Colli torinesi (poco frequente).

V. SUBROSTRATA Var. TAUROSPIRATA SACC. (Tav. I, tig. 21).

Testa affinis var. Haveri, sed: labia minus marginata, interdum extremitates minus rostratae; spira apice visibilis.

Elveziano: Colli torinesi (non rara).

OssERvAZIONI. Per il carattere della spira visibile nei primi giri sembra meglio avvicinarsi alla V. subrostrata, ma d’altra parte ciò dimostra la non assoluta importanza della comparsa della spira, carattere d’altronde che soventi è solo giovanile.

Sottog. ZONARIA JoussrAuME 1884.

Le forme di questo sottogenere vennero generalmente considerate come Luponia, sottogenere che ora sembra doversi restringere al gruppo della C. algoensis a spira de- pressa, larga apertura, labbra poco o nulla denticolate, ecc.

Il TroscHEL istituendo nel 1863 il sottog. Monetaria vi incluse pure molte forme pirulate per le quali il JousseAUME in seguito creò il sottog. Zonaria, restringendo le Monetaria al gruppo della C. moneta e forme affini; tuttavia dovetti riconoscere, per esempio nella C. fabagina, come esista realmente una forte affinità fra le Zonaria ele Monetaria malgrado la grande differenza delle loro forme estreme.

Esaminando esemplari e figure della eocenica C. media DesH. su cui il JOUSSEAUME fondò il suo sottog. Bernaya, parvemi riconoscervi una grande affinità colle Zonaria, specialmente con quelle oligoceniche, per cui non mi parrebbe improbabile la derivazione

14 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

di un sottogenere dall’altro, oppure la riunione delle loro forme in un solo sottogenere che dovrebbe indicarsi come Berraya (Jouss. 1884), avendo questo nome la precedenza di 5 pagine su quello di Zonaria.

ZONARIA SUBEXCISA (BRAUN).

(1850. A. BRAUN, (Cypraea) în Walchn Geogn., II, pag. 1132). (1863. SANDBERGER ( » ) Conch. Mainz. Beck., Tav. XIX, fig. 9).

È questa una delle più comuni e caratteristiche specie di Cyprea dell’ Oligocene; in conseguenza essa ebbe a presentare numerose variazioni che vennero spesso interpretate quali specie a se, come parmi sia il caso per la C. iniquidens Koen., la C. anhaltina GIEB., ecc. Le è pure affine la C. Philippii SPEY.

Credo opportuno prendere per tipo l’esemplare figurato per la prima volta dal Sanp- BERGER, per quanto dubiti che esso differisca alquanto dall’esemplare originale su cui il BraAUN fondò la specie. Probabilmente la C. antiqua Lx. (1810) è affine a questa specie, anzi potrebbe rappresentare la specie-gruppo a cui appartengono la subexcisa, la anhal- tina, ecc.; ma in mancanza di figure a cui appoggiarsi riesce incerta la precisa determi- nazione delia C. antiqua. :

Z. SUBEXCISA Var. EXSPLENDENS SACC. (Tav. I, fig. 22),

Testa aliquantulum magis pyriformis ; plicae dentales numerosiores, extus produc- tiores. Alt. 15-22-30 Mm. Lat. 10-15-20 Mm.

21855. Cypraea angystoma Desh. SISMONDA, Note terr. numm. sup. Dego, pag. 5. 1861. » Haveri Micht. (pars.) MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 95.

Tongriano: Carcare, Carpeneto, Dego, Pareto, .S. Giustina, Sassello, Tagliolo, Cre- molino, Cassinelle (abbondantissima).

OsseRvAZIONI. Il FucHs segnalò questa forma nell’ Oligocene vicentino sotto il nome di C splendens Grat. (Conchyl. fauna Vicent. tert. Geb., pag. 47, Tav. VIII, fig. 23, 24), ma in verità la tipica C. splendens GrAT. sembra assai diversa come mostra la fig. 9 di Tav. 41 dell’Atlas di GraTtELOUP. Nella forma complessiva ricorda alquanto la C. anhaltina GIEB.

Z. SUBEXCISA Var. OVATOITALICA SACC. (Tav. I, fig. 23).

Testa affinis var. exsplendens, sed ovatior, minus pyrulata. Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, Sassello, S. Giustina, Cassinelle (frequentissima).

Z. SUBEXISA Var. POSTSPHAEROIDES SACC. (Tav. I, fig. 24).

Testa affinis var. exsplendens, sed ovatior, globosior, perinflata.

Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, Sassello, Cassinelle (non rara).

OssERVAZIONI. Ricorda la C. sphaeroides Conr. dell’Eocene superiore del Missisipi, nonchè la C. iniquidens KoEN. e

DESCRITTI DA F. SACCO 15

Z. SUBEXCISA Var. SUBINIQUIDENS SACC. (Tav. I, fig. 25).

Testa affinis var. exsplendens, sed plicae columellares rariores, distantiores, cras- siores; rima superne arcuatior, subangulata.

Tongriano: Dego (alquanto rara).

Osservazioni. Si avvicina moltissimo per forma e denti alla Ci iniguidens Korn. del Tongriano di Westeregeln, Unseburg, ecc., per modo che se detta forma non si vo- lesse portare al grado di varietà di Z. subexcisa, ma si volesse conservare come specie a se, la forma in esame si dovrebbe considerare come una sua varietà. Le si avvicina pure la C. subexcisa di Etampes secondo CossmAnn e LAMBERT (Ét. pal. et. str. terr. Olig. Etampes, 1884, Tav. V, fig. 23) che io appellerei var. stampinensis.

Z. SUBEXCISA Var. INAEQUILABIATA SACC. (Tav. I, fig. 26).

Testa affinis var. exsplendens, sed labium externum superne elatius, ultra apicem valde productius.

Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, Sassello, S. Giustina, Cassinelle (frequente).

OsservazIoNI. Si avvicina alla var. subiniquidens, solo che presenta la dentico- lazione tipica; talora il carattere delle disuguaglianze delle labbra viene anche accen- tuato nella regione apicale da fenomeni di compressione.

ZoNnaArIA GLOBOSA (Duy). (1835. DUJARDIN (Cypraea), Mem. Couch. sol Touraine, pag. 303, Tav. XIX, fig. 21).

Da Bordeaux e Pont-Le-Vay ne ebbi in esame molti esemplari, tutti però piccoli ed a columella più denticolata che non il tipo, se ne potrebbe costituire una var. par- vodenticulata, quasi sempre a spira visibile o subvisibile.

Sembra che l’HorrNEs non abbia veduto la figura tipica data dal DuJARDIN, sia perchè non la cita (ciò che fu naturalmente ricopiato nelle sinonimie della maggior parte degli autori che ne trattarono in seguito), sia pel fatto che egli colla sua figura (Foss. Moll. tert. Beck. Wien, Tav. VII, fig. 5) indica come C. globosa una forma assai diversa che io appello exgZobosa; e viceversa indica come C. fabagina (loc. cit. Tav. VII, fig. 6) una forma affine alla vera Z. globosa, di cui però costituirei una var. hoernesiana SAcc.

Z. GLOBOSA Var. TAURODENTICULATA SACC. (Tav. I, fig. 27).

Testa 'minus pyrulata, basi aliquantulum minus elongata; labium columellare den- ticulatius. Elveziano: Colli torinesi (non rara).

Z. GLOBOSA Var. TAUROVALIS SACCO. (Tav. I, fig. 28).

Testa affinis var. taurodenticulata, sed ovatior, minus pyrulata, minus globoso-inflata. Elveziano: Colli torinesi (frequente). OssERVAZIONI. Alcuni esemplari sono affini colla Z. fabagina var. annularia.

16 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Z. GLOBOSA Var. TAUROSPIRA SACC. (Tav. I, fig. 29).

Testa affinis var. taurodenticulata, sed ovatior, saepe globosior ; spira plus minusve

visibilis. Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). OssERVAZIONI. Il carattere della spira subvisibile non sembra solo un carattere

giovanile giacchè appare in quasi tutti gli esemplari di Bordeaux (var. parvodenticulata) che ebbi in esame.

Z. GLOBOSA Var. TAUROTRIANGULARIS SACCO. (Tav. I, fig. 30). Testa affinis var. taurodenticulata, sed minus pyrulata; labium externum minus arcuatum, laeviter subtriangulare. Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). OssERVAZIONI. Il carattere del labbro subtriangolare osservasi pure accennato in qualcuno degli esemplari di Bordeaux.

Z. GLOBOSA ? Var. TAUROPARVULA Sacc. (Tav. I, fig. 31).

Testa affinis var. taurodenticulata, sed minor, globosior, ovatior, minus pyriformis, spira subdepressa; plicae dentales valde minores, perparvulae. Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).

ZoNARIA (an Monetaria lato sensu) rABAGINA (Lk.). (Tav. II, fig. 1, 2).

C. ovata, subventricosa, subtus plano-convera; uno latere obscure marginato (Lx.).. Alt. 18-30 Mm. Lat. 10-20 Mm.

1810. Cypraea fabagina Lk. LAMARCK, Ann. Mus, Vol. 16, pag. 106, N. 8.

1822. » » » LAMARCK, Hist. Nat. An. s. vert., Vol. VII, p. 406, N. 8.

1825. » diluvianaGray.— GRAY, Monogr. of Cypraea - Zool. Journ. I, p. 149, N. 23.

1826. » fabagina Lk. DEFRANCE, Diet. Hist. Nat., Vol. 43, pag. 35.

1826-27. » » » BONELLI, Cat. ms. Museo zool. Torino, N. 1630, 3701. (]t7) 1827. » ‘physis Br. _ » » » » » N. 3700.

1831. » fabagina Lk. BRONN, Ital. tert. Gebild., pag. 16.

1834. » » » GRAY, Descr. Cat. Shells, pag. 5, N.*37.

1844. » » » LAMARCK, Hist. Nat. An. s. Vert., X, pag. 572.

1848. » » » BRONN, Index paleont., pag. 383.

1851. » » » HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, pag. 65.

1352. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str. 1II, pag. 49.

1890. « » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2160.

NB. Una gran parte della sinonimia di C. amygdalum e di C. Brocchii è pure riferibile a questa forma; l’esemplare figurato da MicBELOTTI (ss. Mioc., Tav. XIV, fig. 9) per C. amygdalum rappresenta invece una Z. fabagina, un po’ amigdalare.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze, ecc. (straordinariamente abbondante; esaminati oltre 3000 esemplari, colle varietà).

OssERvAZIONI. Questa forma così straordinariamente abbondante nell’ Elveziano. torinese non venne finora generalmente riconosciuta secondo il nome di LAMARck, ma bensì col nome di C. amygdalum o di C. Brocchii; la maggior parte delle citazioni

DESCRITTI DA F. SACCO 17

‘messe nella sinonimia sopraindicata sono semplici citazioni di catalogo, ricopiate d’autore in autore senza vero riferimento ragionato alla forma.

Il BroxN cita erroneamente questa forma nell’Astigiana; il Sismonpa ed il MIcHE- LOTTI interpretarono la Z. fabagina come una grossa forma rigonfia attribuibile invece, come varietà, alla C. subovum, ed infatti già il Siswonpa nel 1847 accennò al dubbio ‘che la forma che classificava come Ci fabagina fosse affine alla C. ovum GrRAT. Il tipo della Z. fabagina non venne ancora figurato, giacchè le figure del GRATELOUP e del- l’HoERNES indicate come C. fabagina sono ben differenti dal tipo e d’altronde sono di località e in parte anche di età diversa da quella della forma tipica.

Sgraziatamente l’esemplare tipico proveniente dal Miocene di Torino e faciente parte della collezione LAMARCK andò perduto, per quanto mi risultò dalle ricerche fatte presso i Musei di Parigi e di Ginevra, dove trovasi ora la collezione LAMARCK, quindi sono obbligato a figurare come sottotipo una forma (che d'altronde è appunto fra le più comuni) la quale meglio corrisponde alla descrizione ed alle dimensioni date dal La- MARCK.

Naturalmente, in rapporto colla straordinaria abbondanza di questa specie, essa pre- senta numerossime varietà nella forma, nella denticolazione, nella grandezza, nella mar- ginatura: delle labbra, ecc.; forse alcune di queste forme che considero come varietà si potrebbero elevare al grado di specie, ma i grandissimi passaggi osservati mi fanno piuttosto inclinare ad indicarle almeno per ora come varietà di una specie-gruppo assai importante, mutabile e numerosa. Le denticolazioni labiali sono generalmente poco estese all’esterno, più o meno numerose, più o meno grosse; l’apertura è più o meno rettilinea, un poco arcuata verso l’apice, più o meno larga, ecc., ecc. Lo pseudoanello dorsale non è accennato dal LamaRck mancando probabilmente nel suo esemplare, come manca nella maggior parte degli individui, ma si vede gradatamente apparire sino a giungere alla var. tauroannulus.

In causa della immensa quantità di esemplari di questa specie essi vennero fra le mani di molti paleontologi alcuni dei quali, come il BroccHI, il LAMARCK, il BRONGNIART, li pubblicarono come specie nuove sia per non conoscere le pubblicazioni antecedenti, sia per avere in esame rappresentanti di varietà diverse della specie in esame, varietà che isolate possono benissimo apparire specie distinte. Da tuttociò ne venne una confusione grandissima sia nei lavori pubblicati sia nelle collezioni.

Forse il raggruppamento che qui propongo di tante forme attorno alla specie-tipo fabagina parrà a taluno inaccettabile, ma i numerosi passaggi osservati mi spingono per ora ad ammetterla; ad ogni modo tengo distinte le varie forme in due gruppi, cioè le une attorno alla Z. fabagina (gruppo finora conosciuto specialmente come C. Brocchiè) e le altre attorno alla forma amygdalum.

Allo stato giovanile la specie in esame si presenta subfusiforme (Tav. II, fig. 2), con spira più o meno spiccata; talvolta la spira si conserva appariscente anche quando il labbro destro è compiuto, nel qual caso si ha che fare o con una varietà che si può appellare juvenospirata (Tav. II, fig. 2°is) e si caratterizza anche per forma più ovata, labbra poco o nulla marginate, ecc., oppure ancora con un periodo giovanile transitorio; siccome però osservansi anche grossi esemplari coi caratteri sovraccennati sembra doversi ammettere che talvolta alcuni individui raggiunsero lo stato adulto pur conservando la spira un po’ visibile sia nei giri superiori, sia soltanto in forma di rilievo subacuto, ciò che è assai frequente.

Riguardo alla collocazione sottogenerica di questa complessa forma è necessario fare qualche osservazione. Infatti se si considera il sottog. Monetaria quale l’ha istituito il

18 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

TroscHEL nel 1863, la Ci fabagina ne fa parte certamente; ma restringendo detto sot- togenere come propose il JousseAuME al gruppo della C. monetaria ed affini, la specie in esame sembra doversene escludere per denticolazioni minori, apertura più sinuosa, bordo columellare provvisto di solco e di leggiera fossetta anteriore, ecc., in modo da avvicinarsi meglio alle Zonaria, sottogenere fondato dal JousseAUME su forme pirulate alle spese, direi, delle Monetaria (lato sensu) di TroscHEL. Ma seguendo le notevoli va- riazioni della C. fabagina vediamo che molte di esse assumono l’aspetto esterno delle Monetaria per forma depressa, gibbosità ed anello dorsale, e persino talora accenni di tubercolosità laterali.

Ne segue che, pur collocando provvisoriamente la C. fabagina fra le Zonaria, ne: debbo riconoscere le affinità di forma colle Monetaria, ciò che parrebbe giustificare il raggruppamento primitivo proposto dal TroscHEL.

Appartengono al gruppo della fabagina e sono affini alla Brocchii, alla amygda- lum, ecc., molte forme figurate dal GrRATELOUP e che in parte sono da considerarsi solo. come varietà, così le C. subamygdalum ORB., C. subannularia ORB., var. undulata GRAT., C. michaudiana GrAT. (affine alla expansa Bon.), var. eburnina GRAT., C. amygdalina GraT. (affine alla annularia BRONGN.). Credo poi che la C. Lanciae del Miocene vien- nese appartenga pure al gruppo della Z. fabagina, anzi sia affinissima a questa specie, che essa rappresenta nel bacino viennese colla modificazione principale di avere il labbro columellare in parte senza denti. Seguendo tale interpretazione si riesce finalmente a. meglio comprendere la Z. fabagina che colle sue forme affini globosa e Lanciae costi- tuisce il gruppo miocenico da cui derivò quello delle Z. utriculata, Z. pyrum, ecc.; infatti vediamo per esempio che la var. dertocollingens, dertofabagina ecc. di Z. utri- culata, costituiscono appunto bellissime forme di passaggio fra il gruppo miocenico in esame e quello pliocenico che ne è derivato.

La Ci. praesanguinolenta Font. è forse solo una varietà di Z. fabagina.

Z. FABAGINA ? var. JUVENOASPIRA SACC. (Tav. II, fig. 3, bis, 3ter).

Testa affinis var. juvenospirata, sed spira plus minusve depressa, saepe tecta; apex subumbilicatus.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequente).

OssERVAZIONI. Parrebbe rappresentare una specie a se, attribuibile anzi non già. alle Zonaria, ma ad altro suttogenere come Luponia (str. sensu), Erronea, Adusta, ecc., ma dubito si tratti invece solo di una forma giovanile a spira compressa; siccome essa. si avvicina assai alla var. juvenospirata, alla quale anzi sembra far passaggio, così in via provvisoria la considero come una varietà giovanile di Z. fabagina. D'altronde questi individui giovanili sono già difficilissimi ad interpretarsi nelle forme viventi e naturalmente l’incertezza cresce di molto nello studio delle forme fossili.

La forma in esame è talvolta più rigonfia dell’esemplare figurato, più raramente invece presentasi subcilindrica; spesso le denticolazioni sono depresse e parzialmente

suboblite.

Z. FABAGINA VAr. CRASSIDENTULA SACO. (Tav. II, fig. 4).

Labia marginatiora. Plicae dentales crassiores, eminentiores, rariores.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara). OssERVAZIONI. A primo tratto ricorda alcune forme di Erosaria.

DESCRITTI DA F. SACCO 19

Z. FABAGINA var. BroccHI (DesH.).

(Tav. II, fig. 5).

Testa ovata, subtus depressa, lateribus marginata, dilatata; apertura angusta, arcuata, submedia; labro incrassato, multidentato; dentibus brevibus ; columella tenue plicata,

basi emarginata (DESHAYES). Testa depressior, latere marginatior, dilatatior; dorso annulo plus minusve visibili

ornata.

1801. Cypraea annulus L. 1814. 1820. 1825. 1826. 1831. 1831. 1838. 1812. 1844. 1845. 1847. 1847. 1848. 1851. 1852. 1854. 1890.

»

» »

»

Alt. 15-30 Mm. Lat. 11-20 Mm.

BORSON, Ad Oryct. pedem. auctarium, p. 29 (183).

» var. BROCCHI, Conch. foss. subap., II, p. 282, Tav. Il, fig. |. Br. BORSON, Or:tt. piemont., pag. 22 (201).

fossilis Br. _ L. _ Brocchii Desh. annulus Br.

Brocchii Desh.

BASTEROT, Bass. tert. S. O. France, pag. 40. DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 43, p. 39.

BORSON, Cat. Coll. Min, Turin, p. 607.

BRONN, Ital. tert. Gebild., p. 16.

BRONN, Lethaea geognostica, II, p. 1115, Tav. 42, fig. 6. SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 43.

DESHAYES in LAMARCK, H. N. A. s. vert., X, p. 575. GRATELOUP, Conch. Bass. tert. Adour, Expl. PI. 40. MICHELOTTI, Descript. Foss. Mioc., pag. 325. SISMONDA, Syn. meth., ediz. pag. 46.

BRONN, Index paleont. pag. 382.

HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 68. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., IIl, pag. 50.

BRONN, Lethaea geogn., III, pag. 579, Tav. 42, fig. 6. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2154.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (straordinariamente abbondante ; esa- minati oltre mille esemplari).

OsseRvaZIONI. Nella Collezione BroccHI esiste solo l’esemplare tipico che faccio rifigurare. La forma si presenta alquanto mutabile, ciò che forse è anche in rapporto colla sua straordinaria abbondanza; talora è meno allungata, un po’ più rotondeggiante; il pseudo- anello è più o meno accentuato, sovente meno rotondeggiante alle estremità, le labbra più o meno tumide, più o meno marcatamente marginate, le pieghe dentali più o meno numerose ed accentuate, ecc., ecc.

Il DesHayEs cita questa forma anche del Piacentino (Pliocene) il che non credo

per ora accettabile.

Z. FABAGINA Var. EXPANSA (Box).

(Tav. II, fig. 6).

Testa affinis var. Brocchii, sed ecepansior; labia marginatiora, plus minusve carinata.

1820. Cypraea moneta L.? expansa Bon. moneta L.?

1827. 1831. 1838- 1842. 1845. 1847. 1848. 1851. 1352. 1853. 1890. 1891.

» »

BORSON, Oritt. Piemont., pag. 23 (202). BONELLI, Cat. 2. s. M. Zool. Tor., N. 3705. BORSON, Cat. Coll. Min. Turin, p.607.

» Gené MICHELOTTI, Geogn. Z. A. tert. B. P. p. 4(398).

» » SISMONDA, Syn. meth. ed., pag. 43. annulus var. expansa Gené GRATELOUP, Conch. B. tert. Ad.,P1.40,fig. 11. expansa Gené SISMONDA, Syn. meth., 2" éd., pag. 46. Brocchiivar. expansa Gené BRONN, Index paleont., pag. 382.

»

Desh. (pars)

expansa Gené

» «

» »

HOERNES, Foss. Moll. tert. B. Wien., p. 68. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, pag. 50. BRONN, Lethaea geogn., II, pag. 579.

SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 215%

Brocchi var. flavopunctata Myl.— MYLIUS, Forme iîned. Mioc. tor., p. 10, f. 4.

3 F. Sacco.

29 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Elveziano: Colli terinesi, Baldissero, Sciolze (straordinariamente abbondante).

OsservazIONI. Sovente fu confusa questa forma colla Brocchi? per quanto osservai nelle collezioni. L’unico esemplare su cui fu fondata la var. /avopunctata e che ebbi in esame deve semplicemente il suo carattere a fenomeni di fossilizzazione.

Z. FABAGINA Var. MARGINATISSIMA SACC. (Tav. Il, fig. 7).

Testa affinis var. Brocchii, sed margines labiales suberecti, deinde testa dorso sub- coronata, Elveziano: Colli torinesi (non rara).

Z. FABAGINA Var. TAUROANNULUS SAcc. (Tav. II, fig. 8).

Testa affinis var. Brocchii, sed expansior, inflatior, plicae dentales extus produ- ctiores.

Elveziano: Colli torinesi (frequente).

OssERVAZIONI. Avvicinasi assai alla Monetaria annulus anche per le macchie dorsali giallo-rossigne che talora appaiono parzialmente in aleuni individui, quantunque tali macchie siano talora alquanto irregolari.

Z. FABAGINA Var. EXTUSDENTATA SACCO. (Tav. II, fig. 9).

Plicae dentales extus productiores. Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).

Ì

Z. FABAGINA var. IMPURA (BeLL. MicHT.). (Tav. lI, fig. 10).

Testa parvula, superius inferiusque compressa, dilatata ; apertura magna, sinuosa, edentula (BeLLARDI e MICHELOTTI). Testa depressior; apertura latior; labia edentula.

1840. Cypraea impura Bell. e Micht. BELLARDIeMICHELOTTI, S.0r.,p.64, T.VI,f.11,12.

1842. » » « SISMONDA, Syn. meth., ediz,, pag. 43. 1847. » » » _ » » » 2a ediz., pag. 47. 1847. » » » MICHELOTTI, Descr. Foss. mioc., pag. 325. 1848. » » » BRONN, Index paleont., p. 383.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. strat., III, pag. 50. 1861.» » » MICHELOTTI, Etud. Mioc. inf., pag. 96. 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 2150.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OssERVAZIONI. A primo tratto sembra essere assolutamente una specie a se, ma considerando che su migliaia di Cipree raccolte nell’Elveziano torinese questa forma ri- mase finora rappresentata da un solo individuo, quello tipico, che faccio rifigurare, ed inoltre considerando che esemplari un po’ affini per denticolazioni suboblite collegansi specialmente colla Z. fabagina var. expansa, sembrami poter, concludere, almeno per ora, che trattasi nel caso in esame di una varietà o di un’anomalia della Z. fabagina.

DESCRITTI DA F. SACCO 21

Z. FABAGINA Var. ELONGATULA SAcc. (Tav. II, fig. 11).

Testa elongatior, ovulata vel subcylindrica.

Elveziano: Colli torinesi (frequente). Osservazioni. Confusa da alcuni colla C. elorngata Br. che è forma assai diversa;

l'anello dorsale talora è subvisibile, ma spesso non appare. La C. subelongata D’ORB. (C. elongata sec. GratELOUP, Atlas, PI. 41, fig. 13) potrebbe essere affine a questa forma, ma potrebbe anche trattarsi di specie diversa da quanto sembra mostrare la figura, par- ticolarmente per l’allargamento dell’apertura alla base.

Z. FABAGINA Var. AMYGDALUM (Br.) (an species distinguenda). (Tav. II, fig. 12). Testa ovata, complanato-gibbosa, rima angustata vix posterius ampliore, labio dextero denticulato, altero dentibus obsoletis (BroccHI). Testa maior, crassior, interdum paulullo depressior, magis amygdalaris ; plicae co- lumellares basales intus productiores. Alt. 30-45 Mm. Lat. 20-30 Mm.

1814. Cypraea amygdalum Br. BROCCHI, Conch. foss. sub., Il, p. 385, T. II, fig. 4. BORSON, Oritt. Piem., p. 22 (201).

1820. » » » 1826.» » » BONELLI, Cat. ms. M. Z. Tor., 1619-20-21, 2553-54-56. 1829. » » » DE SERRES, Geogn. terr. tert., pag. 126.

1831. » » » BRONN, Ital. tert. Gebild., p. 16.

1831. » » » BORSON, Cat. Coll. Mus. min. Turin, p. 607.

1838. » » » MICHELOTTI, Geol. Zool. Ans. tert. Piem., p. 4, (398). 1842. » » » SISMONDA, Syr. meth., ediz., p. 42.

1847. » » prora » » » » p. 46.

1847. » » » MICHELOTTI, Descr. foss. mioc., pag. 325.

1848. » » » BRONN, Index paleont., pag. 382.

1851. » » » HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 67.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, pag. 49.

1861.» » » MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 95.

1872. » » » KOENEN, Mioc. N. Deutsch. u. seine Moll. Fauna, p. 256. 1377. » » » LOCARD, Faune terr. tert. Corse, p. 83.

1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte. N. 2147.

?Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, ecc. (alquanto rara).

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (abbondantissima).

OssERVAZIONI. A primo tratto parrebbe specie a se, ma sembrami collegarsi gra- dualmente colla Z. fabagina di cui la considererei per ora come una varietà; tanto più che in diversi esemplari di Z. fabagina ebbi pure ad osservare come le denticolazioni columellari della base siano assai protratte verso l’interno, come nella tipica amygdalum; viceversa in molti esemplari di amygdalum, nonchè dell’affine annularia, tali dentico- lazioni si arrestano al margine dell’apertura, come nella Z. fabagina. Le differenze di sviluppo non paionmi troppo importanti, giacchè per esempio nella vivente M. moneta ebbi ad osservare una serie di individui adulti che dall’altezza di 1 centim. giungono sin quasi a 4 centim.

L’esemplare tipico del BroccHI, che rifiguro, è l’unico che si conservi nella sua collezione e proviene precisamente dal solito E/veziano di Torino.

Nelle formazioni fongriane si incontrano resti di Cipree che potrebbero riferirsi alla forma in esame od a qualche altra affine varietà di Z. fabagina, ma il loro stato di

22 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

conservazione non permette una sicura determinazione; debbo però notare a questo ri- guardo come alcune indicazioni di 0. amygdalum date dal MicHELOTTI nel 1861 per forme tongriane si riferiscano a varietà di Z. subexcisa, come mi risultò dai cartellini della sua collezione.

Z. FABAGINA Var. ANNULARIA (A. BRONGN.). (Tav. II, fig. 13). Oblongo-ovata, posterius acutiuscula; testae dorso annulo via impresso; labris po- sterius paullulum remotis, non excavatis: dentibus circiter 20 (BRONGNIART). Testa affinis var. amygdalum, sed ovatior, minus caudata, minus amygdalaris, interdum annulo dorsali, plus minusve visibili, ornata.

1823. Cypraea annularia A. Br. BRONGNIART, Mém. terr. Vic., p.62,Tav. IV, f. 10.

1825. » » » BASTEROT, Bass. tert. S. O. France, p. 4l. 1826.» » » DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 43, p. 40.

183I. » » » BRONN, Ital. tert. Geb., pag. 16.

1845. » » » GRATELOUP, Conch. Bass. Adour, Exp]. PI. 40 e 4l. 1848. » » » BRONN, /nder paleont. pag. 382.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. Strat., Il, pag. 49.

1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2155.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze, Baldissero (abbondantissima).

OssERVAZIONI. Passa gradualissimamente alla amygdalum di cui sarebbe una sem- plice varietà ovoidale, se quella fosse conservata al grado di specie.

Quanto all’anello dorsale esso spesso si intravvede appena, ciò che pure si verifica talora nell’amygdalum.

Z. FABAGINA Var. TAUROMAGNA SACC. (Tav. II, fig. 14).

Testa affinis var. amygdalum sed maior, crassior, latior, saepe depressior.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

Osservazione. Collegasi gradualissimamente cogli esemplari più grossi della var. amygdalum; alcuni individui assumono una forma irregolare che si avvicina moltissimo a quella della M. moneta. Probabilmente sono consimili varietà la C. pseudomus D’ORB. e la C, mus var. maxima GraTt. Nel bacino viennese questa forma è rappresentata dalla var. muschelbergensis Saco. (1851, Cypraca pyrum Gm., HoERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, Tav. VIII, fig. 2) attribuita ora alla C. Lanciae Brus.; ciò indica sempre più chiaramente come la Z. Lanciae sia affinissima alla Z. fabagina.

Z. FABAGINA Var. LATERIMATA SACCO. (Tavo ne. 5):

Testa affinis var. amygdalum sed minus amygdalaris, crassior, major, elongatior, basi minus stricta ; apertura latior: plicae dentales depressae passim suboblitae.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).

OssERVAZIONI. Per l’ampia apertura ricorda alquanto la var. exbrocchîi Sacc. (1851, Cypraea Brocchii DesH., HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., Tav. VII, fig. 3).

Z. FABAGINA? Var. TAUROPORCELLUS SACCO. (Tav. II, fig. 16). Testa affinis var. amygdalum, sed crassior, gibbosior, rostratior; labium externum angulatius, columellare depressius dentatum, in regione medio-supera adentatum.

ROTTE nr —_——__ : —__, __—_m_r_im_-

DESCRITTI DA F. SACCO 23

Elveziano : Colli torinesi (alquanto rara).

Osservazioni. Nella forma avvicinasi notevolmente alla Z. porcellus e ricorda pure alcune varietà (per es. la var. taurotriangularis) di Z. globosa Duy., il che sem- brami indicare non esistere tra queste specie un distacco così forte come parrebbe a primo aspetto.

Z. FABAGINA Var. DERTAMYGDALOIDES SACCO. Tav. lI, fig. 17).

Testa affinis var. amygdalum sed latere rotundatior ; plicae dentales, minores, minus productae.

Tortoniano: Stazzano (alquanto rara).

OssERVAZIONI. È forma affine alla var. mioporcellus a cui collegasi gradualmente. Sul dorso, presso l’apice, si conserva ancora una macula ocracea simile a quella che appare spesso nella Z. utriculata.

È interessante osservare queste ultime forme residue di una specie che fu così ab- bondante nell’EZveziano e che nelle sue successive variazioni sembra tendere verso alcune Zonaria del Pliocene nelle quali potrebbe forse essersi trasformato. Alcune delle forme consimili segnalate dai ‘sigg. HorRNES nel Miocene viennese servono assai bene a con- catenare specie diverse.

Z. FABAGINA Var. MIOPORCELLUS SACC. (Tav. II, fig. 18). Testa affinis var. amygdalum sed major, latere rotundatior; plicae dentales nume- rosiores, minores, minus productae, în regione columellari medio-supera suboblitae. 1862. Cypraea Brocchii Desh. DODERLEIN, Giac. terr. mioc. Italia centr., p. 24 (106). 1890. » » » var. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, 5377. Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara). OssERVAZIONI. Ricorda alquanto nella regione dorsale la Z. porcellus, ma sembra specialmente affine ad alcune varietà (amygdalum, laterimata, ecc.) di Z. fabagina ; le è affine la var. exbrocchii Sacc.

ZONARIA (an ZONARINA) PINGUIS (Box.). (Tav. II, fig. 19).

Testa depressa, lata, angulata, marginata, lateribusque carinatis; rima linearis, arcuata, labiis minute dentatis (BonELLI m. s.). Alt. 13-22 Mm. Lat. 9-17 Mm.

1827. Cypraea pinguis Bon. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Tor., N. 3706. 1838. » » Gené MICHELOTTI, Geog. Ans. tert. B.P., p. 4, (398). 1842. » » » SISMONDA, Synops. meth. 1" ed., pag. 43. 1845. » annulus Br. var. pinguis Gene— GRATELOUP,Conch. Bass. tert.Ad., PI. 41, f.23. 1847. » pinguis Gené SISMONDA, Sym. meth., ed., pag. 47. 1848. » Brocchii var. pinguis Gené BRONN, Index paleont., pag. 382.

1852. » pinguis Gené D’ORBIGNY, Prod. Pal. str., III, p. 50,

1853. » Brocchii Desh. BRONN, Lethaea geogn., INI, pag. 579.

1890. » pinguis Gené SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 2167.

Elveziano : Colli torinesi, Baldissero (abbondantissima). |

OssERVAZIONI. A primo tratto parrebbe solo una varietà di Z. fabagina (colla quale trovasi comunissimamente) affine alla var. expansa, ma più piccola, a labbra più tumide (donde il nome di pinguis) ed a denti più piccoli e più numerosi; ma dietro ulteriore

24 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

‘esame credo ammettere questa forma come una specie a se assai spiccatamente distinta, in modo particolare per la sua minuta denticolazione; l'anello dorsale è sovente visibile.

Riguardo alla sua collocazione sottogenerica devesi ripetere quanto fu esposto circa la C. fabagina; però siccome le tipiche Zonaria hanno denticolazione esclusivamente grossolana, forse potrebbe costituirsi sulla C. pînguis Bon. un nuovo sottogenere, Zonarina, affine al gruppo della Z. fabagina, nonchè alle Monetaria, ma distinto specialmente per denticoli numerosi e minuti.

Z. PINGUIS Var. LONGOVULINA SAcc. (Tav. II, fig. 20).

Testa elongatior, ovatior, minus expansa.

1847. Cypraea albuginosa Gray. MICHELOTTI, Descript. Foss. mioc., p. 330. 1890. » » » 2 SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2174.

Tongriano: Carcare, Dego (rara).

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (straordinariamente abbondante).

OssERVAZIONI. L’identificazione della forma in esame colla C. albuginosa di MI- cHELOTTI mi riescì nettissima dalle determinazioni della Collezione MicHELOTTI; ma la vivente C. albuginosa Gray. è assolutamente diversa dalla specie in questione.

Questa forma sembra che stia alla Z. pinguis, come la Z. fabagina sta alla var. expansa. Non può interpretarsi come una varietà piccola di Z. fabagina, giacchè os-' servai numerosissimi individui di Z. fabagina più piccoli della forma longovulina aventi tuttavia la denticolazione solita di detta specie.

A dire il vero la forma longovulina dovrebbe considerarsi come la specie tipo ed in- vece la forma pinguis come sua varietà, giacchè la prima è immensamente più numerosa (ne esaminai oltre 1000 esemplari) della seconda; tuttavia malgrado il contrario avviso di alcuni paleontologi, credo necessario, almeno per ora, conservare intangibile la legge di priorità anche a questo riguardo, cioè considerare come specie tipo la prima forma descritta, trattandosi ora essenzialmente del riconoscimento delle varie forme; in avvenire quando queste saranno tutte conosciute, e conosciuto pure il loro sviluppo numerico, nello spazio e nel tempo, si potrà fare una migliore e più razionale classificazione di queste forme, ciò che attualmente sarebbe in generale arbitrario mancando noi tuttora dei criteri generali necessarii a tale scopo.

La C. subursellus D’ORB. (C. ursellus Lx. sec. GRATELOUP, Atlas, PI. 41, fig. 24) è probabilmente una varietà di Z. pinguis affine a quella in esame; anzi se l’indenti- cazione fosse completa la forma ora descritta diventerebbe var. subursellus ; ma nell’in- certezza credo più opportuno tener per ora distinte le due forme.

Z. PINGUIS Var. SPIRATINA SACC. (Tav. Il, fig. 21). Testa affinis var. longovulina, sed spira plus minusve visibilis. Elveziano : Colli torinesi (alquanto rara). OssERVAZIONI. Corrisponde alla var. juvenospirata di Z. fabagina.

ZONARIA PORCELLUS (BR.). (Tav. II, fic. 22).

Testa oblongo-ovata, anterius obtusa, posterius elongata, rostro marginato, sinistri labii dentibus mediis obsoletis (BROCCHI). Alt. 40-60 Mm. Lat. 27-38 Mm.

DESCRITTI DA F. SACCO 25

1801. Cypraea fulva L. BORSON, Ad. Oryct. pedem. auctarium, pag. 183. 1810. » mus Lk. LAMARCK, Ann. du Mus.. Vol. XVI, pag. 105, N. 2. 1814. » porcellusBr. BROCCHI, Coneh. foss. subap., II, p. 283, Tav. II, fig. 2. 1821. » » » BORSON, Sagg. Oritt., p. 21) (199).

1825. » pyrum Gmel. GRAY, Monogr. of the Cypr. - Zool. Journ.1, p. 371. 1826. » mus Lk. DEFRANCE, Dict. Sc. Nat., Vol. 43, pag. 34.

1826. » rufa Lk. _ » » » » do

1826. » porcellusBr. » » » » » 39.

1826. » » » BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, 1622. 1831. » » » BORSON, Cat. Coll. min. Turin, pag. 607.

1831. » » » BRONN, Ital. tert. Geb., pag. 15.

1831. » mus fossilis Lk. » » » »

1832. » rufa LK. DESHAYES, Exrped. sc. Moree, IIl, pag. 202.

1842. » pyrula Lk. SISMONDA, Syn. meth.. ed., pag. 42.

1844. » mus Lk. _ » » » »

1844. » ORE LAMARCK, Hist. Nat. An. s. Vert., X, p. 571.

1845. » DA» GRATELOUP, Conch. Bass. tert. Adour, Explic., P1. 40. 1845. » cf. pyrula Lk. » » » » » » 1847. » pyrum Gmel. MICHELOTTI, Descript. foss. Mioc., pag. 328.

1847. » porcellus Br. SISMONDA, sSyn. meth., ed., pag. 47.

1848. » mus Lk. BRONN, Index paleont., p. 393.

1848. » porcellus Br. » » » » 384.

1851. » pyrum Gmel. HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 66.

1852. » porcellus Br. D'ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, pag. 50, 170.

1868. » pyrum Gmel. WEINKAUFF, Conchyl. Mittelmeers, II, pag. 11. 1873. » » var. porcellus Br. COCCONI, En. Moll. Parma e Piacenza, pag. 157. 1877. » » Gmel. FISCHER, Pal. terr. tert. Ile Rhodes, pag. 31.

1879. » » » SARTORIO, Colle di S. Colombano, pag. 20.

1890. » porcellus Br. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem. N. 2168.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino (rara).

Astiano: Astigiana, Piacentino (non frequente).

OssERVAZIONI. Ricorda alquanto la Z. pyrum GwmeL., di cùi altri vorrebbe solo costituirne una varietà; ma credo doverla invece mantenere al grado di specie distin- guendosi essa nettissimamente dalla C. pyrum per i seguenti caratteri principali : forma più grande e più crassa, generalmente meno ovoidea, più gibbosa, assai più protratta alle due estremità, denticolazioni labiali più numerose, più profondamente distinte, meno protratte al difuori, columella alla base più escavata e più estesamente dentata, apertura relativamente un po’ più stretta, più profondamente distinta e generalmente subango- losa, ecc.

Il Lamarcx nel suo lavoro originale (1810) indica nel pliocene del Piacentino due specie viventi: C. mus e C. rufa che probabilmente corrispondono a due forme della specie in esame; probabilmente la prima indicazione si riferisce a forme più dilatate e la seconda a forme più ovoidali.

La forma tipica del BroccHI è relativamente rara; più comuni invece le seguenti:

Z. PORCELLUS Var. PSEUDOTYPICA Sacco. (Tav. ll, fig. 24).

Testa aliquantulum minus longovata, latere paullulo amplior, superne et inferne minus protracta; regio macularum minus linearis, plus minusve dilatatior. In regione media et supera labii columellaris denticuli visibiles.

Piacenziano: Zinola (rara).

Astiano: Astigiana; Piacentino (frequente).

26 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

OssERVAZIONE. Sarebbe veramente questa la specie-tipo pliocenica, giacchè la forma figurata come tipo dal BroccHI è invece alquanto rara; deve esserle affine la forma che il LAMARCK nel 1810 determinò come C. mus; passa gradatamente alla var. plioglobosa

ed alla var. Cocconii (MAv.). Z. PORCELLUS Var. PLIOCYLINDRICA SACC. (Tav. JI, fig. 25). Testa affinis var. pseudotypica sed minus dilatata, minus ventrosa, subcylindrica:

apertura minus fortiter arcuata. Astiano: Astigiana (alquanto rara).

Z. PORCELLUS Var. PLIOGLOBOSA SACC. (Tav. II, fig. 26).

Testa affinis var. pseudotypica sed globosior.

1810. Cyprea rufa LR. LAMARCK, Ann. du Mus. Vol. 16, pag. 105, N. 5. ECT DI DEFRANCE, Dict. Sc. Nat., Vol. 43, pag. 35. 1844: dira A LAMARCK, Hist. Nat. An. s. vert. X, pag. 571.

21873. » globosa Duj. COCCONI, En. Moll. mioc. plioc. Parma, Piacenza, p. 157.

Astiano: Astigiana (non rara).

Z. porceLLUS var. Coccona (Mav.). (1875. Cypraea Cocconii May. MAYER, Cat. foss. tert. sup., J. C. XXIII, p. 66, T, II, fig. 1).

Astiano: Astigiana (non rara).

OssERVAZIONI. Passa gradualmente alla var. pseudotypica, ma più ovata, meno rostrata, ecc.; si avvicina quindi alquanto alla var. subarostrata. Probabilmente è affine a queste forme la C. Brocchii, secondo Cocconi (Enum. Moll. Parma e Piacenza,

p. 159) di Castellarquato.

Z. PORCELLUS? Var. SUBAROSTRATA SACC. (Tav. II, fig. 27).

Testa ovatior, subarostrata, aliquantulum minor; plicae dentales depressiores minus perspicuae et minus productae.

Piacenziano : Astigiana ? (rara).

OsseRvaZzIONI. È alquanto incerto il punto preciso di ritrovamento del fossile; questa forma tende verso alcune varietà (annularia, mioporcellus, ecc.) di Z. fabagina che colle sue numerosissime variazioni potrebbe aver dato origine al gruppo della Z. porcellus, tanto più che sono appunto specialmente le varietà tortoniane di Z. fabagina quelle che si avvicinano alla: varietà piacenziana in esame della Z. porcellus, il cui tipo è astiano.

ZONARIA UTRICULATA (Lr.). (Tav. II, fig. 28).

C. ovato-ventricosa, inflata, subumbilicata; labro obsolete marginato (Lx.). Alt. 20-50 Mm. Lat. 14-31 Mm.

1801. Cypraea cf. lurida L. BORSON, Ad Oryct. pedem. auct., p. 183.

1810. » utriculata Lk. LAMARCK, Ann. Mus., Vol. 16, p. 105, N. 4.

1814. » physis Br. BROCCHI, Conch. foss. subapp., II, pag. 284, Tav. lI, f. 3. 1821. » » » BORSON, Saggio Oritt., pag. 21, (200).

1821. » lurida L. _ » » » » 20, (199).

DESCRITTI DA F. SACCO 27

1826. Cypraea physis Br. DEFRANCE, Dic/. Hist. Nat., Vol. 43, pag. 39.

1826. » utriculata Lk. » » » » » » 34.

1827. » rufa Lk. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1627, 1629. 1829. » physis Br. DE SERRES, Geogn. terr. tert. Midi France, p. 126. 1831. » » » BRONN, J/al. tert. Geb., pag. 15.

1831. » » » BORSON, Cat. Coll. min. Turin, pag. 607.

1842. » rufa Lk. SISMONDA, Syn. meth. 1* ediz., pag. 42.

1844. » physis Br. DESHAYES in LAMARCK, Hist. nat. An. s. vert., X, p.551. 1844. » utriculata Lk. LAMARCK, Hist. nat. An. s. vert., X, p. 571.

1845. » physis Br. GRATELOUP, Conch. Bass. tert. Adour, Explic., PI. 41. 1845. » » » REEVE, Conch. iconica, Monogr. of Cypraea, N. 47. 1847. » pyrula LR. MICHELOTTI, Descript. foss. Mioc., pag. 329.

1847. » pyrum Gmel. SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., pag. 46.

1848. » pyrula Lk. BRONN, Index paleont. pag. 384.

1848. » utriculata Lk. » » » » 385.

1852. » cf. globosa Duj. HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., pag. 65.

1852. » physis Br. D'ORBIGNY, Prodr. Pal. str., II, pag. 170.

1868. » » » WEINKAUFF, Conch. Mittelm., Il, pag. 12.

1873. » » » COCCONI, En. Moll. Parma e Piacenza, p. 158.

1877. » » » ISSEL, Fossili delle marne di Genova, p. 27.

1881. » » » FONTANNES. Moll. plioc. Bass. Rhòne pag. 108.

1887. » » » KOBELT, Prodr. Faunae mar. Med., II, pag. 157. 1890. » » » CARUS, Prod. Faunae Med., Vol. II, parte II", pag. 370. 1890. » pyrum Gmel. SACCO, Cat. Pal. Bac. terz. Piemonte, 2169.

1892. » physis Br. LOCARD, Coqu. mar. des Cotes de France; pag. 39.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Genova, Ventimiglia (non rara).

Astiano: Astigiana (frequente).

OssERvAZIONI. Il BronN per il primo ed altri in seguito credettero poter iden- tificare la C. physis Br. colla C. pyrula Lxk.; io l’identifico invece colla C. utriculata Lx.. Infatti il LamaRCK hel suo lavoro originale (1810) diagnosticando la C. utriculata dice: labro obsolete marginato, subumbilicata ; un peu excavée près de la spire qui paroit à peine, caratteri che convengono perfettamente alla C. physis Br.. Viceversa diagno- sticando la sua C. pyrula il LamaRK dice: Zabro marginato: nullement ombiliquee, ca- ratteri che la differenziano dalla C. physis.

Quanto alla C. pyrula essa potrebbe essere una varietà di Z. utriculata oppure di qualche specie affine, ma non avendo più potuto trovare traccia dell’esemplare tipico che si conservava nella collezione FauJAS, non si riesce più a ristabilire quale forma essa fosse veramente e si dovrà probabilmente lasciarla dimenticata perchè indecifrabile.

L’esemplare della C. physis Br. che provvisoriamente tengo a tipo della specie la- marckiana, non figurata, ma che per la diagnosi si accorda colla specie del BROCCHI, rappresenta uno fra gli individui più sviluppati che conosca ed inoltre è leggermente più piriforme che non la maggior parte degli altri esemplari, per cui a rigore si potrebbe forse considerare come una varietà della specie lamarckiana; ma l'esemplare originale di questa specie faciente parte della collezione FAUJAS essendosi perduto, non credo di poter fare tale distinzione. La reintegrazione del nome lamarckiano interessa pure i Zoologi, giacchè la specie in esame è tuttora vivente.

Pur conservando la sua facies complessiva questa specie è assai variabile, sia nella forma più o meno utricolata od a pera, sia nella depressione apicale più o meno profonda, da cui sporge o no l’apice della spira, ecc.

È di tinta giallastra con irregolari macchie giallo-rossastre sul dorso, però dalla colorazione residuo che potei finora osservare sembrami che essa sia alquanto diversa da quella della forma: vivente, C. achatidea: Sow.,, che molti vogliono identificare con

4 F. Sacco.

28 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

quella fossile; sembrami che la C. achatidea possa considerarsi come una varietà (in generale più globosa, meno allungata) della tipica Z. utriculata, quantunque sianvi anche individui viventi che si avvicinano molto al tipo pliocenico.

Alcune forme un po’ allungate paiono quasi tendere verso la C. favicula. Si distingue la specie in esame dalla Z. porcellus, con cui fu talora confusa, anche a primo tratto per le denticolazioni labiali molto più numerose, e meno sviluppate, la mole minore, la depressione apicale, ecc.

Questa specie probabilmente deriva dal gruppo della miocenica Z. globosa Duy.

La forma figurata come C. physis dal FonTANNES (Moll. Bass. Rhone, Tav. VII, fig. 5) è una varietà piccola affine alla var. plioamygdalum, ma distinta, per cui l’ap- pello var. fontannesiana.

Z. UTRICULATA Var. APYRIFORMIS SACCO. (Tav. II, fig. 29).

Testa regularius ovata, depressio apicalis plerumque minus perspicua, vel oblita. Piacenziano ed Astiano: Colla specie tipica.

Z. UTRICULATA Var. NUCULA (Cocc.). (Tav. II, fig. 30).

Testa globosior, inflatior, rotundatior, minus elongata. 1873. Cypraea nucula Coce. COCCONI, En. M. Parma e Piac., p. 160, Tav. III, f. 30, 31.

Piacenziano: Astigiana, Piacentino (alquanto rara).

OsservazionI. Si avvicina alla forma ora predominante nei mari attuali.

L’esemplare su cui il Cocconi fondò la C. nucula era scolorata; invece quelli da me esaminati portavano le solite tipiche colorazioni dorsali della Z. utriculata.

Z. UTRIOULATA Var. PLIOAMYGDALUM Saco. (Tav. Il, fig. 31).

Testa amygdalaris, minor: apice nihil ercavata; basi constrictior. Alt. 22-33 Mm. Lat. 15-23 Mm.

1862. Cypraea physis Br. DODERLEIN Giac. terr. mioc. It. centr. p. 24 (106). 1873. » fabagina Lk. COCCONI, En. Moll. pl. Parma e Piac., pag. 155. 1890. » physis Br. var. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, p. 5380.

Tortoniano : Montegibbio, S. Agata (alquanto rara).

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Zinola, Albenga (non rara).

Osservazioni. Nella forma esterna ricorda assai alcune varietà di Z. fabagina, mentre che per la denticolazione è riferibile alla Z. utriculata, per modo che parrebbe quasi costituire un anello di transizione fra queste due specie così distinte; presso l’a- pice talora appare la caratteristica macchia ocracea della Z. utriculata, macchia che però parvemi anche di intravvedere in qualche esemplare di Z. fabagina, quantunque in

questa il modo di fossilizzazione ne abbia distrutto quasi completamente la colorazione.

Z. UTRICULATA Var. PSEUDAMYGDALUM Sace. (Tav. II, fig. 32).

Testa paullulo minor, minus inflata, extremitatibus laeviter subrostrata; apice minus subumbilicata. Labii columellaris denticuli interdum superne subobliti.

DESCRITTI DA F. SACCO 29

Tortoniano: Stazzano (alquanto rara). Piacenziano: Zinola presso Savona (alquanto rara). OsseRrvazIONI. Tende verso il gruppo della Z. fabagina.

Z. UTRICULATA ? Var. DERTOFABAGINA SACCO. (Tav. II, fig. 33).

Testa minor, minus inflata, minus pyrulata, apice non subumbilicata; labii eaterni plicae dentales minus numerosae, in regione media labii columellaris interdum sub- oblitae.

1862. Cypraea amygdalum Br. DODERLEIN, Giac. terr. mioc. It. c., p. 24, (106). 1890. » » » var. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, 5379.

Tortoniano : Stazzano, S. Agata, Montegibbio (poco frequente). OssERVAZIONI. Par costituire forma di passaggio tra la Z. fabagina e la Z. utri- culata, alla quale sembra meglio collegarsi, tanto più per mezzo della var. plioamygdalum.

Z. UTRICULATA ? var. DERTOCOLLIGENS SACCO. (Tav. Il, fig. 34).

Testa minor, minus utriculata, gibbosa, minus pyrulata, apice non subumbilicata; plicae dentales crassiores, minus numerosae, in regione medio supera labii columellaris interdum suboblitae.

Tortoniano: Stazzano (alquanto rara).

OsseRvaZzIONI. Si avvicina alquanto alle var. apyriformis e dertofabagina, ma anche assai ad alcune varietà di Z. fabagina, costituendo quasi un nuovo anello fra queste due specie. La Z. Lanciae (Brus.) del Miocene viennese e la vivente Z. pyrum avvicinano pure alquanto alle forme in esame, sulla cui collocazione specifica rimango quindi alquanto dubbioso.

D'altronde la Z. Lanciae credo sia solo una specie rappresentativa, direi, nel bacino viennese, della Z. fabagina del bacino piemontese, quindi si comprendono facilmente, anzi sono affatto naturali, dette affinità di parentela e di derivazione più o meno diretta. Quanto alla mancanza di denticolazioni sul labbro columellare della Z. Lanciae, credo non sia questo un carattere di importanza troppo grande, giacchè osservai molte volte come esso esista o non esista indifferentemente, direi, in forme che per altri caratteri sono assolutamente identificabili; ciò ebbi appunto a notare nelle tre forme fortoniane sopramenzionate la quali quindi, se si volesse dare un carattere distintivo assoluto alla presenza o mancanza delle denticolazioni columellari, si dovrebbero ancora suddividere in modo da costituire sei varietà. Certamente il sovramenzionato carattere è impor- tante e deve essere considerato per fondarvi varietà, od anche specie, quando si presenta un po’ costante, ma non quando sembra essere solo individuale.

ZONARIA SANGUINOLENTA (GMEL.) (1778. GMELIN. (Cypraea) Linn. Sist. Nat., pag. 3406, N. 38).

Z. SANGUINOLENTA Var. COLUMBARIA (Lk.). (Tav. II, fig. 35). (1810. LAMARCK. (Cypraea columbaria). Ann. Hist. Nat., Vol 16, p. 107, N. 12).

Questa forma, abbondante nel Miocene della Turrena, potrebbe forse esser conside- rata come una specie a se, ma dall'esame di numerosi esemplari di varie località non

30 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

vi trovai caratteri proprii così spiccati da scinderla specificamente dalla vivente Z. san- guinolenta. Il GraTELOUP l’interpreta in modo affatto erroneo, per cui la forma ben dif- ferente da lui figurata come (0. columbaria venne dal d’OrBIGNY indicata come C. subcolumbaria. Il DuJARDIN indicò già questa forma senz’altro come C. sanguinolenta, interpretazione accettata dal DesHAYEs e dall’HoeRNES. L'indicazione fatta dal MicHE- LorTI di C. sanguinolenta nel Miocene di Torino venne basata su esemplari di Luporia, come potei constatare nettamente sugli esemplari della sua collezione; dubito che una consimile base abbia pure l'indicazione fatta dal DusArDIN di C. sanguinolenta nel Miocene torinese (1832. Couches du sol en Turrenne, pag. 303 (93).

Possedendo un buon numero di esemplari tipici della Turrena credo opportuno darne la figura, affinchè la tipica forma del Lamarox venga finalmente riconosciuta.

Le forme del Miocene viennese costituiscono una buona varietà, ad apice più pro- minente, denticuli columellari mancanti nella parte superiore, ecc., varietà che appello semidenticulata Sacc. (1852. Cypraea sanguinolenta Gmel. HorRNES, Fbss. Moll. tert. Beck. Wien, tav. 8, fig. 9, 10, 11, 12).

Z. SANGUINOLENTA Var. TAUROLONGA SACC. (Tav. II, tig. 36).

Testa paullulo elongatior, subeylindrica; spira minus visibilis; plicae dentales minus perspicuae, în regione columellari medio-supera oblitae.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OsseRvaZzIONI. La forma subcilindrica è in parte dovuta a deformazione per com- pressione laterale. Se si avessero numerosi individui forse parte dei caratteri differenziali sovracennati scomparirebbe. Si avvicina alquanto ad alcune varietà della forma indicata come Naria? subatomaria; ricorda pure alcune varietà della Z. flavicula.

ZONARIA? FLAVICULA (LK.). (Tav. Il, fig. 37).

Testa ovato-oblonga, ventricosa, hinc marginata; dorso flavescente, punctis albidis notato (LAMARCK). Alt. 25-50 Mm. Lat. 15-27 Mm.

1801. Cypraea cf. Isabella BORSON, Ad Oryct. Pedem. Auct., pag. 183.

1801. Porcellanites N. 2 _ » » » » »

1810. Cypraea flavicula LAMARCK, Ann. Mus., pag. 106, N. 9.

1814. » elongata Br. BROCCHI, Conch. foss. subapp. II, pag. 284, Tav. I, f. 12. 1821. » » » BORSON, Sagg. Oritt., pag. 21 (200).

1821. » talpa L.? _ » » » »

1826. » elongata Br. —— DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., vol. 43, pag. 39.

1826. » » » RISSO, Hist. Nat. Eur. mer., IV, pag. 240.

1826. » » » BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1625.

1826. » flavicula Lk. —‘— DEFRANCE, Dict. Hist. nat., vol. 43, pag. 35. 18296.» » » BONELLI, Cat. m. s. Mus. Z.. Tor., N. 1626, 2498, 2550. 1829. » elongata Br. DE SERRES, Geogn. terr. tert. Midi France, pag. 126. 1831. » » » BORSON, Cat. Coll. Min. Turin, pag. 607.

1831. » rufa Lk. BRONN, Ital. tert. Geb., pag. 15.

1831. » favicula Lk. _ » » » DU0T6:

1842. » » » SISMONDA, Syn. méth. 1* ediz., pag. 42.

1844, » » » LAMARCK, Hist. Nat. An. s. Vert., X, p. 572.

1844. » elongata Lh. —‘1— DESHAYES in LAMARCK, Hîst. Nat. An. s. V,, X, p. 580. 1845. » » » GRATELOUP, Conch. Bass. tert. Adour, Explic., pì. 4l.

1845. » Aavicula Eh. » » » » » »

segg 3 Alia

strane

E OTO nn en. n a en . n ahi eli nni

DESCRITTI DA F. SACCO 31

1847. Cypraea elongata Br. MICHELOTTI, Descript. foss. Mioc., pag. 329.

1847, » » » SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 46.

1848. » Aavicula Lk. BRONN, Index paleont. pag. 383.

1848. » pyrum Gmel.? » » » » 384.

1848. » talpa L. Gmel. » » » pi 'a8D:

1852. » elongata Br. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. strat., III, pag. 170.

1873. » » » COCCONI, Enum. Moll. Parma e Piacenza, pag. 159. 1886, » » » SACCO, La Valle della Stura di Cuneo, pag. 60. 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemont., N. 2157.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Ponte S. Quirico in Valsesia; Bordighera, Niz- zardo (alquanto rara).

Astiano: Astigiana, Cervere in Val Stura di Cuneo, Piacentino (frequentissima).

OssERVAZIONI. Forma assai spiccata; fra le più comuni del Pliocene superiore d’Italia. S

Il labbro esterno si mostra talora leggerissimamente marginato come indica il La- MARCK; i punticini dorsali accennati dallo stesso autore sono solo rare volte visibili, ora biancastri, ora brunicci, probabilmente a secondo del modo di fossilizzazione; spesso in- vece si osserva una irregolare macchia rossastra presso l'apice; detto apice sovente ap- pare velatamente sotto un sottile involuero calcareo come nota anche il LAMARCK dicendo < la spire sorte d’un léger infoncement » carattere che non è costante ma frequente. Talora appare la linea dorsale subondulata. Questa forma ricorda alquanto alcune Talparia TR. {Porcellana KLEIN sec. Jouss.).

Secondo la forma più o meno lunga, più o meno rigonfia, maculata o non, la de- pressione apicale più o meno accentuata, ecc., si potrebbero costituire numerose varietà; ma queste sarebbero di così poco valore che per la massima parte di esse credo opportuno di non trattarne particolarmente.

L'identità della C. favicola Lx. colla C. elongata Br. fu riconosciuta anticamente dal Sismonpa, dal BONELLI, ecc., ma poscia tale giusta interpretazione venne dimenticata, probabilmente perchè il tipo di LamARCk non fu figurato. Quantunque non abbia più potuto rinvenire l’esemplare tipico lamarckiano non credo potere dimenticare la deno- minazione del Lamarck sapendo su quale forma essa era fondata; ed invece di proporre e figurare un sottotipo della Z. flavicula credo più opportuno adottare quello scelto dal BroccHI per la sua C. elongata, tanto più che esso rappresenta appunto la forma più comune.

Z. FLAVICULA Var. LONGISCATA (Mav.). (1878. Cypraea longiscata May.— MAYER, Cog. foss. terr. tert. sup. - J. C. XXIII, p. 66, T. II,f.2).

Labium columellare etiam in regione media parvule et depresse denticulatum. Piacenziano ed Astiano: Col tipo (ma meno frequente). OssERVAZIONE. Passa gradualissimamente alla forma tipica. Z. FLAVICULA ? var. TAUROPRAECEDENS SACCO. (Tav. Il, fig. 38).

Testa aliquantulum subcylindrica, minus pyrulata; denticuli columellares etiam in regione medio-supera perspicui; denticuli labii externi extus productiores. Apertura aliquantulum latior.

1847. Cypraea elongata Br. SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 46 (pars.). . 1852. » » » D’ORBIGNY, Prod. Pal. str., III, pag. 50. 1892. » subelongata d°Orb. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2158.

82 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Elveziano: Colli torinesi (alquanto rara).

OsseRvAZIONI. Presenta qualche carattere di somiglianza colla Z. fabagina: si avvicina poi molto alla C. Grateloupi D’OrB. (C. isabella Lk. sec. GrATELOUP, Atlas, Tav. 41, fig. 11) ed alla C. subelongata OrB. (C. elongata Br. sec. GRATELOUP, Atlas, Tav. 41, fig. 13) che sono probabilmente varietà della Z. favicula, eccetto che si voglia costituire una specie a parte per le forme elveziane. Affine a questa forma è la profla- vicula Saco. (1845. Cypraea flavicula Lk. GrRAT., Conch. Bass. Adour., Tav. 41, fig. 21).

Z. FLAVICULA Var. SPIRAPATENS SACC.

Spira plus minusve emersa, sat visibilis. Astiano: Astigiana (non rara). OsseRvAZzIONI. Trattasi probabilmente di un carattere giovanile che talora si conserva

anche negli individui perfettamente adulti.

Z. FLAVICULA Var. PSEUDOCYLINDRICA Sacc. (Tav. Il, fig. 39).

Testa minus ovata, longior, plus minusve subcylindrica. Astiano: Astigiana; Piacentino (frequente).

Z. FLAVICULA ? var. SUBSTOLIDA SACC. (Tav. II, fig. 40).

Testa minor; in regione apicali depressior; spira subvisibilis. Labium externum submarginatum; labii columellaris denticuli etiam in regione media valde perspicui. Alt. 17 Mm. Lat. 10 Mm.

Piacenziano: Rio Torsero presso Albenga (rara).

OssERvAZIONI. Parrebbe quasi una specie a se che si avvicina ad alcune Stolida, così alla S. tabescens; ma avendone un solo esemplare, forse a facies giovanile, non credo per ora opportuno fondarvi una specie.

ZONARIA DERTOFLAVICULA SACC. (Tav. II, fig. 41).

Testa affinis Z. flavicula, sed: major, crassior; apertura aliquantulum latior; den- ticuli columellares etiam in regione media perspicui, intus passim producti; denticulî

labii externi crassiores, latiores, minus numerosi. Alt. 47 Mm. Lat. 29 Mm.

1847. Cypraea elongata Br. MICHELOTTI, Descript. foss. Mioc., pag. 329, (pars).

Tortoniano: Stazzano (alquanto rara).

OssERVAZIONI. Appartiene al gruppo della Z. flavicula, ma sembrami doversene: staccare specificamente in causa particolarmente della ben diversa denticolazione del labbro esterno; tale modificazione delle pieghe dentali sembra d’altronde esser frequente nelle Cipree del Tortoniano e dell’Elveziano superiore in generale, come ce lo mostrano. le figure date dall’HoERNES.

DESCRITTI DA F. SACCO 33

Z. utriculata e var. achatidea Z. pyrum 7 liocylindri Z. utriculata e var. apyriformis Z. porcellus e var. p Liogl da ia fontannesiana Cocconii apyriformis Ì Z.utriculata e var. | nucula Z. porcellus e var. ‘cogenti. <a plioamygdalum suba | pseudamygdalum 9 a plioamygdalum ae Ius x pseudamygdalumf __ a, - var. Z. fabagina Z. utriculata var. dertofabagina | dertamygdaloides dertocolligens . juvenoaspira crassidentula Brocchii - undulata expansa - michaudiana ne acre lata premi eci sa rr > Z. Lanciae e var. eburnina ta suse var. e Z. globosa ? Araldo ciali È —_______Z. fabagina e var. ertusdentata urospira = taurotriangularis pura “a amygdalum - subamygdalum ann ia - ularia iniquidens tauromagna - maxima subiniquidens pseudomus - laterimata stampinensis tauroporcellus Z.anhaltina Z. antiqua Zonaria subercisa e var. è exsp ovatoitalica inaequilabiata postsphaeroides

Bernaya media ? B. ? sphaeroides e var. alabamensis

Sottog. PROADUSTA Sacco, 1894. Testa affinis Adusta, sed spira non excavata, plus minusve prominens.

a =

PROADUSTA SPLENDENS (GRAT.). | età

(1827. GRATELOUP, (E splendens) Bull. Soc. Linn., II, pag. 22, N 24). (1845. » » Conch. Bass. Adour, Tav. 4l, fig. 9).

Veramente la figura tipica del GraTELOUP non permetterebbe da sola di riconoscere le specie, ma si è in ciò coadiuvati dal paragone che l’autore fa di questa forma colla C. labrosa Box., nonchè dalla figura della var. exfiaveola Sace. (Tav. 41, fig. 14) che îl Gra- TELOUP indicò come flaveola dubitando fosse identificabile colla C. faveola Lx. (Erosaria spurca L.); inoltre ebbi in esame diversi esemplari di Dax e d’altre regioni vicine in- viate al Museo geologico di Torino come C. splendens GRAT. e che corrispondono pre- cisamente colla var. exflaveola. Se poi si avesse a riconoscere che la C. splendens è specificamente diversa dalla forma exflaveola, questa potrebbe forse diventare della Z. lucida (GRAT.) (1845, C. ambigua Lx. var. lucida GRAT. GRATELOUP, Bass. tert. Adour, Supplement, Tav. 47, fig. 7) nome che dovrebbe adottarsi specifico invece di C. subambigua (1852) proposto dal D’OrBIGNY ‘per esistere già sin dal 1789 una vivente C. ambigua Gxet. È a deplorare che il Lamarox studiando nel

34 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

1810 la sua C. ambigua non le abbia dato un nome tale da sfuggire alla sinonimia, giacchè in tal modo si sarebbe eliminata la complicazione sinonimica della specie in esame.

Constatai questa caratteristica specie fra i fossili di Montecchio.

Quanto alla collocazione sottogenerica osservo come la specie in questione, pure ay- vicinandosi assai alle Zonaria, abbia eziandio molti punti di contatto colle Stolida, colle Cribraria, colle Erosaria e colle Naria; distinguesi però dalle prime per forma ventrosa ed apice non ombelicato, dalle Erosaria per mancanza della caratteristica erosione dei margini labiali e dalle Naria per apertura più arcuata, estremità più rostrate, forma più rigonfia, ece. Ad ogni modo la forma in esame serve ad indicare il collegamento di questi vari sottogeneri ed una certa artificiosità nella loro distinzione.

Certamente la C. splendens collegasi strettamente colle Adusta, ma distinguesene. per la spira più o meno sporgente, mai ombelicata, per cui credetti opportuno fondarvi un nuovo sottogenere, dal quale potrebbero esser derivate più o meno direttamente le attuali Adusta.

P. SPLENDENS Var. PARVITALA SACC. (Tav. II, tig. 42). Testa affinis var. exflaveola sed minor, plicae dentales sat crassae et extus productae. Tongriano: Dego, Sassello, S. Giustina (non rara).

P. SPLENDENS Var. DENTICULINA SACO. (Tav. II, fig. 43). Testa affinis var. exfaveola, sed minor, saepe minus fortiter marginata, basi minus constricta; plicae dentales parvulae, sat numerosae, extus parum productae, passim su- boblitae.

1861. Cypraea impura Micht. MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 96.

Tongriano: Carcare, Dego, Sassello, Cassinelle (frequente). OsservazIONI. Si avvicina al tipo più che non la var. eafaveola e parvitala.

P. SPLENDENS Var. LONGITALA SACO. (Tav. lI, tig. 44). Testa plerumque minor, elongatior, plus minusve rostratior. Tongriano: Carcare, Dego, Sassello, Cassinelle (frequente). OssERVAZIONI. Potrebbe forse esserle affine la C. angusta Fucgs.

P. SPLENDENS Var. SUBMONETARIA SACCO. (Tav. 1I, fig. 45). Testa aliquantulum minor: plicae dentales crassiores , extus productiores: labia. marginatiora,, sinistrum subcarinatum. Tongriano: Carcare (alquanto rara). OssERVAZIONI. Ricorda alcune forme di Monetaria e di Erosaria.

P. SPLENDENS? var. RIMULATA SAco. (an species distinguenda). (Tav. II, fig. 46).

Testa saepe minor, elongatior, extremitatibus rostratior. Rima constrietior, saepe medio filiformis vel subnulla, extremitatibus latior et excavata. Labia minute et nu- merose dentata, extus in regione media amarginata vel subamarginata.

Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, Cassinelle, Mornese (non rara).

+

DESCRITTI DA F. SACCO 35

OssERVAZIONI. A primo tratto parrebbe una specie a se, affine ad alcune Stolida, Naria, ecc., ma sembra collegarsi sia colla tipica P. splendens (fig. 9 di Tav. 41 del- l’Atlas di GRrATELOUP), sia colla sua var. subambigua D’ORB. (0. ambigua sec. GRAT. Tav. 41, fig. 19). L'apertura è sovente quasi annullata per fenomeni di compressione. Occorreranno migliori esemplari e la precisa illustrazione della C. splendens per rico- noscere la vera posizione della forma esaminata.

PROADUSTA SUBATOMARIA (D’ORB.).

(1845. GRATELOUP (Cypraea atomaria Gm.). Conch. Bass. Adour, Tav. 41, fig. 18). (1852. D'ORBIGNY (C. sudatomaria). Prodr. Pal. str., III, pag. 48).

La semplice figura del GraTELOUP non permette la sicura ricognizione della forma; tuttavia dall’esame dei caratteri mi venne il dubbio che alcuni esemplari dell’Elveziano piemontese siano riferibili alla C. subatomaria D’ORB.; nel caso però che tale compa- razione fosse erronea e che studi fatti sulla C. subatomaria provassero che si tratta di una varietà (forse la var. columbaria) della Z. sanguinolenta, la specie in esame dovrebbe. prendere il nome di P. extusplicata, eccetto che la Newgeboreni H. A., che parmi una Proadusta, non sia specificamente identificabile colle forme in questione,

D'altronde la specie in esame si avvicina pure assai ad alcune Stolida e ad alcune Erosaria.

Potrebbe forse derivare da modificazioni della C'. splendens.

P. SUBATOMARIA Val. EXTUSPLICATA SACC. (an species distinguenda). (Tav. II, fig. 47).

Labium exrternum et pars basalis labii columellaris permarginata ; labii externi

denticuli eaetus protractiores. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (alquanto frequente).

P. SUBATOMARIA? var. AROSTRATA SACC. (Tav. II, fig. 48). Testa affinis var. extusplicata sed superne minus proctracta. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Bersano (non rara).

P. SUBATOMARIA? var. NUDISPIRA SACC. (Tav. Il, fig. 49). Testa affinis var. extusplicata sed spira plus minusve visibilis. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

Sottog. EROSARIA TroscHEL, 1863.

ErosaRrIA EROSA (L.). (1766. LINNEO, Sist. Naturae, Ed. XII, pag. 1179).

Fra le migliaia di Cipree dell’E/veziano, torinese che trovansi nella Collezione del Museo geologico di Torino rinvenni un esemplare riferibile certamente a questa specie. Però debbo subito notare come detto esemplare a mio parere non provenga. affatto dal- l’Elveziano e che, quantunque si tratti di individuo fossile, essendo ripieno di sabbia grossolana bianco-giallastra, tuttavia per la natura della sabbia dubito che. esso non pro-

5 F. Sacco.

36 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

venga neppure dal Pliocene astigiano, ma invece da qualche deposito littoraneo, plio- cenico o quaternario non piemontese ligure.

Ricordo qui incidentalmente come nella Collezione MiogELOTTI del Museo geologico di Roma, fra le Cipree dell’Astigiana abbia trovato un esemplare di Erosaria spurca L., che però dal modo di conservazione credo sia non già fossile, ma recente. Tali sposta- menti e frammischiamenti di fossili non sono rari purtroppo nelle Collezioni e possono talora indurre a gravi errori se non si osserva accuratamente il modo di fossilizzazione degli esemplari e se non si conoscono bene le varie faczes litologiche dei terreni fossiliferi.

Sottog. NARIA Gray 1856 (lato sensu).

In causa dell’incertezza che esiste tuttora nella suddivisione sottogenerica delle Cipree è solo provvisoriamente che attribuisco alle Naria alcune forme mioceniche, in attesa di una più precisa limitazione di questo sottogenere, ora alquanto variamente interpre- tabile. NARIA PLANODENTATA SACO. (Tav. }I, fig. 50).

Testa ovali, superne laevigata; basi obsolete planulata; marginibus utrinque de- pressis, parallelis, dentatis; apertura subrevoluta (MICHELOTTI). Alt. 16-21 Mm. Lat. 9‘/,-11 Mm.

1847. Cypraea Sowerbyi Micht. MICHELOTTI, Descript. Foss. mioc., pag. 324. 1890. » » » SACCO, Catal. pal. Bac. tera. Piemonte, N. 2172.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OssERvAZIONI. Forma caratteristica specialmente per le sue labbra piano-depresse, nettamente marginate, estesamente denticulate.

Ricorda diverse Cipree viventi (C. neglecta, C. hirundo, C. quadrimaculata, ecc.) che il JoussEAUME pone nel suo sottog. Stolida, ma da queste distinguesi subito anche solo per l’apice non depresso; sembra invece meglio avvicinarsi alla C. irrorata, tipo del sottog. Naria; fra le fossili ricorda alquanto l’eocenica C. Koninckii ROovALT.

Il nome Sowerbyi va cangiato già preesistendo una C. Sowerbyi KreN. assai diversa.

La C. subursellus D’ORB. e la C. subhirundo D’OrB. hanno qualche carattere di somiglianza colla forma in esame, ma, per quanto dimostrano le figure del GRATELOUP, ne sono però distinte; occorrerebbero tuttavia gli esemplari tipici per togliere ogni dubbio in proposito.

N. PLANODENTATA Var. TAURODENTATA SACCO. (Tav. Il, fig. 51).

Labium eaternum crassius marginatum; labium columellare exrtensius denticulatum. Elveziano: Colli torinesi (rara).

Sottog. LUPONIA Gray, 1832.

Questo sottogenere interessante per costituire quasi un anello di passaggio fra le Cypraea e le Ovula rappresenta un gruppo assai spiccato, le cui trasformazioni quindi si possono seguire assai bene, e sovente con una notevole sicurezza, attraverso i diversi periodi geologici del Terziario dall’Eocene al Pliocene; si osserva inoltre che per suc- cessive variazioni talora questo gruppo ritorna quasi a ripetere, direi, forme presentate

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DESCRITTI DA F. SACCO ST

molto prima; ciò vediamo per esempio nella pliocenica rigonfia L. Zabrosa tanto simile all’eocenica L. inflata che per molto tempo queste due specie vennero tra loro identificate, mentre in periodi geologici intermedi scompaiono quasi tali forme rigonfie e si svilup- pano invece le forme amigdalari come la L. subphysis. Queste trasformazioni nel tempo e nello spazio formano un tale intreccio nelle variazioni dei singoli caratteri (forma, den- ticolazioni, ecc.) che, mentre riesce sovente difficile segnare i confini delle specie, ne risulta però chiarissima la loro successiva o laterale modificazione e quindi la trasforma- zione di una specie nell’altra, nonchè naturalmente la malleabilità, direi, delle specie stesse.

Ho notato in questo caso, come sovente in altri, che nei piani intermedi tra due terreni caratterizzati ciascuno da una specie, abbondantemente rappresentata ed abba- stanza costante di forma, esistono svariate forme, rappresentate da pochi esemplari e formanti passaggio tra dette due specie. Così nel caso pratico a cui allusi si vede che mentre la L. subphysis è abbondantissima ed abbastanza costante di forma nell’Elveziano, e lo stesso verificasi per la L. Zabrosa del Pliocene, invece gli scarsi esemplari del Tor- toniano costituiscono numerose varietà di passaggio fra dette due specie. Ciò parrebbe interpretabile supponendo che la L. subphysis che trovava generalmente nell’ Elveziano un ambiente così adatto da svilupparvisi amplissimamente senza cangiar di forma, durante il Tortoniano invece trovando per lo più un ambiente diverso, meno favore- vole, cercò di adattarvisi, variamente modificandosi, senza però trovare una forma così adatta al nuovo ambiente da permetterle un grande sviluppo. Giungendo al Pliocene, una delle tante variazioni della L. subphysis prodottesi durante il periodo tortoriano, forse già nell’Elveziano, trovò nel nuovo ambiente un mezzo a lei così favorevole da svilupparvisi notevolissimamente assumendo una facies propria abbastanza costante, costituendo cioè una vera specie, la L. Zabrosa.

Le forme giovanili delle Luponia si distinguono specialmente per la maggior gra- cilità della conchiglia; talora detti caratteri si conservano anche allo stato adulto, nel qual caso si hanno vere varietà, talora così differenti dalla specie tipica che parrebbero specie a se; così per esempio dubito alquanto che la L. ARyantula Cossm. dell’ eocene parigino sia solo una forma giovanile della L. inflata Lr.

Tuttociò mi fa pensare che, mentre da un lato molti mi rimproverano una troppa minutezza in questi studi malacologici, d’altro lato debbo sempre più convincermi che solo in questo modo si può giungere a conoscere veramente le variazioni delle forme, le loro successive trasformazioni, quindi i loro rapporti filogenetici nello spazio e nel tempo, uno fra i più alti scopi di questi studi paleontologici.

LUPONIA OLIGOVULAFA SACCO. (Tav. IMI, fig. 1).

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Testa subrotundo-inflata, subovata vel laevissime subpyrulata, plus minusve gracilis. Labium externum sat regulariter arcuatum, superne praecipue, valde elatius quam apex; extus marginatum; intus denticulatum. Labium columellare laeve, vel passim depresse subplicatum. Apertura arcuata, sat lata.

Alt. 23-45 Mm. Lat. 16-32 Mm. 1855. Cyprea inflata Lk. SISMONDA, Note terr. numm. sup. Dego, pag. 3. Tongriano: Carcare, Dego, Mioglia, Cassinelle (alquanto rara).

OssERVAZIONI.— Presenta caratteri in parte giovanili per gracilità, denticolazione, ecc,j nella forma complessiva sembra avvicinarsi alla L. sphaerica (PHIL.) di cui potrebbe

38 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

forse considerarsi come una varietà alquanto affine alla var. énflatogibba SAco. (1890 Cypraea inflata PaIL. KoeNEN, Norddeutsch. Unt. Olig., Tav. XXXIX, fig. 5); però nella regione della spira specialmente sembra differirne in modo assai marcato.

L. OLIGOVULAEA Var. PYRULATIOR SAOC. (Tav. II, fig. 2).

Testa plus minusve elongatior, ovatior, subpyrulata. Tongriano: Carcare, Dego, Mioglia (alquanto rara). OssERVAZIONI. Si avvicina alquanto alla L. oligolaevis.

L. OLIGOVULAEA? Var. TAUROSIMPLEX SACCO. (Tav. 1II, fig. 3),

Testa apice laevissime depressa, subumbilicata. In labio columellariì superne cari- nula minus transversa, inferne denticuli parvuli et depressi 4-6. Labium externum minus fortiter arcuatum.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OssERVAZIONI. A primo tratto parrebbe quasi identificabile colla L. oligovulaea, ma con più minuto esame vedesi che i suoi caratteri l’avvicinano molto alla L. ovulina, per cui non sarei lontano dal credere trattisi solo di forme giovanili di questa specie, il che d’altronde s’accorderebbe perfettamente coll’età del fossile. Comunque si voglia ciò interpretare è certo che la L. oligovulaea ha caratteri in gran parte giovanili e che, malgrado la sua grande differenza dalla L. ovulina, le è strettamente collegata e ne è quindi con ogni probabilità la forma atavica più o meno diretta.

L. OLIGOVULAEA ? var. TAUROLONGIUSCULA. SACO. (Tav. II, fig. 4).

Testa affinis var. taurosimplex, sed elongatior, apice depressior. Elveziano: Colli torinesi (rara). OssERVAZIONI. Ripetasi quanto fu detto riguardo la var. taurosimplex.

LUPONIA OVULINA (GRAT.) (1845. GRATELOUP, Cypraea) Conch. Bass. tert. Adour, Tav. 41, fig. 1).

Forme assai simili, ma non perfettamente identificabili al tipo figurato, si riscontrano non di rado nell’E/veziano del Piemonte.

L. OVULINA var. OVULAFA (Bon). (Tav. II, fig. 5).

Plicae dentales labii columellaris minores, depressiores, cxtus minus productae; in labio externo tantum extus minus productae.

1827. Cypraea ovulaea Bon. BONELLI, Cat. ms. Mus. Zool. Torino, N. 2549.

1842. » » » SISMONDA, Syn. meth., ed., p. 42.

1847. » » » MICHELOTTI, Descr. Foss. mioc., pag. 327, Tav. 14, fig. 7. 1847. » ovulina Grat. SISMONDA Syn. meth., ed., p. 47.

1852. » ovulaea Bon. D'’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, p. 50.

1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2165.

Alt. 30-60 Mm. Lat. 21-41 Mm. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

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DESCRITTI DA F. SACCO 39

OssERVAZIONE. Esiste un passaggio abbastanza graduale tra questa forma ed il tipo. Faccio rifigurare come tipo della var. ovulaea l’esemplare figurato per la prima volta dal MICHELOTTI, solo osservando come esso sia leggermente compresso nel labbro esterno e come le denticolazioni di questo labbro siano alquanto meno visibili di quanto verifichisi nella maggioranza degli individui della var. ovulaea.

L. OVULINA var. ROTUNDOCRASSA SACCO. (Tav. III, fig. 6).

Testa affinis var. ovulaea, sed crassior, rotundatior, minus pyrulata. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (poco frequente).

L. OVULINA Var. GRACILILABIATA SACCO. (Tav. lIl, fig. 7).

Testa rotundatior, gracilior; labium externum plerumque gracilius, magis acute dentatum, superne arcuatior, apertura plerumque aliquantulum latior.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (poco frequente).

OssERVAZIONI. Parrebbe quasi una forma che abbia conservato allo stato adulto parte dei caratteri giovanili.

L. OVULINA Var. INTERRUPTEDENTATA SACC. (Tav. III, fig. 8).

Testa affinis var. gracililabiata, sed regio columellaris in longitudinem intus de- pressa, sublaevis, subcanaliculata.

Elveziano: Baldissero torinese (rara).

OssERVAZIONI. Esistono forme di passaggio fra la var. gracililabiata e questa varietà; le denticolazioni columellari interrotte di tratto dalla regione depressa, ricom- paiono ancora in parte, ma molto depresse, più nell’interno.

L. OVULINA Var. JUVENOGRACILIS SACC. (Tav. III, fig. 9). Testa affinis var. ovulaea, sed minor, gracilior, in labio externo acutius denticulata. Apertura latior. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (alquanto rara). OssERvAZIONI. Forse trattasi solo di individui non completamente sviluppati.

LUPONIA OLIGOLAEVIS Sacco. (Tav. I, fig. 10).

Testa ovato-elongata, laevis. Apertura sat lata. Labium externum arcuatum, superne perproductum, sublaeve vel perdepresse intus subdentatum; labium columellare sub- adentatum.

Alt. 25-36 Mm. Lat. 14-22 Mm.

Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, Sassello (poco frequente).

OssERVAZIONI. Si avvicina alquanto alla L. Jousseaumei var. proalgoensoides, ma eredo si possa considerare come specie a se per i suoi speciali caratteri distintivi.

? LuPoNnia JOUSSEAUMEI (BAY).

(1870. FUCHS. (C. marginata). Beitr. Kenn. Conc. F. Vic. tert. Geb., p. 48, T. VIII, fig. 25, 26). (1870. BAYAN. (C. Jousseaumei B.). Moll. tert., pag. 58).

Il nome proposto dal FucHs dovette essere sostituito dal BayAn, già esistendo una

40 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

C. marginata Gasx. vivente. Debbo notare come la oligocenica C. angusta Fucas (da non confondersi colla vivente C. angustata Gray), per alcuni caratteri si avvicini a questa specie, mentre per altri ricorda il gruppo della C'. splendens Grat.; occorreranno nuove ricerche quindi per ben riconoscere la C. angusta e per potervi fare compara- zioni un po’ sicure.

Fra alcuni esemplari di C. splendens Grat. di Dax conservati nel Museo geologico di Torino osservai un piccolo individuo molto affine alla specie in esame, ma più rotondo, che appellerei quindi rotundo-gallica (Tav. III fig. 11).

L. JOUSSEAUMI Var. LONGAPENNINICA SACC. (Tav. 1II, fig. 12). Testa plus minusve elongatior. : Alt. 20-30 Mm. Lat. 10-18 Mm.

1861. Cypraea amygdalum Br. (pars) MICHELOTTI, Et. Mioc. inf., pag. 95.

Tongriano: Carcare, Dego, Pareto, Sassello, Cassinelle (non rara). OsseRvAZIONI. Nelle collezioni era confusa cogli esemplari di Z. subexcisa sotto il nome di C. amygdalum.

È notevole come questo forme oligoceniche presentino somiglianza così grande con alcune forme plioceniche, per esempio colle var. parvolonga e parvoastensis della L. la- brosa Bon., che parrebbero quasi doversi ancora riferire a quest’ultima specie come semplici varietà. D'altronde fatti consimili osservansi pure in alcune forme eoceniche.

L. JOUSSEAUMEI var. PROALGOENSOIDES SACCO. (Tav. MI, fig. 13).

Testa elongatior, gracilior; labium columellare depressius denticulatum; labium externum gracilius, minus marginatum, acutius dentatum; apertura latior.

Tongriano: Carcare, Dego, Cassinelle (non rara).

OssERVvAZIONI. Credo che stia alla longapenninica come la var. algoensoides alla tauroamygdalum; cioè forse è solo una forma essenzialmente giovanile, se pure non con- serva talora tale carattere anche allo stato adulto.

L. JOUSSEAUMEI var. PSEUDOADENTATA Sacco. (Tav. II, fig. 14).

Testa elongatior. Denticuli in regione columellari medio-supera obliti vel subobliti.

Tongriano: Carcare, Sassello (alquanto rara).

OsseRvazIONI. Ricorda alquanto la 0. angusta Fucgs; ma se la si dovesse riferire a questa specie, probabilmente anche le altre varietà e la stessa C. Jousseaumei si do-. vrebbero considerare come varietà di C. angusta per legge di priorità.

LuPonIia suBPHysIs (D’ORB.).

(1845. GRATELOUP (Cypraea physis Br.). Conch. Bass. Adour, PI. 41, fig. 8). (1852. D'ORBIGNY (—» subphysis) Prodr. Pal. str. 1, pag. 8).

Quantunque l’imperfezione della figura del GRATELOUP non permetta una sicurezza assoluta di determinazione tuttavia parmi che la sua C. pRysis sia interpretabile come una Luponia, tanto più che le sono molto affini le Luporia dell’Elveziano piemontese. La C. Bourgeoisi May. del Miocene di Pont-Levoy (1869, Descr. Cog. foss. terr. tert. sup., J. C., XVII, pag. 282, Tav. X, fig. 2) è pure forse una varietà di questa specie,

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DESCRITTI DA F. SACCO 41

salvo che di questa, come della forma piemontese, vogliansi costituire altrettante specie distinte, di carattere locale.

L. SUBPHISIS Var. TAURAMYGDALUM SAcc. (an species distinguenda). (Tav. NI, fig. 15).

Testa amygdalaris, basi aliquantulum productior; dentes columellares în regione medio-supera obliti. Alt. 18-40 Mm. Lat. 11-25 Mm.

1842. Cypraea amygdalum Br. (pars) SISMONDA, Syn. meth. ediz., pag. 42.

1847. » » » _ » » » 2a ediz., pag. 46. 1847. » » » MICHELOTTI, Descript. Foss. Mioc., pag. 325. 1851. » » » HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 67. 1861. » » » MICHELOTTI, È. Mioc. Inf., pag. 95.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (abbondantissima).

OssERVAZIONI. È strano come una forma così caratteristica e così abbondante sia stata finora confusa colla C. amygdalum, colla quale ha appena una rassomiglianza e- sterna complessiva; eppure in tutte le collezioni da me esaminate queste due forme erano sempre riunite assieme sotto il nome di C. amygdalum, confusione provata d’altronde anche da alcune figure date dagli autori, come per esempio dall’HoERNES.

Si potrebbero costituire molte varietà per differenza di mole, forma, dentatura, ecc., ma nel complesso si conserva abbastanza bene una tipica /acies complessiva, per cui segnalo solo le variazioni più spiccate.

È interessante osservare come, mentre in generale il gruppo a cui appartiene questa forma presentasi colla columella quasi completamente denticolata, in queste forme del- l’E/veziano piemontese la columella per buona parte è affatto liscia, tanto che se ne potrebbe quasi costituire una specie a se abbastanza caratteristica.

L. SUBPHYSIS Var. ALGOENSOIDES Sacc. (Tav. Ill, fig. 16).

Testa affinis var. tauroamygdalum sed gracilior; labium externum minus margi- natum. Apertura latior.

1847. Cypraea sanguinolenta Gel. MICHELOTTI, Descript. foss. Mioc., pag. 330. 1851. » » » (pars) HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 70. 1890. » » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 2173.

Elveziano : Colli torinesi, Baldissero (non rara). OsservazIONI. Trattasi in parte di forme giovanili della var. tauramygdalum ; ricorda alquanto la L. algoensis. Potei direttamente constatare che l'esemplare determinato

dal MicHELOTTI come C. sanguinolenta corrisponde appunto alle varietà in esame.

L. SUBPHYSIS Var. TAUROPERLONGA SACCO. (Tav. ll, fig. 17).

Testa affinis var. tauramygdalum, sed elongatior, minus amygdalaris. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (poco frequente).

L. SUBPHYSIS Var. TAUROLABROSA SACC. (Tav. III, fig. 18).

Testa affinis var. tauramygdalum, sed globosior, pyriformis, non amygdalaris; co- lumella in regione medio-supera perdepresse subdenticulata.

42 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OsseRvAZIONI. Costituisce bellissimo passaggio alla L. labrosa; è notevole come i caratteri di questa varietà, mentre così raramente osservansi nelle forme del Miocene piemontese, siano così comuni in quelle della massima parte delle formazioni mioceniche d'Europa. Serve a collegare la forma tauramygdalum colla L. subphysis e colla L. la- brosa.

L. SUBPHYSIS Var.? DERTOTRANSIENS SAco. (an species distinguenda). (Tav. 111, fig. 19).

Testa minor, crassa, elongata. Denticuli in regione columellari medio-supera obliti vel subobliti, sed carinula substituti. Alt. 20-25 Mm. Lat. 13-14 Mm.

1852. Cyprea amygdalum Br. (pars.) DODERLEIN, Giac. terr. mioc. It. centr., p. 24 (106).

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (poco frequente).

OssERVAZIONI. Costituisce bellissimo passaggio tra la miocenica L. subphysis e la pliocenica L. labrosa specialmente colla var. dertocrassula, tanto da rimanerne incerta la collocazione specifica e da far sorgere l’idea di costituirne una specie a parte, torto- niana. Le è molto affine, solo molto più grossa, la var. vòslavensis Sacc. (1880, Cypraea amygdalum Br., HoeRNES et AvumcER, Gastr. I u. II. Mioc. Med. stufe, Tav. 8, fig. 4) altra bellissima forma di passaggio alla L. labrosa, di cui anzi si potrebbe forse consi- derare come varietà, quantunque colleghisi colla L. subphysis più che non le forme miobadensis, eramygdalum, pure del bacino viennese.

LUPONIA LABROSA (Bon.). (Tav. ll, fig. 20).

Alt. 30-50 Mm. Lat. 20-31 Mm.

1810. Cypraea inflata Lk. (pars) LAMARCK, Ann. Mus, Vol. 16, p. 106, 103, N. 11.

1814. » » » BROCCHI, Conch. foss. subapp., II, pag. 285.

1821. » » » BORSON, Saggio Oritt., pag. 24, (203).

1826. » » LA? DEFRANCE, Dict. Hîst. Nat., Vol. 43, pag. 36.

1826. » » »(C. Zabrosa Bon.) BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool, Tor., N. 1624,

1831. » utriculata Lk. BRONN, Ital. tert. Gebild., pag. 15.

1831. » inflata Lk. BORSON, Cat. Coll. Min. Turin, pag. 607.

1842. » labrosa Bon. SISMONDA, Syn. meth., ediz,. pag. 43.

1844. » inflata Lk. (pars) LAMARCK, Hist. Nat. An. s. Vert., X, p. 573. (negant. Deshayes et Michelotti).

1847. » labrosa Bon. SISMONDA, Syn. meth., éd., pag. 47.

1848. » utriculata Lk. BRONN, Index paleont., pag. 385.

1852. » labrosa Bon. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str. III, pag. 170.

1873. » inflata Là. COCCONI, En. Moll. Parma, Piacenza, p. 160.

1890. » labrosa Bon. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 2162.

Piacenziano: Astigiana, Vezza d’Alba; Piacentino; Zinola, Albenga, Ventimiglia (non rara).

OsseRvAZIONE. Dubitai dapprima che la C. pyrula Lx. corrispondesse a questa forma avendo il LAMARCK detto che detta specie è a Zabro marginato; ma siccome altri caratteri da lui indicati non paiono accordarsi completamente colla specie in esame e siccome inoltre egli indica nello stesso lavoro la C. énflata nel Pliocene del Piacentino, accordandosi in ciò col BroccHI, così, non avendo più potuto rintracciare l’esemplare tipico della C. pyrula, questo nome, che potrebbe forse esser stato basato su qualche varietà di Zonaria pliocenica, deve probabilmente abbandonarsi come di troppo incerta

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DESCRITTI DA F. SACCO 43

anzi arbitraria interpretazione. Quindi dobbiamo indicare la forma in esame col nome proposto sin dal 1827 dal BonELLI nel suo catalogo manoscritto, e pubblicato poscia nel 1842 e nel 1847, anno in cui il Stsmonpa indicò precisamente come la C. labrosa Bon. rappresentasse la pliocenica C. inflata di BroccHI.

La vera C. inflata Lx. è forma eocenica; ma credo che essa sia la progenitrice della specie in esame.

Debbo avvertire come l’HoERNES riguardo a questa specie abbia completamente er- rato identificandola colla C. amygdalum, che appartiene invece ad un sottogenere ben diverso; tale errore trasse seco un numero grandissimo d’altri consimili, poichè moltis- simi autori determinarono i fossili sul lavoro dell’HoERNES piuttosto che non su quello originale del BroccHI; le determinazioni delle forme figurate dal DA Costa debbono modificarsi come quelle simili dell’HoERNES.

La C. Davidi FonT. è una semplice varietà della L. Zabrosa.

L. LABROSA Var. MIOCOLLIGENS SACcC. (Tav. III, fig. 21).

Testa minor, minus pyrulata, crassior; denticuli labii columellaris in regione medio- supera valde parvuliores, depressiores, breviores, punctiformes.

Tortoniano » Tortonese (alquanto rara).

OsseRrvaZzIONI. Forma prossima alla var. dertoconjungens; le sono affini la var. miobadensis Sacc. (1851, Cypraea amygdalum Br. HoERrNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, Tav. 8, fig. 6) e la var. examygdalum Sace. (id. id. Tav. 8, fig. 7, 8).

L. LABROSA Var. DERTOCONJUNGENS SACC. (Tav. II, fig. 22).

Testa minor, crassior. Plicae dentales in regione medio-supera labii columellaris oblitae vel suboblitae, carinula depressa substitutae; in labio externo propinquiores, aliquantulum minus ertus productae.

1862. Cypraea utriculata Lk. DODERLEIN, G:iac. terr. mioc. It. centr. pag. 24 (106). 1891. » » » var.— SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 5378.

Tortoniano: Tortonese (alquanto rara). OsseRvAZIONI. Costituisce mirabile anello di congiungimento tra le var. miobadensis, eramygdalum e miocolligens di L. labrosa, e la var. dertotransiens di L. subphysis.

L. LABROSA Var. PARVOASTENSIS SACCO. (Tav. MI, fig. 23). Testa minor, interdum aliquantulo minus inffato-ventricosa. Alt. 15-24 Mm. Lat. 10-15 Mm.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Borzoli, Zinola, Albenga, Bordighera (rara).

Astiano: Astigiana (frequente).

OsservazIONnI Mentre il tipo è essenzialmente piacenziano, questa varietà è parti- colarmente astiana; quindi tale differenza pare attribuibile essenzialmente all’ambiente. in cui queste forme si svilupparono. È probabilmente a queste forme che si riferiscono le indicazioni del CooconI (1873, Cypraea sanguinolenta Gmel. Cocconi, En. Moll. mioc. plioc. Parma e Piacenza, p. 159) e del DeLLA CAMPANA (1890, C. sanguinolenta Gmel. Plioc. Borzoli, pag. 17.

6 F. Sacco.

Attualità

Astiano

Piacenziano

Tortoniano

Elveziano

Tongriano

Bartoniano

Parisiano

44 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

L. LABROSA Var. PARVOLONGA SACCO. (Tav. HI, fig. 24).

Testa minor, elongatior, minus ventrosa.

1873. Cypraea amygdalum Br. COCCONI, En. Moll. Parma e Piacenza, pag. 156. Astiano: Astigiana (non rara). Piacenziano : Piacentino (alquanto rara).

L. similis GR.

parvoastensis L. labrosa var. ‘parvolonga Davidi L. labrosa e var. I parvoastensis parvolonga miobadensis miocolligens AR : dertotransiens emamygdalum var. L. labrosa L. subphysis ? var. ARTE dertoconjungens 8 taurolabrosa & tauramygdalum 3: CRIS I È taurosimpl. S algoensoides var. e L. subphysis ? L. oligovulaea ? var.) iaurolon giuse. 3 e var. tauroperlonga È ; L. Bourgeosii/ N rotundogallica 7 = Rao) È : L. Jousseaumei e var. pseudodentata L. oligovulaea e var. pyrulatior proalgoensoides )| L. oligolaevis” L. inflata

hyantula var. e Luponia inflata L. hilarionensis

Sottog. LUPONOVULA Sacco. 1894.

Forme affini alle Luporza, ma più regolarmente ovate, con pieghe dentali più o meno protratte all’esterno, tanto da giungere talora sino al margine del lato dorsale; columella con forte strozzatura presso la base. Costituiscono quasi passaggio tra le Lu- ponia e le Cypraedia.

Il De GreGoRrIO nel 1880 « Fauna di S. Giovanni Ilarione » istituì dubitativamente a pag. 34 un sottogenere nuovo Cyproglobina che, per alcuni caratteri, si avvicina a quello in esame, ma lo fondò su diverse forme che sono in gran parte Trivia (corbu- loides, pisularis, primopsîs, ecc.), per cui non sembrami accettabile, quantunque fra le altre siavi inglobata una forma pulchrina che probabilmente appartiene al gruppo in esame; ma d’altra parte il De GrEGORIO pone fra le Cypraea la C. Proserpinae tipo del gruppo in questione. È perciò che ceredetti opportuno istituire un nuovo sottogenere Luponovula, a limiti ben netti, e del quale metto a tipo la Cypraea Proserpinae Bay.

LuPoNnovuLA oLIGOvATA SACCO. (Tav. III, fig. 25).

Testa magna, crassa, regulariter ovata. Labium columellare perplicato-dentatum,

DESCRITTI DA F. SACCO 45

basi profunda depressione et plica bifida terminali, exerta et percrassa, munitum, Labium

externum apice valde elatius, arcuatum, superne praecipue, marginatum, plicis crassis

et latis, 25 circiter, extus valde productis, ornatum. Apertura sat regulariter arcuata. Alt. 55-70 Mm. Lat. 30-43 Mm.

Tongriano: Carcare, Dego, Cassinelle (poco frequente).

OssERVAZIONI. Bellissima specie, affatto caratteristica. Questa forma deriva certa- mente dalla C. Proserpinae Bay. dell’ Eocene di Ronca, giacchè collegasi a detta specie per mezzo della var. ariciopsis De GrEG. e normalis De GrEG.; anzi essa è talmente affine a quest’ultima forma che parrebbe naturale di erigere a specie distinta la normalis, nel qual caso la oligovulata costituirebbe forse solo una varietà di detta specie. È ad ogni modo molto interessante la sopravvivenza, nell’Oligocene, di una specie così caratteri- stica finora dell’ Eocene.

Molto affine a questa specie è la piccola C. Neumayeri H. A. del Miocene di Pòls, che potrebbe esserne una derivazione più o meno diretta.

L. OLIGOVATA Var. EXTUSADENTATA SACO. (Tav. III, fig. 26).

Plicae dentales columellares depressiores, passim suboblitae; plicae labii externi aliquantulum distantiores, extus non vel parum productae. Tongriano: Carcare, Dego (poco frequente).

Miocene L. Neumayeri | Oligocene p————————____ Llqgg oligovulata e var. ertusadentata

Eocene Cypraedia ? Luponovula Proserpinae e var. ariciopsis L. normalis

46 I MOLLUSCHI DEI TERRENI FERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Genere TRIVIA Gray, 1832.

Le Trivia unite per lungo tempo alle Cypraea ne devono essere staccate, non solo quale un sottogenere, come molti ammettono, ma come un genere ben spiccato per di- versi caratteri distintivi, sia della conchiglia, sia dell'animale; tant'è che il TrRoscHEL il quale studiò l’apparato dentale di queste forme trovò nelle Trivia caratteri diffe- renziali così spiccati da costituirne addirittura una famiglia a parte, delle Triviacee.

Sottog. TRIVIA (stricto sensu).

TRIVIA EUROPAEA (Mont.). (1803. MONTAGU (Cypraea) Test. Britan., Suppl., pag. 88).

Se la Bulla diaphana Mont. è solo un individuo giovanile della Cypraea europaea Mont., a rigore detto nome dovrebbe accettarsi per la specie in esame poichè pubblicato fin dal 1803 e corredato anche di figura, d’altronde anche i nomi di arctica e di bul- lata proposti dal PuLTENEY sin dal 1799 potrebbero avere la precedenza, tanto più quello di arctica adottato dal MonrA6U nel 1803 alcune pagine prima della B. diaphana. Ma in questo lavoro paleontologico mi limito ad enunciare il mio modo di vedere, seguendo per ora la denominazione da tutti adottata. |

Piacenziano ed Astiano: Astigiana, Piacentino, Liguria (rara).

OssERVAZIONI. Alcuni pochi esemplari fossili sembrano identificabili alla forma vivente, mentre che la massima parte è invece attribuibile nel complesso alla var. coc- cinelloides. Probabilmente questo gruppo proviene dalle eoceniche 7. Farachii (DE GrEG.) e 7. Lamarckii (DesH.) (= 7. pedicularis DesH., nome sostituito al precedente perchè già usato per una Cypraea non per una Trivia); anche nelle forme eoceniche il soleo dorsale manca od appare più o meno marcato, come nella 7. Bouryî Cossm., nella 7. palumbella De GREG. ecc., per modo da mostrarci fin d’allora una specie di incertezza, direi, tra le forme del gruppo della 7. europaea e quelle del gruppo della 7. avellana; la T. Lamarckii è per lo più solcata sul dorso, ma la figura tipica originale non mostra cenno di tale solco. #

T. EUROPAFA Var. COCCINELLOIDES (SOW.). (Tav. III, fig. 27). (1823. SOWERBY. (Cypraea coccinelloides). Min. Conch., IV, pag. 107, Tav. 378, fig. 1).

1814. Cypraea pediculus L. BROCCHI, Conch. foss. sub., pag. 282.

1820. » » » BORSON, Oritt. Piem., p. 22 (201).

1826. » coccinella Lk. DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 43, p. 38. 1826. » pediculus L. BONELLI, Cat. m. s. Museo Zool. Torino, N. 645. 1826. » coccinella Lk. » » » » » N. 1637. 1827. » » » _ » » » » » N. 3714. 1827. » pediculus L. SASSO, Saggio geol. Bac. terz. Albenga, p. 481. 1830. » » » BORSON, Cat. Coll. Mus. min. Turin, p. 607. 1831. » coccinella Lk.var. laevigata— BRONN, Ital. tert. Gebild., p. 16.

1833. » » DESHAYES, Exped. sc. Morée, IIl, pag. 202. 1838. » » BRONN, Lethaea geogn., III, p. 1115, T. 42, f. 7. 1842. » » SISMONDA, Synops. meth. l“ed., pag. 43.

1843. » » NYST, Coqu. et Polip. foss. de Belgique, p. 609. 1844. » » DESHAYES in LAMARCK,H. N. A.s.vert., X, p. 544.

1845. » » GRATELOUP, Conch. Bass. Adour, Expl. Pl.4l f.31.

DESCRITTI DA F. SACCO 47

1847. Cypraga europaéa Mont.

1847. 1347.

» »

_

SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 46.

sphaériculata Lk. (pars) MICHELOTTI, Deser. Foss. mioc., p. 332.

»

» »

1848. Trivia coccinella Lk. 1850. Cypraea europaea Mont. coccinelloides Sow. sphaericulata Lk.? (pars) europaea Mont.

1852. 1852. 1852. 1856. 1862. 1868. 1873. 1875. 1880.

»

Trivia » » »

1890. Cypraea »

»

SISMONDA, Syn. meth., 2* ediz. pag. 47. BRONN, Index paleont., pag. 1294. HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 73. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. Strat., IIl, pag. 49.

» » » » » 50.

» » » » » 170. BRONN, Lethaea geogn., III, pag. 580, T. 42, f. 7. DODERLEIN, Giac. terr. mioc. It. centr. p.24(106). WEINKAUFF, Conchyl. Mittelmeers, Il, pas. 7. COCCONI, Enum. Moll. Parma e Piac. pag. 162. SEGUENZA, St. str. form. pi., B.R.C. G. 1.,VI, p. 152. SARTORIO, Colle di S. Colombano e suoi foss., p: 20. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2153.

NB. Nelle Collezioni gli esemplari di questa forma sono spesso conftsi con quelli

della 7. sphaericulata.

Elveziano : Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (non rara).

Tortoniano: Montegibbio (alquanto rara).

* Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Zinola, Albenga-Torsero, Bordighera (frequente).

Astiano: Astigiana, Piacentino (abbondantissima).

OssERvAZIONI. Affinissima alla forma tipica vivente alla quale passa gradualissi- mamente; d’altronde ebbi anche in esame molti esemplari del Mediterraneo che paionmi identificabili colla var. coccinelloides, e viceversa osservai individui fossili che non sem- brano distinguibili dell’attuale 7. europaea; quindi l’attribuzione delle forme fossili alla var. coccinelloides deve intendersi come basata specialmente sulla loro facies complessiva; @el resto a rigore non esiste un esemplare identico all’altro.

Testa minor, globulosior.

Tongriano: Cassinelle (rara). Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequente). OssERVAZIONI. Forma passaggio alla Tr. sphaericulata.

Elveziano :

TT. EUROPAFA Var. ANTIQUOSPHAERA SACC. (Tav. Ill, fig. 28).

TRIVIA SPHAFRICULATA (Lx.).

(Tav. III, fig. 29).

C. subglobosa, inflata, transversim striata; sulco dorsali nullo; labro exteriore marginato (LAMARCK).

Alt. 13-22 Mm. Lat. 10-16 Mm.

1810. Cypraea sphaericulata Lk.

1826. 1826. 1828. 1831. 1838. 1842. 1844. 1845. 1847. 1847.

» »

»

1848. Trivia

1852. Cypraea

» » »

LAMARCK, An. Hist. Nat., Vol. 16, pag. 107. BONELLI, Cat. ms. Mus. Zool. Tor., 1638, 3712. DEFRANCE, Dict. Sc. Nat., Tom. 43, pag. 37. GRAY, Monogr. of Cypr. - Zool. Journ. III, p. 567. BRONN, Ital. tert. Geb., pag. 16.

MICHELOTTI, Geol. Z. A. tert. Bild. Piem. p. 396. SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 43. LAMARCK, Hist. Nat. An. s. vert. X, pag. 574. GRATELOUP,Conch. Bass. tert.Ad., Ex. P1. 41, f.27b.

» (pars) SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 47.

MICHELOTTI, Descript. Foss. mioc., p. 332.

BRONN, Index paleont., pag. 1295.

»? » + D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., II, pag. 50, 170.

» » »

48 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

1873. Trivia sphaericulata Lk. COUCONI, Enum. Moll. Parma e Piac., pag. 161. 1877. » » » ISSEL, Fossili marne di Genova, p. 27.

1890. » » » DELLA CAMPANA, Pliocene ant. di Borzoli, p. 17. 1890. Cypraea » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte. N. 2170.

Tortoniano: Stazzano, S. Agata (non rara).

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Genova, Borzoli, Zinola, Albenga-Torsero (frequ.).

Astiano: Astigiana; Piacentino (alquanto rara).

OssERVAZIONI. Appartiene certamente al gruppo della 7. europaea, colla quale venne finora generalmente confusa, ma per forma, dimensioni, ecc. sembra costituire una specie a se abbastanza spiccata.

L’interpretazione del tipo lamarckiano, fondato sopra uno degli esemplari più grossi, non lascia dubbio di sorta malgrado che questa specie sia stata da alcuno assai varia- mente interpretata. Alcuni autori (Sisuonpa, MicHELOTTI, D’ORBIGNY) indicano questa specie nel miocene di Torino, ma dall’esame delle collezioni potei convincermi esser basate tali citazioni sopra varietà di 7. europaea o di T. affinis.

La T. gibba Seu. (1880) è identificabile alla 7. sphaericulata; le è pure affine la var. globosa Woop del Red Crag di Surrton. La var. crassa proposta dal Cocconi (1. cit.) rientra probabilmente nella forma tipica.

T. SPHAFERICULATA Var. PARVOSPHAERA SACCO. (Tav. III, fig. 30). Testa minor. Alt. 10-12 ‘|, Mm. Lat. 8 ‘/,-10 Mm.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

Piacenziano: Astigiana, Viale presso Montafia; Zinola, Albenga-Torsero (frequente). OssERVAZIONI. È interessante il rinvenimento nell’Elveziano di un esemplare

assolutamente riferibile alla forma in questione, che è essenzialmente pliocenica.

i T. SPHAERICULATA Var. RETUSOIDES Sacc. (Tav. II, fig. 31).

Costulae transversae rariores, distantiores, in regione dorsali praecipue.

Tortoniano: Stazzano, S. Agata (non rara).

Piacenziano: Astigiana, Castelnuovo; Piacentino; Albenga, R. Torsero (non rara).

OssERVAZIONI. Forma passaggio alla pliocenica ©. retusa Sow. ed alla vivente C. candidula GASK.; esiste una transizione gradualissima fra la specie tipica ed alcuni individui a solo più 9 o 10 creste dorsali, individui che sono quasi attribuibili alla retusa; è probabilmente molto affine la 7. Angliae (Woop.).

T. SPHAERICULATA Var. OBSOLETA (Bon.). (Tav. IlI, fig. 32).

Costulae parvuliores, depressae, suboblitae, in regione dorsali praecipue.

1826. Cypraea obsoleta Bon. BONELLI, Cat. m.s. Mus. Zool. Torino, 1636. 1842. » » » SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 43.

1847. » » » _ » » » ed., pag. 47.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. strat., III, pag. 70. 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2164.

Piacenziano: Astigiana; Albenga, R. Torsero (non rara). OssERVAZIONI. Rappresenta probabilmente la persistenza di caratteri giovanili im

DESCRITTI DA F. SACCO 49

forme adulte. Le è probabilmente affine, se non identificabile, la var. inornata Iss. (1887, Foss. marne Genova, p. 28) del Piacenziano di Genova.

Questa varietà ricorda l’eocenica Cyproglobina? primopsis De GREG. dell’Eocene di 5. Giovanni Ilarione, forma che potrebbe pure essere solo una varietà di Trivia; qualche cosa di simile potrebbero forse essere la Cyproglobina pisularis De GREG. pure del- l’Eocene di S. (iovanni Ilarione, la Cypraea corbuloides Bel. dell’Eocene nizzardo, forma di cui vidi una varietà fra i fossili di Ronca, la Cypraea pisolina Lx. di Angers, ece.

T. SPHAERICULATA Var. PEROBSOLETA Sacco. (Tav. III, fig. 33).

Testa laevis. Costulae omnino obsoletae, eacepta regione labiali.

Piacenziano: Ventimiglia (rara).

OssERVAZIONI. A primo tratto parrebbe assolutamente una specie a se; ma credo doversi solo considerare come una varietà a coste obsolete, varietà che collegasi colla tipica 7. sphaericulata per mezzo di una serie di forme intermedie incluse nella var. obsoleta. Ad ogni modo ciò prova quanto siano variabili i caratteri non solo specifici, ma persino generici, come è appunto qui il caso.

Non sarebbe impossibile che la Cypraea pisolina Lx. fosse affine a questa varietà.

T. SPHAERICULATA Var. PSEUDAVELLANA SACCO. (Tav. Ill, fig. 34).

In regione dorsali longitudinaliter laeviter et graciliter subsulcata.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Zinola, R. Torsero (frequente).

OsseRrvaZzIONI. Costituisce graduale passaggio tra il tipo e la var. avellana; pel leggiero solco dorsale si avvicina alla var. testudinella Woop « Monogr. Crag Moll. 1848 ».

T, SPHAERICULATA Var. PROPEAVELLANA SACC. (Tav. III, fig. 35). In regione dorsali, longitudinaliter, laeviter et late subsulcata. Piacenziano : Zinola (alquanto rara). OsseRvAZIONI. Forma bellissima transizione alla 7. avellana.

T. SPHAFRICULATA Var. PARVAVELLANA SACO. (Tav. III, fig. 36). Testa affinis var. pseudavellana, sed minor. Piacenziano: R. Torsero presso Albenga (alquanto rara).

Trivia Gravi (Micht.).

Testa ovato-suborbiculata; costulis transversis converiusculis, distantibus; apice subtuberculosis ; linea dorsali impressa; basi subconvessa, marginata ; apertura lineari; dentibus inaequalibus (MICHELOTTI).

Alt. 10 Mm. Lat. 8 Mm.

1847. Cypraea Grayi Micht. MICHELOTTI, Descr. foss. mioc., pag. 331, T. 14, f. 11. 1847. » » » SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 47. 1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, p. 50. 1861.» » » MICHELOTTI, E/ud. Mioc. inf., pag. 96.

1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2152.

50 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Tongriano: Belforte, Dego, Carcare ? (rara).

OssERVAZIONI. L’esemplare tipico andò sgraziatamente perduto ed alcuni esemplari di Carcare e Dego che paionmi attribuibili a questa forma sono così guasti da non per- mettere un esame soddisfacente. Sembra avvicinarsi alla 7. minor (GrAT.)j} potrebbe essere una forma più o meno direttamente atavica della 7. sphaericula, Il MIicHELOTTI la paragona alla Pusula radians (Lk.), ma credo trattisi invece di una vera Zrivia a dorso alquanto solcato longitudinalmente.

Pur preesistendo una Cypraea Gray Ken. credo potersi conservare il nome Grayî per la forma in esame trattandosi di due generi diversi, come credo si possa fare per la Trivia subrostrata (GRAY., per la 7. Lamarckii e per casi simili.

TRIVIA AFFINIS (Duy.). (1835. DUJARDIN (Cypraea) Sur les Couch. du sol en Touraine, p. 304 (94), T. XIX, f. 12).

Elveziano: Colli torinesi ? (rara).

OssERVAZIONI. Alcuni pochi esemplari del Miocene torinese si avvicinano a questa specie, senza che le si possano identificare con sicurezza. La 7. affinis venne confusa con diverse specie plioceniche, ma in generale se ne distingue per la sua forma unu po’ tozza, meno rotondeggiante, alquanto compressa ai lati, come mostra la figura originale e come osservai eziandio sopra parecchi esemplari della Turrena; è perciò che eredetti doverne restringere i limiti più che non siasi fatto in generale, pur riconoscendo come sianvi forme di passaggio tra la 7. affinis ed alcune altre forme mioceniche e plioceniche.

T. AFFINIS Var. PSEUDOASULCATA SACC, (favalli is”

Testa minor, saepe lacviter minus pyrulata. Sulcus dorsalis minus profundus, costis transversis intercisus.

Alt. 7-13 Mm. Lat. 5-10,

Elveziano: Colii torinesi, Baldissero, Sciolze (frequente).

OssERVAZIONI. Alcuni esemplari della Turrena mi mostrarono consimili caratteri. Confusa finora colla 7. europaca; noto però come veramente in alcuni casi la 7. europaea presenti nella regione dorsale un accenno di depressione longitudinale per modo che la | distinzione specifica riesce talvolta incerta. Probabilmente le è affine assai la var. excocci- nella Saco. (1835. Cypraea coccinella Lk, GRATELOUP, Atlas Conch. Adour, Tav.41, f.31). |

T. AFFINIS? var. TAUROMINOR Sacc. (Tav. III, fig. 38).

Testa minor, rotundatior. Sulcus dorsalis minus perspicuus. Alt. 5-9 Mm. Lat. 4-7 Mm. Elveziano: Colli torinesi (poco frequente). OsservaZzIONI. Ricorda alquanto la 7. minor (GrAT.) (GRATELOUP, Atlas Conch. Adour, Tav. 41, fig. 27%) e la sua var. burdigalensis (ORB.).

T. AFFINIS Var. TAURODIMIDIATA SACO. (Tav. MI}, fig. 39).

Testa minor, elongatior, latere compresstor. Elveziano: Colli torinesi (rara). Osservazioni. Nella forma ricorda alquanto la 7. dimidiata.

DESCRITTI DA F. SACCO 51

T. AFFINIS Var. DERTOMINOR SACC. (Tav. ll, fig. 40). Testa minor, crassa, aliquantulum minus pyrulata ; sulcus dorsalis sat perspicuus, sed costis transversis intercisus.

1862. Cypraea dimidiata Bronn. DODERLEIN, Giac. terr. mioc. It. centr. pag. 24 (106). 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 5382.

Tortoniano: S. Agata, Stazzano, Montegibbio (frequente). OsservazioNnI. Alcuni esemplari mostrano affinità con qualche varietà di 7°. avellana. Le è prossima la var. dimidiatoaffinis Sacc. (1852. Cypraea affinis Duj. HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, Tav. 8, fig. 14) che ricorda pure assai la pliocenica 7. dimidiata. TRIVIA AVELLANA (SOW.). (1823. SOWERBY, (Cypraea) Mîn. Conch., IV, pag. 107, Tav. 378, fig. 3).

È forma assai prossima alla 7, sphaericulata, alla quale si collega con diverse forme intermedie; in complesso distinguesi dalla 7. sphaericulata per essere meno rigonfio-rotonda e per essere solcata sul dorso, ma anche tali caratteri presentano tante modificazioni che una netta delimitazione delle due specie sembrami assai difficile,

T. AVELLANA Var. DERTONENSIS (MICHT.), (Tav. ll, fig. 41).

Costae transversae crassiores et latiores. Sulcus dorsalis minus profundus. Alt. 10-20 Mm. Lat. 7'/-15 Mm.

1847. Cypraea dertonensis Micht. MICHELOTTI, Descr. Foss. Mioc., p. 331, T. 14, f. 10.

1847. » » » SISMONDA, Syn. meth. 2" ed., pag. 46.

1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., IlI, pag. 50.

1862. » » » DODERLEIN, Giac. terr. Mioc. It. centr., p. 24 (106). 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2156.

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).

OssERvAZIONI. Il MicHELOTTI dice che questa forma manca di solco dorsale; invece l’esame dell’esemplare tipico, che rifiguro, mi provò come detto solco esista, benchè non molto profondo; d’altronde gli altri esemplari affini del Tortorniano hanno per lo più tale solco più accentuato, e sovente la forma è un po’ più rigonfia e leggermente più allungata che non nell’esemplare tipico, tanto che la var. dertonensis sembra collegarsi da un lato con alcune varietà di 7. sphaericulata e dall’altro colla var. testudinella della T. avellana.

T. AVELLANA Val. DERTOPARVULA SACCO. (Tav. Ill, fig. 42).

Testa minor, crassa, costae crassiores; sulcus dorsalis profundior.

1862. Cypraea Grayi Micht. DODERLEIN, Giae. terr. mioc. Ital. centr., p. 24 (106). 1890. » » » SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 5381.

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).

TT. AVELLANA Var. AVELLANULA SACCO. (Tav. ll, fig. 43).

Testa minor, laevissime subpyrulata. Alt. 8-14. Mm. Lat. 6-8 Mm.

7 F. Sacco.

52 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECO.

1890. Trivia affinis Duj. DELLA CAMPANA, Plioc. antico di Borzoli, p. 17.

Piacenziano: Borzoli, Zinola, Albenga, R. Torsero, Bussana (non rara). OssERVAZIONI. Affine alla var. dertoparvula e testudinella ; forse qui si dovrebbe riferire la 7. pediculus Lx. secondo Cocconi (Enum. Moll. mioc. plioc. Parma e Pia- cenza, p. 162). L. AVELLANA Var. TESTUDINELLA (WooD).

(1842. WOOD (Trivia testudinella) Cat. of the Crag Shells. pag. 543). (1848. WOOD (Cypraea avellana var. B) Monogr. Crag Motl., Tav. Il, fig. 5).

Testa elongatior, subpyrulata.

Tortoniano: S. Agata fossili (rara).

Piacenziano: Zinola presso Savona (non rara).

OsservazionI. Simile alla var. avellanula, ma più grande del doppio. Credo le sia prossima la var. anglicaffinis SAcc. (1848, Cypraea affinis Duj. Woop, Crag Moll., Tav. IIg fig. 9).

TRIVIA DORSOLAEVIGATA (Cocc.). (Tav. ll, fig. 44).

Testa magna, ovato-elongata, inflata, subpyrulata; spira tecta sed interdum subpromi- nens. Costulae transversae numerosae, subregulares, passim bifidae. Regio dorsalis sub- asulcata, plus minusve nitens. Labium externum marginatum. Labium columellare intus late subcanaliculatum, in regione dorsali praecipue. Apertura laevissime subarcuata.

Alt. 10-20 Mm. Lat. 8-13 ‘|, Mm.

1826. Cypraea pediculus L. var. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1634. 1873. Trivia affinis Duj. var. dorsolaevigata Coce. COCCONI, En. M. Parma e Piac., p. 162.

Astiano: Astigiana (frequente).

OssERVAZIONI. Questa specie per mezzo della sua var. sulconitens sembra colle- garsi colla 7. affinis, di cui potrebbe forse essere una forma derivata, distinguendosene però per essere più allungata, più pirulata, lateralmente meno compressa, più rotondeg- giante, ecc.; quindi si avvicina eziandio alla 7. sphaerica ed alla 7. avellana, special- mente alla sua var. testudinella che parrebbe quasi una forma di passaggio tra la 7. avellana e la T. dorsolaevigata. È notevole come la 7. dimidiata abbia, in piccolo, molti caratteri della specie in esame, tanto che a tutta prima credetti trattarsi di due forme della stessa specie.

La 7. dorsolaevigata nelle collezioni esaminate era confusa colla 77. europaea e colla T. affinis.

T. DORSOLAEVIGATA Var. SULCONITENS SACCO. (Tav. 111, fig. 45).

In regione dorsali sulcus longitudinalis, plus minusve conspicuus, parum profundus, costis transversis intercisus.

1814. Cypraea pediculus L. pars.) BROCCHI, Conch. foss. subap., II, p. 282,

1826. » » BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1635. 1873. Trivia affinis Duj. COCCONI, En. Moll. Parma e Piacenza, p. 161. 1875. » » » SEGUENZA, St. st. for. pl. It. m., B. C. G.I., VI. p. 152.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino, Albenga (non rara).

Astiano: Astigiana, Piacentino (frequentissima).

OssERVAZIONI. È questa veramente la forma più abbondante che in realtà dovrebbe ritenersi come la specie tipica.

DESCRITTI DA F. SACCO 53

TRIVIA DIMIDIATA (BRONN.). (Tav. Ill, fig. 46). C. minuta, oblongo-ovata, transversim sulcata, sulcis laevibus, subramosis, linea dorsali impressa, simplici (BRONN.). Alt. 6-9-10 Mm. Lat. 4-6-7 Mm.

1826. Cypraea pediculus L. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1633. 1831. » @dimidiata Brn. BRONN, Ital. tert. Gebild., p. 16.

1848. Trivia « » BRONN, Index paleont., pag. 1294. 1852. Cypraea affinis (Duj.) HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., p. 72. 1873. Trivia » » (pars.)— COCCONI, Enum. Moll. Parma e Piacenza, p. 16).

NB. Generalmente confusa nelle collezioni cogli esemplari di 7. europaea.

Piacenziano: Astigiana, Ponte S. Quirico in Valsesia; Piacentino; Zinola, R. Tor- sero (frequente).

Astiano: Astigiana; Piacentino (frequentissima).

OssERVAZIONI. Questa specie, fondata su esemplari di Castellarquato, è assai carat- Ù teristica e distinta, per quanto colle sue modificazioni si colleghi gradatamente colle i specie affini: 7. avellana e T.dorsolaevigata. Alquanto affine alla 7. dimidiata è la vi-

vente 7. pulex (SoL.) che però è meno stretta ed ha il solco dorsale meno spiccato. Anom. eratopsoides Sacc. (Tav. III, fig. 47) Sulcus dorsalis subarcuatus, non me- 4 dianus. Piacenziano : R. Torsero (rara).

T. DIMIDIATA Var. LAEVISULCULATA SACC. (Tav. lll, fig. 48).

Sulcus dorsalis minus profundus, costis transversis intercisus. Astiano: Astigiana, Piacentino (frequente).

major ho minor T. eur. e var.) solida iL T. pulex i tripunctata ao globosa PA eta T. eur. var. coccinelloides T. sphaericulata T. avellana e var. testud. 2 —È $ ip S SS ISIS parvosphaera SS retusoides S Ri obsoleta | Î m 5 È inornata . eur. var. coccinelloides T. sphaer. e var. perobsoleta 3 8 pseudavellana testudi S Ss propeavellana T. avell. e var.}E80W o S S parvavellana La kr È è è dertonensis « &_ S&S | È , , di 100) dertoparvula T. eur. var. coccinelloides T. sphaer. e var. retus. T. aff. e var. dertom. T. avell. var. parvavellana A | testudinella T.eur. var.{ coccinelloides "midi 4 % _ \pseudasulcata)___, ; taurodimidiata antiquosph. T. sphaer. var. parvosph.—;4 urominor |VaT- e T. affinis e var. dimidiataffinis

T. europaea var. antiquosph. ——————______T. ei

| f—_—______- T, Lamarki—P—_—__——_—————_*_—__ TC. Bouryi

T. palumbella

Trivia Farachii

54 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Sottog. PUSULA JoussEAUME 1884.

PUSULA PEDICULUS (LInn.). (1766. LINNEO. (Cypraea) Sistema Naturae, Ed. XII, pag. 1180).

P. PEDICULUS Var. SUBPEDICULUS (ONB.), (Tav. Il, fig. 49).

Testa aliquantulum gibbosior. Sulcus dorsalis latior et apicem versus interdum ali- quantulum subobliquus. Labium columellare extus non submarginatum.

1847. Cypraea pediculus L. SISMONDA, Syn. meth., 2* ed., p. 47. 1855. » subpediculus D'Orb. D’ORBIGNY, Pr. Pal. Str., Il, p. 170. 1890. » pediculus L. var. subpediculus D’Orb. SACCO, Cat. pal. Bac.terz. P.,N.2166.

Astiano: Astigiana (rara).

OssERVAZIONI. Credetti a tutta prima si trattasse di una varietà di 7. avellana affine alla var. parvavellana, ma dietro paragone con parecchi esemplari di P. pediculus dell’Oceano delle Antille, sembrami potersi avvicinare la forma fossiîle a detta specie. Dubito molto che la Trivia pediculus indicata dal Cocconr nelle marne azzurre di Ca- stellarquato sia invece una varietà di 7°. avellana. D'altronde la distinzione sottog'enerica delle Pusula è forse alquanto arbitraria essendo tanto graduale il passaggio tra le forme a dorso solcato e quelle a dorso asolcato.

tc nti

DESCRITTI DA F. SACCO 55

Genere PUSTULARIA Swarnson 1840. Sottog. JENNERIA JoussEAUME, 1884.

JENNERIA LAEVIAPPENNINICA, SACC. (Tav. Ill, fig. 50).

Testa ovato-elongata, sublaevis, subrostrata; dorso laevis vel longitudinaliter lae- vissime subsulcata. Labia inflata, tumida, minute denticulata; plicae dentales, 25-27 circiter in unoquoque labio graciles, appropinquatae, subdepressae, extus plus minusve productae; labium externum marginato-carinatum; labium columellare rotundatum vel interdum laevissime subcarinatum. Apertura subrecta, tantum superne laeviter arcuata, constricta, tantum extremitatibus (infera praecipue) aliquantulo dilatata.

Alt. 12-22 Mm. Lat. 7-13 Mm.

Tongriano: Carcare, Dego, Cassinelle (non rara).

OssERVAZIONI. Per la sua forma liscia venne confusa finora colle Cypraea ; invece appartiene certamente alle Pustularia e, malgrado la mancanza di tubercolosità, sem- brami specialmente affine alle Jenneria, tanto più che nell’Elveziano torinese sonvi diverse varietà di J. duclosiana che mancano appunto completamente dei tubercoli dorsali, per cui, non sarebbe improbabile la derivazione della J. duclosiana dalla specie in esame. È bensì vero che fra le Staphylaea è pure frequente il caso di forme liscie (specialmente nella L. limacina Lx.) ma nel complesso la specie in questione sembra avvicinarsi meglio alle Jenneria; d’altronde tali sottogeneri, fondati sopra forme viventi, sembrano talora confondersi in alcune forme fossili, fatto che si ebbe già ad osservare più volte in altri casi. È interessante questa specie anche per la sua grande antichità. Spesso gli esemplari sono alquanto più stretti del vero, in causa delle pressioni subìte nella fossi- lizzazione. Nella collezione MicHELOTTI osservai un esemplare di questa specie fra i fossili di Montecchio.

J. LAEVIAPPENNINICA Val. SULCULATA SACC. (Tav. lll, fig. 51).

Sulcus longitudinalis dorsalis sat perspicuus ; labia pertumida ; etiam labium exter- num marginato-carinatum.

Tongriano: Carpeneto presso Carcare (rara).

Osservazioni. Si avvicina assai alla var. ovatolaevis di J. duclosiana.

J. LAEVIAPPENNINICA Var. COSTICILLATIOR SAco. (Tav. III, fig. 52).

Testa latere carinatior. Plicae dentales eatus productiores; costicillae etiam în ré- gione dorsali externa (extremitatibus praecipue) plus minusve visibiles.

Tongriano: Carcare, Cassinelle, (alquanto rara).

OsservazionI. Si avvicina meglio d’ogni altra alle tipiche Jenneria.

J. LAEVIAPPENNINICA Var. ACARINATA SACC. (Tav. III, fig. 53). Testa laevissima, latere rotundata, acarinata; plicae dentales depressiores et breviores. Tongriano: Carcare, Cassinelle (alquanto rara).

56 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

JENNERIA DUCLOSIANA (BAST.). (1825. BASTEROT. (Cypraea) . Bass. tert. S. O. France, pag. 4l, Tav. IV, fig. 8).

Alt. 14-21 Mm. Lat. 9-16 Mm.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

OssERVAZIONI. La tipica forma, tozza, espansa, è relativamente rara nel Miocene: piemontese, dove abbonda invece straordinariamente la forma fusoide, allungata, che il BoneLLI appellò su/cicauda. A) tipo si avvicina la var. circumlaevigata SaAcc. (1845. Cypraea duclosiana, Bast. GratELOUP, Conch. Bass. tert. Adour, Tav. 41, fig. 28).

J. DUCLOSIANA Var. TAUROLAEVIS SACC. (Tav. III, fig. 54).

Testa laevis, apustulata. Costulae labiales minus perspicuae et minus extus pro- ductae.

Elveziano: Colli torinesi (non rara).

OssERVAZIONI. Questa forma trovasi pure nel bacino viennese, come mostra la figura data da M. HoERNES.

J. DUCLOSIANA Var. ASULCOLAEVIS SACC. (Tav. ll1, fig. 55).

Testa affinis var. taurolaevis, sed asulcata. Elveziano: Colli torinesi (rara).

J. DUCLOSIANA var. SULCICAUDA (Bon.). (Tav. Ill, fig. 56).

Testa gracilior, regularius ovata. Alt. 10-19 Mm. Lat. 6-11 Mm.

1821. Cypraea nucleus L.? BORSON, Oritt. Piemont., pag. 22 (201).

1826. » praesulcata Bon. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 891.

1827. » sulcicauda Bon. » » » » N. 3708, 3713. 1830. » nucleus? Linn. "— BORSON, Cat. Coll. Min. Turin, p. 607.

18398. » sulcicauda Bon. MICHELOTTI, Geog. Zool. Ans. tert. Bild. Piem., p. 398. 1842. » staphylaea Lk. SISMONDA, Syn. meth., 1" ediz., pag. 43.

1842. » nucleus Bors. - » » » » più) >

1844. » duclosiana Bast. DESHAYES in Lk., Hist. Nat. An. s. vert., X, p. 582. 1845. » sulcicauda Bon. GRATELOUP, Conch. Bass. tert. Adour, Tav. 41, fig. 26.. 1847. » duclosiana Bast. MICHELOTTI, Foss. Mioc., p. 324, Tav. XIV, f. 12, 13. 1847. » sulcicauda Bon. SISMONDA, Syn. meth., ediz., pag. 47.

1848. » » » BRONN, Index paleont., p. 385.

1851. » duclosiana Bast. HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien, p. 71.

1852. » sulcicauda Bon. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., IIl, pag. 50.

1890. duclosiana Bast. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2166.

%

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (abbondantissima).

OssERVAZIONI. Evvi gradualissimo passaggio tra queste varietà e la forma tipica; trovasi pure nel Miocene dell’Adour come mostra la figura del GraTELOUP. Le sembra affine la var. subpustulata (D’OrB.). È probabilmente una forma simile alla descritta. che il Cocconi accenna essersi trovata nel Miocene di Torre (Parmense), identificandola però colla Nuclearia nucleus L. (Cocconi, Enum. Moll. Parma e Piacenza, pag. 161).

DESCRITTI DA F. SACCO 57

J. DUCLOSIANA Var. AMPLESULCATA SACCO. (Tav. Ill, fig. 57).

Testa minus expansa; sulcus dorsalis amplior. Elveziano : Colli torinesi, Baldissero (non rara).

OsseRvaZzIONI. Le è affine la var. lapugyensis Sacc. (1880. Cypraea duclosiana Bast. HorRrNEs u. AumNGER, Gastr. I u. II Mioc. Med. stufe, Tav. VII, fig. 7, 8).

J. DUULOSIANA Var. PROPUSTULATA SACC. (Tav. ll, fig. 58).

Testa affinis var. sulcicauda sed sulcus dorsalis oblitus vel suboblitus.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (frequente).

OssERVAZIONI. Sembra tendere, più d’ogni altra, verso la vivente J. pustulata Lxk.; presenta caratteri affini la var. subrucleus (D'ORB.).

J. DUCLOSIANA var. OVATOLAEVIS SACC. (Tav. 111, fig. 59).

Testa affinis var. sulcicauda sed laevis, apustulata; costulae labiales minus extus _productae.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (frequente).

OssERVAZIONI. Presenta gradualissime transazioni alle forme pustulate.

J. DUCLOSIANA Var. SUBASULCOLAEVIS SACCO. (Tav. Ill, fig. 60).

Testa affinis var. ovatolaevis, sed sulcus dorsalis suboblitus. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

J. DUOLOSIANA Var. LAEVISSIMA SACCO. (Tav. ]ll, fig. 61).

Testa affinis var. ovatolaevis sed laevior, minus rostrata, sulcus dorsalis suboblitus; costae labiales intus tantum visibiles.

Elveziano: Colli torinesi (rara).

OssERVAZIONI. È la forma più semplice e disadorna della J. duclosiana; collegasi però gradualmente al tipo per mezzo delle varietà subasulcolaevis, ovatolaevis, asulco- laevis e taurolaevis. Potrebbe rappresentare una forma giovanile.

Attualità J. pustulata

propustulata sulcicauda circumlaevigata amplesulcata Elveziano J. duclosiana e var. taurolaevis asulcolaevis subasulcolaevis ovatolaevis laevissima

sulculata costicillatior

Tongriano Jenneria laeviappenninica e var. ; acarinata

58 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Gen. ERATO RIsso, 1826.

Sottogenere ERATO (stricto sensu)

ERATO LAEVIS (Don.). (1799. DONOVAN, (Voluta) Natur. Hist. of Brith. Shells., V, Pl. 165).

Piacenziano: Astigiana, Piacentino, Liguria (alquanto rara).

Astiano: Astigiana (alquanto rara).

OsseRvaAzIONI. Alcuni esemplari pliocenici non paionmi distinguibili dal tipo vi- vente. D'altronde trattandosi di una forma relativamente semplice vediamo, in questo come in altri simili casi, che essa varia poco attraverso diversi periodi geologici, e che le varietà sottoindicate passano insensibilmente l’una all’altra ed al tipo, senza netta delimitazione. Sembra specificamente distinta la E. prolacvis Saco. (1862. Erato laevis Don. SpEvER. Cass. tert. Conch., Tav. 1, fig. 18) dell’Oligocene.

E. LAEVIS var. SUBCYPRAEOLA (D’ORB.). (Tav. Ill, fig. 62).

(1845. GRATELOUP, (Marginella cypraeola) Conch. Bass. tert. Adour, T. 42, f. 33, 34). (1852. D’ORBIGNY, (Erato subeypraeola) Prodr. Pal. str., III, pag. 51).

Testa plerumque aliquantulum minor, basim versum minus imminuta; denticule labiales externi maiores, crassiores, saepe eatus productiores; apertura constrictior.

1826. Marginella cypraeolta Br. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 540 (pars).

1847. » \ » » MICHELOTTI, Descrip. Foss. Mioc., p. 323/(pars).

1847. » laevis Don. SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 46 (pars).

1851. Erato laevis Don. HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., p. 79.

1853. » » » NEUGEBOREN, Beitr. Tert. Moll. Ob. Lapugy, p. 14. 1862. » » » SPEYER, Cass. tert. Conch., p. 15 (pars).

1868. » » » WEINKAUFF, Conch. Mittelmeeres, II, pag. 18 (pars). 1878. » » » LOCARD, Descript. Faune Mollasse Lyonnaîis, pag. 44. 1890. » » » var. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2177.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequente).

Tortoniano: Stazzano (rara).

OsservazioNnI. Le forme del Miocene piemontese sono generalmente più strette e più fusoidi che non quelle del Miocene di Dax, specialmente di quelle della Turrena, per modo che se ne potrebbe forse costituire una var. taurofusata.

E. LAEVIS Var. DERTINCRASSATA SACC. (Tav. Ill, fig. 63).

Testa crassior, subinflatior; suturae fere invisibiles. Labium externum crassius, expansius; fortiter et extensius denticulatum. Apertura constrictior.

21862. Erato incrassata Dod. _ DODERLEIN, Giac. t. m. It. c. p. 24 (106). 1876. » laevis Don. var. încrassata Coppi COPPI, Framm. Paleont. Mod., p. 9. 1890. » incrassata Dod. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piem., N. 5383.

Tortoniano: Stazzano, S. Agata, Montegibbio (frequente).

DESCRITTI DA F. SACCO 59

OsseRvAZIONE. L’incrassamento che caratterizza questa varietà rappresenta la solita modificazione transitoria che subiscono quasi tutte le forme passando attraverso, direi, il periodo tortoriano in Piemonte; quindi esso appare anche accennato negli esem- plari tortoniani delle altre varietà di E. laevis.

Il SeGueNzA nel 1880 indica pure per lE. laevis una var. incrassata, ben diversa da quella del DoDERLEIN, e che sembra identificabile colla var. cypraeola.

Pure una var. încrassata aveva precedentemente proposto il DesHAyES; quanto alla incrassata DoDp., mentre supponevo a priori che corrispondesse alla forma in esame, il PANTANELLI (1887. Specie nuova di Moll. del Mioc. medio, pag. 129, Tav. V, fig. 8), l’interpretò un po’ diversamente, ritenendola anzi una specie a parte, per cui sono ob- bligato a dare un nuovo nome alla forma in esame. Alla £. incrassata Dop., secondo l’interpretazione del PANTANELLI, corrisponderebbe la contemporanea Z. Maugeriae GRAY, sec. DA Costa (1866. Gust. dep. terc. Port., pag. 53, Tav. XI, fig. 7).

A questa forma è alquanto affine la miocenica var. ventricosa Loc.

E. LAEVIS Var. CYPRAFOLA (Br.).

Denticulationes labiales, labii columellaris praecipue, plerumque evidentiores ; aper- tura saepe aliquantulum constrictior.

1814. Voluta cypraeola Br. BROCCHI, Conch. foss. sub., II, p. 321, Tav. IV, f. 10. 1821. Marginella » » BORSON, Orilt. piemont., pag. 30 (209).

1825. » » » BASTEROT, Bass. tert. S. O. France, p. 44.

1826. » » » BONELLI, Caf. m. s. Museo zool. Torino, 540. 1826. Erato » » RISSO, Hist. Nat. Europe mer. IV, pag. 240 (pars). 1827. Voluta » » BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 2113. 1827. Marginella ‘» » SASSO, Sugg. geo. Bac. terz. Albenga, pag. 481. 1829. » » » DE SERRES, Geogn. terr. tert., pag. 126.

1330. » » » BORSON, Cat. Coll. Min, Turin, p. 610.

1831. Erato » » BRONN, Ital. tert. Geb., pag. 16.

1835. Marginella » » DUJARDIN, Couch. du sol en Touraine, p. 302.

1842. » » » SISMONDA, Syn. meth.. ed., pag. 42.

1844. » laevis Don. DESHAYES in LAMARCK, Hist. N. A. s. V., X, p. 452. 1847. » cypraeola Br. MICHELOTTI, Descr. Foss. Mioc. p. 323, (pars.). 1847. » laevis Don. SISMONDA, Sym. meth. 2* ediz., p. 46.

1848. Erato laevis Gray. BRONN, Index paleont., p. 465.

1851. » » Don. HOERNES, Foss. Moll. tert. Bech.Wien., p. 79.

1852. » DA D'Onbi D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., III, pag. 170.

1853. » » Don. BRONN, Lethaea geognost., III, p. 577, Tav. 42, fig. 8. 1853. » » » NEUGEBOREN, Beztr. tert. Moll. Ober Lapugy, p. 14. 1862. » » » DODERLEIN, Giac. terr. mioc. Ital. cent., p. 24 (106). 1863. » » » SPEYER, Cass. tert. Conch., pag. 15.

1868. » » » WEINKAUFF, Conch. Mittelmeeres, II, p. 18.

1873. » » » COCCONI, Enum. Moll. Parma e Piac., p. 105.

1875. » » » SEGUENZA, St. str. form. pl. It.mer., (B.C.G.I.) p. 152. 1877. » » » ISSEL, Fossili marne Genova, pag. 28.

1878. » » » LOCARD, Descript. Faune Mollasse Lyonn. pag. 44. 1878. » » » PARONA, Plioc. Oltrepò pavese, pag. 71.

1880. » » » SARTORIO, Cozze S. Colombano ed i suoi fuss., p. 20. 1881. » » »var.cypraeola FONTANNES, Gast. pi. Rhòne, p. 107, Tav. 7, f. 4. 1890. » » » e var. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2177. 1890. » » » DELLA CAMPANA, Plzoc. ant. Borsoli, p. 17.

Elveziano : Colli torinesi (alquanto rara). Tortoniano: Tetti Borelli e Stazzano (alquanto rara).

S F. Sacco.

60 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Piacenziano: Astigiana, Primeglio, Masserano; Villalvernia, Fontanili, Vogherese ; Piacentino: Genova, Borzoli, Savona, Zinola, Albenga, R. Torsero, Bussana, Bordighera, Nizzardo (frequentissima).

Astiano: Astigiana (frequente).

OSSERVAZIONI. È solo nel complesso che si può distinguere la var. cypraeola dal tipo vivente, giacchè i suoi singoli caratteri, esaminati in una serie di forme, veggonsi anche comparire in alcuni individui del tipo. Gli esemplari astiani sono generalmente ur po’ meno rigonfi di quelli piacenziani (come quello figurato dal BROCCHI).

E. LAEVIS var. PERNANA SACC. (Tav. lll, fig. 64). Testa minor, saepe subtriangularis. Alt. 3-5 Mm. Lat. 2'/,-35/, Mm.

Elveziano: Colli torinesi, Sciolze (non rara).

Tortoniano: Tetti Borelli; Montegibbio (rara).

Piacenziano: Astigiana, Villalvernia, Fontanilij Piacentino; Savona, Zinola, Rio Torsero, Bordighera (frequente).

Astiano: Astigiana (frequentissima).

OssERVAZIONI. Probabilmente le è molto affine la var. exmaugeriae Sacc. (1848. Erato maugeriae Gray. Woop., Crag Moll., pag. 19, Tav. II, fig. 11) del Plioc. inglese.

E. LAEVIS Var. ELONGATA SEGU. (Tav. 1lll, fig. 65).

(1880. SEGUENZA, Formaz. terz. Prov. Reggio Calabria, pag. 253).

Testa elongatior, spira eminentior.

Elveziano: Colli torinesi (non rara).

Tortoniano: Tetti Borelli, Stazzano, S. Agata, Montegibbio (non rara).

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Savona, Zinola, Albenga, R. Torsero, Bordi- ghera (frequente).

Astiano: Astigiana (frequente).

OssERVAZIONI. Le è forse identificabile la miocenica E, Zaevis secondo M.

HoERNES (1851. Tav. 8, fig. 16). E. LAEVIS Var. BREVISPIRA SEGU. (Tav. Ill, fig. 66). (1880. SEGUENZA, Formaz. terz. Prov. Reggio Calabria, pag. 253).

Testa subtriangularis; spira brevior.

Piacenziano: Villalvernia, Fontanili; Piacentino; Zinola, R. Torsero (non rara).

OssERVAZIONI. Le sono affini la E. laevis var. spira retusa di Cocconi (1873. En. Moll. Parma e Piacenza, pag. 105), e la Erato pieris De STEF. e PANT., che con- sidero pure come una semplice varietà di E. Zaevis.

E. LAEVIS Var. LABIANGULATA SACCO. (Tav. Ill, tig. 67). Testa affinis var. cypraeola, sed labium externum superne productius, arcuatius. Piacenziano: Astigiana; Montiglio; Masserano; Piacentino; Zinola, R. Torsero, Bor- dighera (frequente). Astiano: Astigiana (frequente).

LS

DESCRITTI DA F. SACCO 61

E. LAEVIS var. suBaLATA SACC. (Tav. III, fig. 68).

Testa ventrosior, pyrulatior, vel subtriangulata. Labium externum expansior, su- perne productior. Piacenziano: Masserano; Piacentino; Savona, Zinola, R. Torsero, Bordighera (freq.).

E. LAEVIS Var. UNIPLICATA (DeP.).

(1881. Erato uniplicata Dep. DEPONTAILLER, Diagn. esp. n. PI. Alp. m., J. C.,XXIX, p. 179).

Piacenziano: Nizzardo (rara).

OsservazioNI. La figura di Erato cypraeola data dal Risso (Prod. Europe mèr., IV, Tav. VII, fig. 85) rappresenterebbe questa forma, secondo il DEPONTAILLER; ma trattasi della cattiva figura di una forma affine alle var. cypraeola, subalata, ecc. Non ebbi in esame questa forma che potrebbe forse solo rappresentare un’anomalia.

ERATO SPIRALIS (Dop.). (Tav. lll, fig. 69).

Testa medio-parva, laevis, elongato-fusoidea; spira elatissima. Labium columellare sublaeve, vel depressissime, fere oblite pluridenticulatum ; în regione basali, bi vel tri- plicatum, longitudinaliter intus lacvissime depressum, extus laeviter subangulatum ; labium externum intus laeve, ertus permarginatum. Apertura substricta.

Alt. 7|, Mm. Lat. 4'/, Mm.

1952. Marginella spiralis Dod. DODERLEIN, Giac. terr. inioc. Ital. centr., p. 24 (106).

Tortoniano: S. Agata fossili, Montegibbio (non rara).

OsseRvaZIONI. Dalla collezione DopERLEIN del Museo di Modena ebbi in comuni- cazione coll’indicazione: Marginella spiralis Dop., un solo esemplare che figuro a tipo della specie; quantunque esso abbia in parte caratteri di Marginella, la mancanza assoluta delle tipiche pieghe columellari l’avvicinano piuttosto alle Erato, per esempio alla var. elongata dell’E. laevis; ma l’esame di un solo esemplare (che potrebbe essere alquanto anomalo) non basta per stabilire la precisa collocazione della forma, che probabilmente in generale è più denticulata di quello che mostri l’unico esemplare esaminato.

La Marginella eratoformis H. A. del Miocene del bacino viennese ricorda alquanto la specie in esame.

Attualità E. laevis e var.

} cypraeola pernana exmaugeriae elongata labiangulata

Astiano E. laevis e var. cypraeola pernana eemaugeriae elongata brevispira pieris labiangulata subalata uniplicata subcypraeola

) dertincrassata cypraceola

| pernana elongata

subeypraeola

pernana

Piacenziano E. laevis e var.

Teortoniano E. incrassata E. laevis var.

Elveziano E. laevis var.

Tongriano Erato prolaevis

62 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Sottog. ERATOPSIS HoERNES e AUINGER, 1880.

Il BorrTGER (1884. Uebergtinge von Eratopsis zu Erato, N. Jahrb. II, pag. 136) segnalando passaggi dagli Erato agli Eratopsis, per mezzo di E. transiens ed E. Kima- kowiczi, proporrebbe l’abolizione di questo sottogenere, ciò non credo accettabile.

EraATOPSIS BARRANDEI (H. A.). (1880. HOERNES e AUINGER. Gastr. I u. II mioc. Med. stufe, p. 64, Tav. VIII, f. 8).

È una specie molto variabile; le forme del miocene viennese sono generalmente più piccole ed a columella meno denticulata di quelle del Piemonte, ma in considerazione della suddetta grande variabilità credo opportuno di considerarle tutte come appartenenti alla stessa specie tanto più che anche la derivata 4. scabriuscula (GRAY) vivente nei mari tropicali presenta pure numerose ed assai spiccate variazioni.

La forma scelta come tipo della E. Barrandei credo rappresenti, colle sue pieghe columellari molto protratte all’esterno, una forma poco comune e che logicamente a- vrebbe dovuto costituire piuttosto una varietà che la specie tipica. Le denticolazioni labiali talora scompaiono del tutto come vediamo nella var. Zaevilabiata Sacco. (1880. Eratopsis Barrandei A. HorRNES e AuInGER, Gastr. I u. II mioc. Med. stufe, Tav. VIII, fig. 9). Gli esemplari dell’Elveziano piemontese erano finora confusi con quelli delle Marginella e degli Erato.

Credo opportuno di notare qui come le forme eoceniche (crenata, Wateleti, Bernayi) ed oligoceniche (costulata), poste dal Cossmann e dal KoENEN tra le Eratopsis, pure av- vicinandosi alquanto alle vere Eratopsis, se ne distinguono anche a primo tratto per la mancanza di granulazioni ed invece per la presenza di costole che dalla regione boccale si sviluppano sin sul dorso, avvicinandosi quindi molto più alla Trivia, costituendo così un nuovo anello di congiunzione fra generi diversi, per cui propongo per esse il nome di Eratotrivia Sacc. 1894, ponendone a tipo l’E. crenata (DESH.).

E. BARRANDEI Var. PLANULOSA (Bon.). (Tav. 111, fig. 70). Testa plerumque major, oblongior. Denticuli columellares extus non producti, saepe

depressiores vel subobliti; denticuli labii externi saepe rariores inter se distantiores. Alt. 5-9 Mm. Lat. 3!|,-5/, Mm.

1827. Marginella planulosa Bon. BONELLI, (în litteris et schedis).

1842. » » » SISMONDA, Syn. meth. 1% ed. pag. 42. 1847. » » » _ » » ed. pag. 46. 1852. » » » D'ORBIGNY, Prodr. Pal. str. III, pag. 5l.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (non rara). OssERvAZIONI. Se le forme torinesi dovessero specificamente distinguersi da quelle dell’E. Barrandei, la forma descritta dovrebbe naturalmente appellarsi E. planulosa (Bon.).

E. BARRANDEI Var. SUBASULCATA SACCO. (Tav. ll, fig. 71). Testa affinis var. planulosa Bon., sed sulcus dorsalis valde minus profundus, vie visibilis. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara). OsseRvazionI. Serve di passaggio alla var. /auroasulcata SAcc.

DESCRITTI DA F. SACCO 63

E. BARRANDEI Var. TAUROASULCATA SACCO. (Tav. Ill, fig. 72).

Testa affinis var. planulosa Bon., sed sulcus dorsalis nullus.

Elveziano: Colli torinesi, Baldissero, Sciolze (frequente).

OssERvAZIONI. Parrebbe a primo tratto una specie a se, ma collegasi colle forme solcate per mezzo della var. subasulcata tanto più che talora presenta ancora un inizio di leggero solco sulla regione caudale; d’altronde anche nel bacino viennese vediamo una varietà affine, la var. asulcata Sacc. (1880. Eratopsis Barrandei var. B. HOERNES e Auger, Gastr. I. II mioc. Med. stufe, Tav. VIII, fig. 10); consimili variazioni osservai su diversi esemplari della vivente £. scabriuscula.

E. BARRANDEI Var. SUBAGRANULOSA SACC. (Tav. ll, fig. 73).

Testa affinis var. planulosa Bow., sed sulcus dorsalis suboblitus, granulationes de- pressiores, passim suboblitae, deinde testa sublaevis. Elveziano: Colli torinesi, Baldissero (non rara).

64 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Fam. AMPHIPERASIDAE H. u. A. Apaws.

Genere AMPHIPERAS Growovius 1781. (Ovula Bru. 1789).

Siccome sin dal 1781 il Gronovius nel Zoophilacium Gronovianum istituì e caratte- rizzò perfettamente il genere Amphiperas ponendone a tipo la Bu/la ovum L., non trovo motivo per cui si abbia da usare invece il nome posteriormente proposto di Ovu/a per l’identico gruppo, quantunque detto nome sia stato generalmente adottato. Non credo si debba andare contro l’uso comune di un dato nome quando esiste qualche incertezza circa il suo significato iniziale, ma nel caso presente trattasi di un nome chiarissima- mente istituito e solo ingiustamente dimenticato; contro la legge inesorabile della priorità non valgono in questo caso i nomi di LAMARCK, di CuvIeRr, di DesHAYES e cento altri autori che adottarono senz’altro la denominazione del BRUGUIERE.

Sott. NEOSIMNIA FiscHER, 1884.

NEOSIMNIA SPELTA (LINN.).

(1757. LINNEO (BulZa). Systema Naturae, Ed. X, pag. 726).

1814. Bulla spelta L. BROCCHI, Corch. foss. subapp., Il, pag. 278.

1825. Ovula » » DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 37, p. 133.

1827. » » » BONELLI, Cat. m.s. Mus. Zool. di Torino, N. 2643. 1831.» » LK. BRONN, Ital. tert. Geb., pag. 17.

1842. » » » SISMONDA, Syn. meth, ediz., pag. 42.

1847. » » » _ » » » RASO: » 46.

1847. » RARGET:, MICHELOTTI, Descript. Foss. Mioc., pag. 324. 1848.» PNL: BRONN, Index paleont. pag. 888.

1851. » » » HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., pag. 76. 1852. » » » D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str., ll, pag. 170.

1868. » » » DA COSTA, Gastr. dep. terc. Portugal, pag. 50. 1868. » » » WEINKAUFF, Conch. Mittelmeers, lI, pag. 3.

1873. Birostra spelta L. COCCONI, Enum. Moll. Parma e Piacenza, p. 163.

1881. Ovula spelta Linn. NYST, Conchyol. terr. tert. Belg., pag. 61.

1881. » Yormosa BAGATTI, Agg. Enum. Moll. Parma e Piacenza, pag. 28. 1890. » spella Linn. SACCO, Cat. pal. Bac. terz. Piemonte, N. 2176.

PElveziano: Colli torinesi (rara). Piacenziano: Piacentino; Albenga (rara). Astiano: Astigiano; Piacentino (rara). OssERVAZIONI. È notevole come questa forma, forse per la sua semplicità, abbia poco variato dal Miocene al giorno d’oggi; a cGire il vero io non ebbi in esame alcun esemplare dell’Elveziano di Torino, giacchè l'esemplare posseduto ed accennato dal Mi-

DESCRITTI DA F. SACCO 65

‘CHELOTTI nel 1847 non esiste più nella sua collezione; ma dall’esame delle figure date dall’HoERNES e dai numerosi esemplari che vidi del miocene della Turrena, risulta che le «forme mioceniche sono specificamente attribuibili alla N. spelta, di cui costituiscono una ‘semplice varietà, leggermente più stretta, ecc., cioè la var. miocenica Saco. (1851. Ovula spelta Lk. HoRNnES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., Tav. 8, fig. 17). Nel pliocene del- l’Europa settentrionale furono segnalate alcune varietà alquanto ovulate, subottuse, var. Leathesi (Sow.) e var. brevior Woop che parrebbero quasi far passaggio alla N. passe- rinalis. Dalle indicazioni del BroccHI parrebbe che la sua Bulla spelta non si riferisse veramente alla tipica N. spelta L., ma a qualche varietà di N. passerinalis; però trat- tandosi di semplice indicazione senza figura minuta descrizione la cosa rimane dubbia, d’altronde essa ha grande importanza.

N. SPELTA var. PLIOMAJOR SACC.

(Tav. ll, fig. 74).

Testa maior, plerumque regularius fusiformior. Alt. 16-21-28 Mm. Lat. 54/,-8-9 Mm.

LAMARCK, Ann. du Mus.. Vol. XVI, pag. 114. Lk. DEFRANCE, Diet. Sc. Nat., Vol. 37, pag. 132.

BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1640. Lk. LAMARCK, Hîist. Nat. An. s. Vert., X, pag. 478.

1810. Ovula birostris

1825. 1826. 1844.

» » »

1881. Birostra »

» BAGATTI, Agg. Enum. Moll. Parma e Piacenza, pag. 28.

Piacenziano: Piacentino (rara). Astiano: Astigiana; Piacentino (alquanto rara).

N. SPELTA Var. ACUTOGRACILIS SACCO.

(Tav. Ill, fig. 75).

Testa gracilior, constrictior, regularius fusiformis. Astiano: Astigiana (non rara). OsseRvAZIONI. Si avvicina molto alla var. miocenica.

NEOSIMNIA PASSERINALIS (Lk.).

(Tav. ll, fig. 76).

Testa ovato-ventricosa, laevis, vix rostrata; labio arcuato laevissimo (LAMARCK). Alt. 17-26 Mm. Lat. 10-15 Mm.

1810. Ovula passerinalis Lk.

1825. 1826. 1831. 1838. 1840. 1842. 1844. 1847. P1848. 1851. 1852. 1873. 4890.

»

% % %

» »

Desh. Lk.

»

LAMARCK, Ann. Mus., Hist. Nat., Vol. XVI, p. 114. DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 37, pag. 132. BONELLI, Cat. m. s. Mus. Zool. Torino, N. 1641. BRONN, Jtal. tert. Geb., pag. 17.

MICHELOTTI, Neues Jahrb. v. Leon. u. Bronn., p. 369. BELLARDI e MICHELOTTI, Sagg.or., p.65, T. VII, f. 4,5. SISMONDA, Syn. meth., ed. pag. 42.

LAMARCK, Hist. Nat. An. s. vert., X, p. 478. SISMONDA, Syn. meth., ed., pag. 46.

BRONN, Index paleont., p. 888.

HOERNES, Foss. Moll. tert. Beck. Wien., pag. 76. D’ORBIGNY, Prodr. Pal. str. III, pag. 170.

COCCONI, Enum. Moll. Parma e Piacenza, pag. 163. SACCO, Cat. pal. Bac. tera. Piemonte, N. 2175.

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; ‘Liguria (non rara).

Astiano: Astigiana (rara).

66 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

Osservazioni. Malgrado alcuni caratteri che l’avvicinano a qualche Simnia, sembrami collegarsi specialmente colle Neosimnia, tanto più che alcune sue varietà. allungate sembrano tendere verso le forme più ottuse (Leathesi, brevior) di N. spelta. La N. passerinalis non è poi assolutamente confondibile colla vivente N. adriatica come ammette il Cocconi, anche solo per lo spiccato carattere distintivo della mancanza di denticolazioni labiali. Rifiguro l'esemplare già figurato da BeLLARDI e MICHELOTTI, poichè per essere il primo figurato, concordante colla descrizione del LAMAROK, esso può ritenersi come tipo della specie; d’altronde nel lavoro di BeLLARDI e MicHELOTTI detto esemplare era stato figurato un po’ più rotondo del vero. Alla specie in esame ed a sue varietà sono da riferirsi le indicazioni di Ovula adriatica, O. lactea, O. pyriformis e Cyphoma intermedia, date dal BaGatTI (1881. Agg. Enum. Moll. Parma e Piacenza, pag. 28).

N. PASSERINALIS Var. SUBBICONICA SAoc. (Tav. ll, fig. 77). Regio ventralis et labium externum subangulata, deinde testa pseudobiconica, Astiano: Astigiana (alquanto rara).

OssERVAZIONI. Detto carattere appare eziandio talvolta nella N. spelta indicando tendenza od affinità alle Cyphoma.

N. PASSERINALIS Var. PLIOTRANSIENS Saco. (Tav. III, fig. 78).

Testa elongatior, fusulatior. Labium externum superne minus arcuatum. Piacenziano : Astigiana (rara).

Astiano: Astigiana (non rara).

OssERVAZIONI. Più frequente del tipo; costituisce passaggi alla var. birostroides.

N. PASSERINALIS Var. BIROSTROIDES SACC. (Tav. IMI, fig. 79, 80).

Testa elongatior, fusulatior, valde rostratior, saepe major. Labium externum superne valde minus arcuatum.

1814. Bulla birostris L. BROCCHI, Cornch. foss. subapp., II, p. 278.

1825. Ovula haliotidea Ren.? DEFRANCE, Dict. Hist. Nat., Vol. 37, p. 131. 1827..10» birostris SASSO, Saggio Geol. Bac. terz. Albenga, pag. 481. 1848. » » L. BRONN, Index paleont. pag. 887.

1868. » adriatica Sow. WEINKAUFF, Conchyl. Mittelmeers, II, pag. 2

Piacenziano: Astigiana; Piacentino; Albenga, R. Torsero, Ventimiglia (non rara).

OssERVvAZIONI. Forma interessante sia perchè abitatrice specialmente dei fondi tranquilli e fangosi, mentre il tipo appartiene ad una zona batimetrica superiore, sia perchè costituisce quasi passaggio alla var. brevior della N. spelta, e serve così quasi a collegare due specie apparentemente tanto diverse. Gli esemplari maggiori di N. pas- serinalis appartengono a questa varietà, e per la loro forma comprendesi come il BrOccHI li abbia paragonati alla Bu/la birostris; mostra pure qualche carattere di rassomiglianza colle Simnia. Negli esemplari a labbro esterno ispessito si osserva talora qualche leggero accenno di locale ondulazione subdentale, ciò che ricorda la N. adriatica; ma più fre- quentemente il labbro è alquanto gracile e meno spiccatamente angoloso. Cogli esemplari adulti ne trovai uno giovanissimo, spiccatamente distinto per avere l’apice depresso subumbilato. Alla var. dirostroides è affinissima la var. Capellinii (De STEP. e PANT.).

DESCRITTI DA F. SACCO 67

\ obtusa

Attualità N. Sl. Ro ceri N. ra | | brevior 9 Astiano Aa halca Gvar. ) "dai pliotransiens | | acutogracilis sbiconicgi (reno N. passerinalis genioÌ {_ Capellinii Piacenziano N. spelta e var. } Leathesi birostroides \var.e N. passerinalis I l pliomajor pliotransiens Elveziano N. spelta var. miocenica Tongriano ?_N. ? Bosqueti

Bartoniano Neosimnia ? rostralina

Sottog. VOLVA BoLTEN 1798 (Radius Montfort 1810).

VOLVA TAURINENSIS SACC. (Tav. lll, fig. 81).

Testa elongato-fusiformis, subrecta, gracilis, ad utramque ertremitatem perrostrata; în regione rostrali prope aperturam laevissime oblique striolata. Labium externum sub- incrassatum, laeve, marginatum, in regione basali angulatum, Apertura stricta, tantum în regione basali laeviter dilatata.

Alt. 18 Mm. Lat. 5 Mm.

Elveziano: Sciolze (rara).

OssERvAZIONI. Specie interessantissima per la sua antichità e per la sua forma che collegasi colla vivente V. birostris, ma specialmente colle viventi V. gracilis (Ap. et REEVE), V. recurva (Ap. et Reeve) e V. longirostrata (Sow.).

ERRATA CORRIGE Pag. Lin. 6 20 Cipraea Uyna Cypraea tyne 10 25 Panterinaria Pantherinarvia 12 32 Z. subrostrata V. subrostrata 12 32 Z. Moloni V. Moloni 50 5 T. sphaericula T. splaericulata 52 29 T. sphaerica T. sphaericulata

.55 20 L. limacina S. limacina

9 F. Sacco.

68 MOLLUSCHI LEI TERRENI TERZIARII DEL PIEMONTE ECC.

INDICE ALFABETICO

Adusta, p. là, 33, 34. pio P. Aricia, p. AMPHIPERASIDE, p. 64. Amphiperas, p. 64. Basterotia, p. 5. Basterotia var. denticulolyncoides, p. 7. : var. extuspirata, p. $. Id. leporina, p. 5, 10.

Id. var. lyncoides, p. 6. Id. var. praecedens, p. 6. Id. var. praelonga, p. 6.

Id. sublynceoides, p. 7.

Id. var. taurogibbula, p. 7. Id. var. tauromarginata, p. 7. Id. var. taurospirata, p. 7

Id. var. taurorotunda, p. 8. Id. var. vindobonensis, 6.

Bernaya, p. 12, 13, 14. Id. var. ‘alabamensis, p. 33. Id. media, p. 33. Id. sphaeroides, p. 33. Birostra birostris, p. 65. Id. spelta, p. 64. Bulla birostris, p. 65. Id. diaphana, p. 46. Id. ovum, p. 64. Id. spelta, 64, 65. Cribraria, p. 34. Cyphoma, p. 66.

Id. intermedia, p. 66. Cypraedia, p. 44, 45. Cyproglobina, p. 44.

A pisularis, p. 49.

primopsis, p. 49. CYPRAE!DAE, pb: Cvpraea, p. 5.

Cypraea achatidea, p. 27, 28. Id. affinis, p. 50, 51, 52, 53. Id. albuginosa, p. 24. Id. algoensis, p. 13. Id. ambigua, p. 12, 33, 34, 35.

Id. amygdalina, p. 18.

Id. amygdalum, p. 16, 21, 22, 29, 40, 42, 43, 44.

Id. angistoma, p. 14.

Id. angusta, p. 34, 40.

Id. angustata, p. 40.

Id. anhaltina, p. 14.

Id. annularia, p. 22

Id. annulus, p. 19.

Id. antiqua, p. 14.

Id. argus, p. 9.

Id. atomaria, p. 34.

Id. avellana, 51, 52.

Id. Bourgeoisi, p. 40.

Id. Brocchii, 16, 19, 22, 23, 26. Tarsia candidula, p. 48.

Id. corbuloides, p. 49.

Id. coccinella, p. 46, 47, 50. Id. Cocconti, p. 26.

Cypraea

[i

. Var.

. Var.

[ari

» Var.

. Var.

columbaria, 29, 30. dertonensis, 51. diluviana, p. 16. dimidiata, p. 51, 53. duclosiana, p. 56, 57. eburnina, p. 18. elongata, 21, 30, 31, 32. erosa, p. 35. europaea, p. 46, 47. exglobosa, p. 15. expansa, p. 19. fabagina, p. 9, 10, 13, 15, 16, 17, 24 fiaveola, p. 33. È flavicula, 28, 30, 31, 32. fiavopunctata, P. 19. fulva, p. 25. Genei, p. 11. gibbosa, p. 8, 9. globosa p. 15, 26, 27. globulus, p. 11. Grateloupi, p. 32. Grayi, p. 49, 50, 51. Haweri, p. 12, 13, 14. hirundo, p. 26. impura, p. 20, 34. inflata, p. 37, 38, 42, 43. iniquidens, p. 14 15. irrorata, p. 36. Isabella, p. 30, 32. Jousseaumei, p. 39, 40. Koninckyi, p. 36. labrosa, p. 33, 42. laevigata, 46. Lanciae, p. 18, 22. leporina, p. 5, 6. longiscata, 31. lucida, p. 12. lucida, p. 33. lurida, p. 26. Iyncoides, p. 6, 7. lynae, p. 6, 11. macrodonta, p. 11. marginata, p. 39, 40. mazima, p. 22. media, 13. michaudiana, p. 18. minor, p. 9, 10, 50. moneta, p. 13, 19. mus, 25, 26. neglecta, p. 36. Neumayeri, p. 45. nucleus, p. 56. nucula, p. 28. obsoleta, p. 48. ovulea, p. 38. ovulina, p. 38. ovum, 9, 10, 11, 17. pantheri pig P. 10. pediculus, p. 52, 53, 54. pelliculus, p. 46.

DESCRITTI DA F. SACCO 69

Philippii, p. 14.

physis, p. 16,26, 27, 28, 40.

Id. pinguis, p. 23, 24.

Id. pisolina, p. 49.

Id. porcellus, p. 13, 25.

Id. praesanguinolenta, p. 18.

Id. praesulcata, p. 56.

Id. Proserpinae, p. 44, 45.

Id. prunum, p. 11.

Id. pseudomus, p. 22.

Id. pyrula, p. 8, 25, 27, 42.

Id. pyrum, p. 22,. 25, 27, 31.

Id. quadrimaculata, p. 36.

Id. rattus, p. 8.

Id. retusa, p. 48.

Id. rufa, p. 25, 26, 27,.30.

Id. rugosa, p. 12.

Id. sanguinolenta, 29, 30, 41, 43.

Id. Sowerbyi, p. 36.

Id. sphaericulata, p. 47, 48.

Id. sphaeroides, p. 14.

Id. splendens, p. 12, 14, 33, 34, 3

bi

Cypraea Id.

Id. staphylea, p. 56. Id. stercoraria, p. 8. Id. subambigua, p. 12. 33.

1a. subamygdalum, p. 8, 18. Id. subannularia, p. 18.

Id. subatomaria, p. 35.

Td. subcolumbaria, p. 30.

Id. subelongata, p. 21, 31, 32. 1d. subercisa, p. 14, 15.

Id. subhirundo, p. 36. Id. subleporina, p. 5. Id. sublyncoides, p. T. Id. subovum, p. 10, 11, 17. Id. subpediculus, p, 54. Id. subphysis, p. 40. Id. subrostrata, p. 12. Id. subursellus, p. 24, 36. Id. sulcicauda, p. 56. Id. talpa, p. 30, 31. Id. testudinaria, p. 6. Id. tigris, p. 10, 11. Id. var. undulata, p. 18. Id. ursellus, p. 24. Id. utriculata, p. 26, 27, 42, 43. Erato, p. 58. Erato var. brevispira, p. 60. Id. var. cypraeola, p. 59. Id. cypraeola, p. 59. Id. var. dertincrassata, p. 58. Id. var. elongata, 60, 61. Id. var. exmauseriae, p. 60. Id. var. incrassata, p. 59.

Lar]

Id. incrassata, p. 58. Id. Kimakowiczi, p. 62. Id. var. labiangulata, p. 60. Id. laevis, p. 58, 59, 60. Id. Mauseriae, p. 60. Id. Mauseriae, p. 59. Id. var. pernana, p. 60.

Id. pieris, p. 60.

Id. prolaevis, p. 58.

Id. var. spira retusa, p. 60. Id. spiralis, p. 61.

Id. var. subalata, p. 61.

Erato var. subeypraeola, p. 58.

Id. subeypraeola, p. 58. Erato var. taurofusata, p. 58. Id. transiens, p. 62.

Id. var. uniplicata, p. 61. Id. uniplicata, p. 61.

Id. var. ventricosa, p. 59.

Eratopsis, p. 62.

Eratopsis agranulosa, p. 53.

Id. var. asulcata, p. 63,

Id. var. Barrandei, p. 62.

Id. var. laevilabiata, p. 62.

Id. var. planulosa, p. 62.

Id. scabriuscula, p. 62.

Id. var. subasulcata, p. 62.

Id. var. tauroasulcata, p. 63. Eratotrivia, p. 62. Eratotrivia Bernayi, p. 62.

IG costulata, p. 62. Id. crenata, p. 62. Id. Wateleti, p. 62.

Er'osaria. p. 35.

Erosaria, p. 18, 34.

Erosaria erosa, p. 35.

Id. spurca, p. 36.

Erronea, p. 18.

Jenneria, p. 55.

Jenneria acarinata, p. 55.

Id. var. amplesulcata, p. 57. Id. var. asulcolaevis, p. 56.

Id. var. circumlaevigata, p. 56. Id. var. costicillatior, p. 55. Id. duclosiana, p. 55, 56. Id. var. laeviappenninica, p. 55. Id. var. laevissima, p. 57.

Id. var. lapugyensis, p. 57.

Id. var. ovatolaevis, p. 55, 57. Id. var. propustulata, p. 57. Id. pustulata, p. 57.

Id. var. taurolaevis, p. 56.

Id. var. subasulcolaevis, p. 57. Id. var. subnucleus, p. 57.

Id. var. subpustulata, p. 56. Id. var. suleicauda, p. 56.

Id. var. sulculata, p. 55.

Jousseaumia, p. 8.

Luponia, p. 36.

Luponia, p. 13, 18, 30.

Luponia algoensis, p. 41.

Id. var. algoensoides, p. 41.

Id. Bourgeoisii, p. 40.

Id. var. Davidi, p. 43.

Luponia var. dertoconjungens, p. 43. Id. var. dertocrassula, p. 42. Id. var. dertotransiens, p. 42, 43. Id. Dollfussi, p. 44.

Id. var. examygdalum, p. 43.

Id. var. gracililabiata, p. 39.

Id. hilarionensis, p. 44.

Id. hyantula, p. 37.

Id. var. hyantula, p. 44.

Id. inflata, p. 37, 44.

Ida. var. inflatogibba, p. 38.

Id var. interruptedentata, p. 49.

Id. Jousseaumei, p. 39.

Id. var. juvenogracilis, p. 39.

Id. labrosa, p. 37, 42.

70 I MOLLUSCHI DEI TERRENI TERZIARII

Id. Laubrierei, p. 44. Id. var. longappennica, p. 40. Id. var. miobadensis, p. 43. Id. var. miocolligens, p. 43.

Id. oligolaevis, p. 38, 39. Id, oligovulaea, p. 37. Id. var. ovulaea, p. 38.

Id. ovulina, p. 38.

Id. var. parvoastensis, p. 40, 43. Id. var. parvolonga, p. 40, 44.

Id. var. proalgoensoides, p. 39, 40.

Id. var. pseudoadentata, p. 40 Id. var. pyrulatior, p. 38.

Id. var. rotundocrassa, p. 39. Id. var. rotundogallica, p. 40.

Id. similis, p. 44. Id. sphaerica, p. 37, 44. Id. subphysis, 37, 40, 42.

Id. var. tauroamygdalum, p. 41.

Id. var. taurolabrosa, p. 41.

IA. var. taurolongiuscula, p. 38.

IA. var. tauroperlonga p. 41.

Id. var. taurosimplex, p. 38.

Id. var. voslauensis, p. 42. Luponovula, p. 44. Luponovula var. ariciopsis, p. 45.

Id. var. extusadentata, p. 45.

Id. Neumayeri, p. 45.

Id. var. normalis, p. 45.

Id. oligovata, .p 44.

Id. Proserpinae, p. 44, 45.

Luria lurida, p. 7 Lyncina, p. 9, li Lyncina var. conjungens, ‘p. 10.

Id. melanostoma, p. 12.

Id. minor, p. 9. Mauritia, p. 5.

Id. appenninensis, p. 5.

Mandolina, p. 8. Mandolina gibbosa, p. 8. Id. var. longantiqua, p. 9. Id. var. muceronatoides,' p. 9. Id. var. pergibba, p. 9. Marginella cypracola, p. 58, 59. Id. eratoformis, p. 61. Id. laeviîs, p. 58, 59. Id. planulosa, p. 62. Id. spiralis, p. 61. Monetaria, p. 13, 16, 17, 18, 34. Id. annulus, 20. Monetaria, moneta, Pa2don22: Naria, p. 36. Naria, p. 34, 35. Id. irrorata, p. 36. Id. planodentata, p. 26. Id. subatomaria, p. 30. Id. var. taurodentata, p. 36. Neosimnia, p. 64. Neosimnia var. acutogracilis, p. 65. Id adriatica, p. 66. Id. var. hirostroides, p. 66. Id. Bosqueti, p. 67. Id. var. brevior, p. 65, 66. Id. var. Capellinii, p. 66, Id. var. Leathesi, 65, 66. Id. var. miocenica, p. 65. Id. passerinalis, p. 65.

Id. Id.

DEL PIEMONTE ECC.

var. pliomajor, p. 65. var. pliotransiens, p. 66.

Id. rostralina, p. 67. Id. spelta, p. 64. IA. var. subbiconica, p. 66.

Nuclearia nucleus p. 56. Ovula, p. 64. Ovula adriatica, p. 64.

Id.

birostris, p. 65, 66. formosa, p. 64. haliotidea, p. 66. lactea, p. 66. passerinalis, p. 65. pyriformis, p. 66. spelta, p. 64, 65.

Pantheriaaria, p. 10. Pantherinaria fossilis, p. 10.

Id.

var. pantherina, p. 10.

Porcellana, p. 31.

Porcellana exusta, p. 7. Proadusta, p. 33. Proadusta, p. 12.

Proadusta, var. arostrata, p. 35.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. IA. Id.

var. denticulina, p. 34. var. extusplicata, p. 35. var. longitala, p. 34. Neugeboreni, p. 35. var. nudispira, p. 35. var. parvitala, 34. var. rimulata, p. 34. splendens, p. 33. var. subambigua, p. 35. subatomaria, p. 35. var. submonetaria, p. 34.

Pustularia, p. 55. Pusula, p. 54.

Pusul Id.

a pediculus, p. 54 var. subpediculus, p. 54.

Radius, p. 67. Simnia, p. 66. Staphylaea, p. 55.

Id.

limacina, p. 55.

Stolida, p. 32, 34, 25, 36.

Id.

tabescens, p. 82.

Talparia, p. 31

Tiene. sp. sb

Trivia, p. 46. Trivia, p. 46.

Trivia, affinis, p. 50, 52.

Id.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

affinis, p. '48, 02, 53. Angliae, p. 48, var. anglioaffinis, p. 52. var. antiquosphaera, p. 47. avellana, p. 51, 52, 53. var. avellana p. 49. var. avellanula, p. 51, 52. Bouryi, p. 46, 53. var. burdigalensis, p. 50. candidula, p. 48. coccinella, p. 47.

. var. coccinelloides, p. 46. . var. colligens, p. 11.

corbuloides, p. 44.

. var. crassa, p. 48.

. var. dertominor, p. 51. . var. dertonensis, p. 51. . var. dertoparvula, p. 51, 52.

Id. Id. Id. Id. Id. IGEA Ip. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. 1d.

Id. Id.

Id. Id. Id. Id.

Var.

DESCRITTI DA F. SACCO

dimidiata, p. 50, 51, 52, 53. dimidiatoaffinis, p. 51. dorsolaevigata, p. 52, 53.

anom. eratopsoides, p. 53.

Var.

Var.

Var.

Var.

Var.

Var.

Var.

Var.

Var. Var.

Var.

Var.

Var.

Var. Var.

‘Trona, p. Voluta cypraeola, p. 59. Voluta laevis,, p. 58. Volva, p. 67. Volva birostris, p. 67. gracilis, p. 67. longirostrata, p. 67. ricurva, p. 67. taurinensis, p. 67. Vulgusella, p. 10. Vulgusella angystoma, p. 12.

Id.

Id. var. Haveri, p. 12.

Id. var. macrodonta, p. 11.

Id. Id. Id. Id.

europaea, p. 46, 52. europaca, p. 48, 53. excoccinella, p. 50. Farachii, p. 46, 53. gibba, p. 48.

globosa, p. 48.

Grayi, p. 49.

inornata, p. 48. laevisulculata, p. 53. Lamarckii, p. 46, 50, 53. minor, p. 50.

obsoleta, p. 48. palumbella, p. 46, 53. parvavellana, p. 49, 54. parvosphaera, p. 48. pedicularis, p. 43. pediculus, p. 52. perobsoleta, p. 49. pisularis, p. 44. primopsis, p. 44. propeavellana, p. 49. pseudavellana, p. 49. pseudoasulcata, p. 50. pulex, p. 53.

retusa, p. 48. retusoides, p. 48. sphaericulata, p. 47, 51. sphaericulata, p. 47, 50. subrostrata, p. 12, 50. sulconitens, p. 52. taurodimidiata, p. 50. taurominor, p. 50. testudinella, p. 49, 51, 52. 5, 8.

Genei, p. 11.

Id. Moloni, p. 12.

Id. orbignyana, p. 11. Id. var. perlabiata, p. 13. Id. princeps, p, 12. Id. subrostrata, p. 12.

Id. var. tauroplanata, p. 13. Id. var. taurospirata, p. 13. Zonaria, p. 13. “Zonaria, p. 10, 12, 34.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

Var. Var.

Var.

Var. Var.

achatidea, p. 28. amygdalum, p. 21, 23. anhaltina, p. 33. annularia, p. 15, 22. antiqua, p. 33. apyriformis, p. 28, 29. Brocchii, p. 19.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. var. - VAT. VAL: . Var. . Var. «Var.

var

Var. Var. Var.

Var. Var.

Var. Var. Var.

Var.

. Var. . Var. . Var. . Var. . Var. . Var.

» VAT. . VAT. . Var.

» Var. . Var. . Var. . Var. . Var. + Var. Id.

var. . columbaria, p. 29, 35. var.

. Val. . Var.

Cocconii, p. 26.

crassidentula, p. 18. dertamygdaloides, p. 23. dertocolligens, p. 18, 29. dertofabagina, p. 18, 29. dertoflavicula, p. 32. elongatula, p. 21. exbrocchii, p. 22, 23. exglobosa, p. 15. expansa, p. 19, 20. explendens, p. 14. extusdentata, p. 20. fabagina, p. 16, 17, 26, 28, 29. flavicula, p. 30, 32. fontannesiana, p. 28. globosa, p. 15, 28. hoernesiana, p. 15. impura, p. 20. inaequilabiata, p. 15. juvenoaspira, p. 18. Juvenospirata, p. 17, 18. laterimata, p. 22, 23. Lanciae, p. 18, 22, 89. longiscata, p. 31. longovulina, p. 24. marginatissima, p. 20. mioporcellus, p. 23. muschelbergensis, p. 22. nucula, p. 28. ovatoitalica, p. 14. parvodenticulata, p. 15, 16. pinguis, p. 23. plioamygdalum, p. 28, 29. plioeylindrica, p. 26. plioglobosa, p. 26. porcellus, p. 23, 24, 28. postsphaeroides, p. 14. praesanguinolenta, p. 18. proflavicula, p. 32. pseudamygdalum, p. 28. pseudocylindrica, p. 32. pseudotypica, p. 25, 26. pyrum, p. 18, 25, 29.

Zonaria var. sanguinolenta, p.- 29, 35.

Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id. Id.

Var. var. Var. Var. Var.

Var. Var. Var. Var. Td. var. Id. var. . Var. Var: . Var. . Var. . Var. . Var. . Var. Id.

semidenticulata, p. 30. spirapatens, p. 32. spiratina, p. 24. stampinensis, p. 15. subarostrata, p. 26. subexcisa, 14, 15, 22, 40. subiniquidens, p. 15. substolida, p. 32. subursellus, p. 24. tauroannulus, p. 20. taurodenticulata, p. 15. taurolonga, p. 30. tauromagna, p. 22. tauroparvula, p. 16.

. tauroporcellus, p. 22.

tauropraecedens, p. 31. taurospira, p. 16. taurotriangularis, p. 16. taurovalis, p. 15. utriculata, p. 18, 26.

Zonarina, p. 23, 24.

TE

72

Fig.

D

10.

14. Lyncina minor (Grat.). var. conjungens Sacc. . . . . .

14 bis.

»

»

Mauritia apenninensis Sacc. . . . . +... + Basterotia leporina (Lk.) var. praecedens Sacc. .

Tav. I.

.

var. lyncoides (Brongn.) o var. denti-

culolyncoides Sace. Colli torinesi

var. tauromarginata Sacc.

var. taurospirata Sace...

sublyncoides (D'Orb.) . . . . . . +

»

*

»

»

» var. taurorotunda Sacc.

.

» var. extuspirata Sacc. 9. Mandolina gibbosa (Bast.) . . . . . +. +.

GUW.). e e ur

IAT ento dio (perjuv.) en. .0.,r

var. mucronatoides Sacc.

var. pergibba Sacc. . var. longantiqua Sace.

15. Pantherinaria pantherina (Sol.) var. fossilis Sace. 16. Vulgusella orbignyana (Grat.) var. colligens Sacc. .

17. 18. 19

20. 21.

subrostrata (Gray) var. Haveri (Micht.) (es.

»

»

var. Genei (Micht.) . . +. var. macrodonta (Bon.) (es.

tipico) tipico).

» var perlabiata Sacc..

» var. taurospirata Sace.

22. Zonaria subexcisa (Braun ) var. exsplendens Sace. .

23.

»

» »

» » »

» » »

» » »

»

var. ovatoitalica Sacc.

var. postsphaeroides Sacc.

var. subiniquidens Sacc,

var. inaequilabiata Sace. globosa (Duj.) var, taurodenticulata Sacc..

var. taurovalis Sacc. . . var. taurospira Sacc. . +

var. taurotriangularis Sace.

var. tauroparvula Sace. .

.

Cassinelle .

Carcare

AIOP AME oi A Mo N Va)

Carcare.

Colli torinesi

Stazzano

Colli torinesi

Carcare Cassinelle Carcare Dego. . Sassello

Colli torinesi

»

Località di rinvenimento.

.

Collezione în cui è conservato l'esemplare figurato.

Museo geol.

4

di Torino.

Collez. Rovasenda,

Museo geol.

Museo geol. Museo geol.

Museo geol. Museo geol.

di Torino.

di Roma. di Torino. » » di Roma. Torino.

v Vv

F_SACCO-| Molluschi terziarii del Piemonte, ecc. (Parte XV) Tav. |

Lit. Salussolia- Torino

è

Tav, II

F.SACCO- | Molluschi terziarii del Piemonte, ecc.(Parie XV)

E_TpP-_ =. vo

Fig.

1. Zonaria fabagina (Lk.) (es. sottotip.) . .

2 bis.

3.

3 ter.

49.

51.

» » 3 dis. > » » »

A Do

EMINENTI he ME IT Mo

»

»

» »

ab lata pae

(GUWe)ie na.» La

» var. juin onpirt Sacc. . + » var. juvenoaspira Sace. . . »

var. crassidentula Sacc. . . » var. Brocchii (Desh.) (es. tip. di C.

Tav. II. Località di rinvenimento Colli torinesi . . .

an-

nulus, sec. Brocchi)

. expansa (Bon.) (es. tipico) . . marginatissima Sacc. . . . . tauroannulus Sace. . extusdentata Sace . o

impura (Bell. Micht.) (es. tipico)

. elongatula Sace. var. var. anuularia (Brongn.) var. tauromagna Sacc. . var. laterimata Sacc. . var. tauroporcellus Sace.

amygdalum (Br.) (es. tipico) .

» var. dertamygdaloides Sace.

» var. mioporcellus Sacc.. pinguis (Bon.) (es. tipico). . +... è». » var. longovulina Sacc. . . . +.

» var. spiratina Sacc. . . . . porcellus (Br.) (es. tipico) . . . . .

» » var. » » var. » var.

var.

» » utriculata (Lk.) (es.

» » » » » » » »

» »

pseudotypica Sacc. . . pliocylindrica Sace. . plioglobosa Sacc, . . subarostrata Sace. È tipico di C. physîs Ba),

var. apyriformis Sacc. . + » var. nucula (Cocc.). . . + var. plioamygdalum Sace.

» var. pseudamygdalum Sace. var. dertofabagina Sace. var. dertocolligens Sacc.

sanguinolenta (Gmel.) var. columbaria (Lk.) (sottotipo)

» »

var. taurolonga Sacc.

flavicula (Lk.) (es. tipico della C. elongata Br.) . . .

» » » » » »

var. tauropraecedens Sace.

var. pseudocylindrica Sacc. . var. substolida Sace. . . . dertoflavicula Sacc.

Proadusta splendens (Grat.) var. parvitala Sacc..

v y»v

» » » » » » »

subatomaria (D'Orb.) var. extusplicata Sacc.

var. denticulina Sace. . var. longitala Sace.

var. submonetaria Sacc.

var. rimulata Sacc.. .

» var. arostrata Sacc. . . » var. nudispira Sacc. . . .

» var. taurodentata Sacc.. .

50. Naria planodentata Sacc. (es. tip. di C. Sowerbyi Micht.)

» (V. Forzano)

» . . . . .

» . . . .

» . . .

» . .

» (Monte)

» CI . . Sfazzazio, .' it. 0% in Montegibbio . . . . Collì torinesi , . .

» . . .

» pt Alia: fp it ai » Vate n fe

‘Aptiziana ti Lea

» . . . » a\' Ed » . » cip

Zipola, <a terne (a

» . . . . . . . Montegibbio . . . . * Stazzano . . .. Torrone din Colli torinesi . . . . Astigiana de

Colli torinesi . . . . Astigiana;i 1 ie e Rio Torsero (Liguria)

Stazzano: i. . ui Lo Dego adore Cassinelle. . . . .

Sassello ite

CErCArANi Mae Desa) CE

Colli torinesi . . . Bergambd 0 Laeuoi Baldissero . . . è. Colli torinesi . . ..

Collezione in cui è conservato l’esemplare figurato. Museo geol. di Torino. » » » » Collez. Rovasenda. Museo geol. di Torino.

Collez. Brocchi (Milano). Museo geol. di Torino.

Collez. Brocchi (Milano). Museo geol. di Torino. » » » Museo geol. di Modena. Museo geol. di Torino. » Collez. Brocchi (Milano). Museo geol. di Torino. » » » Collez. Brocchi (Milano). Museo geol di Torino. » Museo geol, di Modena. Museo geol. di Torino. » » Collez, Brocchi (Milano). Museo geol. di Torino.

Coliez. Rovasenda.

Museo geol. di Torino. Museo geol. di Roma. Museo geol. di Torino.

74

Tav.

Fig.

1. Luponia oligovulaea Sace. . +. . + SRL

2. > » var. pyrulatior Sace. O

3. » » var. taurosimplex Sacc. +. +. + + è.» 4. » var, taurolongiuseula Sace. .

5. » Cnn (Grat.) var. ovulaea (Bon.)(es fig, dal Michelotti) 6. » » var. rotundocrassa Sacc. . +. +. + +. + 7. » » var. gracililabiata Sace... +. +...» 8. » » var. interruptedentata Sacc. . . + + + 9 » » var. juvenogracilis Sace. ef dee 10. » oligolaevis Sacc. . . olo ge dd Ce ll. » Jousseaumei (Bay.) var. rotundogallica è Gay fe loi la. » var. longapenninica Sace. +. . + 13. » » var. proalgoensoides Sace. . [Te 14. » var. pseudoadentata Sacc. . +. . + 1 ETNO, aubphysis (D'Orb.) var. tauramyedalum Sace. . To 16. » var. algoensoldes Sacc. . . + +. + 17. » » var. tauroperlonga Succ. onto 18. » » var. taurolabrosa Sace . + PRE 19. » var. dertotransiens Sacc. . + . + 20 » labrosa (Bon.) (es. tip. di C. in/lata sec. Brocchi). . . 21. » » var. miocolligens Sace. . . . » + sO PE 22. » var. dertoconjungens Sacc.. . . +. +. + x 23. » » var parvoastensis Sacc. . +». +. + +. +0.» 24 » var. parvolonga Sacc. >. +. . + + 0.» 25. Luponovala oligovata Sacc. . aero dre © è 26. » var. extusadentata ‘Sace. SIAE) î: Trivia PRpaBaZa (Mont.) var. coccinelloides Sace. . +. +. . . 28. » » var. antiquosphaera Sacc. . . . ». . 29. » Epiaeripulatai (Lk.) (sottotipo di Sacco) . . . . +. + 80 » var. parvosphaera Sace. . 3 Re 31. » » var. retusosdes Succ. è +. +. » 32. » » var. obsoleta (Bon.) . . . . . . 33 » » var. perobsoleta Sacc. +... +. + 34. » » var. pseudavellana Sacc. . . . 35: cc» » var. propreavellana Sace. . . . + 36. » » var. parvavellana Sacc. . . . +. 37 » stila (Duj.) var. pseudvasulcata Sace. . +. + hf 98.) fc» var. taurominor Sace, sto Da 39. » » var. taurodimidiata Sace. . +. +... . 40. » var. dertominor Sacc.. . . . +. +.» Al. » avellana (Sow.) var. dertonensis Sace... + MAS tA 4. » var. dertoparvula Sacc. +. . . . . + 43. » var. avellanula Sacc. . LL... + 44. » oraliaeviguia (Coce.) (sottotipo di Sacco) o PR 45 » » var. sulconitens Sacc. . . +... . . 46. » dimidiata (Brn.) (sottotipo di Sacco) ». . . . +. + 47. » » anom. #ratopsoidea Sacc. . . . . +. CRA var. laevisulculata Sacc. . ., . +. +. 49. Pini Tedioniuk (L.) var. subpediculus (D'Orb.) . . . . +. . 50. Jenneria AAGVIAPPEABARIgA Sacc. . . . lego dad ef Ma 5l. » var. sulculata Sace. AROMI È. » » var. costicillatior Sace. +. . . +. + 53. » var. .scarinata Sacc.. + 0 ‘ave la e 54, » duna (Bast.) var. taurolaevis Sacc. +. . +... 55. » » var. asulcolaevis Sacc. . DURO 56. » » var. sulcicauda (Bon.) (es. tipico). 57. » » var. amplesulesta Sace. . +. +. 58. » » var. propustulata Sace... . +. è + 59. » » var. ovatolaevis Sacc. . . . . . 60, » » var. subasulcolaevis Sace. . . . 61. var. laevissima Sacc. . +. . è. + or. Eraio laevis Don.) var. subcypraeola (D'Orb.). +. . . +. +. TSE - var. dertincrassata Sacc. . . +. Ag 64. » var. pernana Sace. . +. . . è Sa dic 65. » var. élongata Begu. .». » sa + a dt 66. » » var. brevispira Sace. . a RENT) 9 dro » var. labiangulata Sacc. . +... +... è. 68. «< var. subalata Sace. + +. 0%. el 69. » spiralis (Dod... . . aj lese 70. IRRSIAZIA dpi (H. A.) var. planulosa (Bon.) (es. tipico). . mn. var. subasulcata Sace. È a - 72. » » var. tauroasulcata Sacc. . . . + 13; var. subagranulosa Sace. . . +. + 74. No pstaiia spelta (L.) var pliomajor Sacc. . +. + +... To. » var. acutogracilis ee È SURI 76. » passerinalis (Lk.) (es. tip. fig. da Bell. e Michi.) vie da » var. subliconica Sace. . DI 78. » » var Rivostroldes Sace. Guy.) 4 #5 79. » » var. birostroides Sace... +...» 80, » » DIRI IONE PLC

81. Volva taurinensis Sacc. . +... 0. + e è + 0

III. Località di rinvenimento. Cassinelle . . . +.

Mioglia . . . Colli torinesi » . . . » . . .

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